lunedì 23 settembre 2013

Fußball Total n 4

Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 4 - Settembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto 
David Rodinó



A tutta Bundesliga
6° Giornata
di David Rodinó


Foto ripresa da: http://www.sportschau.de


Bor. Mönchengladbach-Eintracht Braunschweig 4-1
(Borussia Park 50064 spettatori)

Il Gladbach in casa sua sembra inarrestabile questa stagione e la visita del Braunschweig é stato un test sin troppo facile per gli uomini guidati da Favre. Raffael con una splendida partita é stato il migliore in campo.

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Mainz-Leverkusen 1-4
(Coface Arena 28617 spettatori)

Prestazione sconcertante da parte dei padroni di casa che trovano nel Leverkusen un avversario troppo in forma e tecnicamente superiore. Il migliore in campo é stato il centrocampista australiano Robbie Kruse, vera rivelazione di questo inizio di stagione

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Hannover-Augsburg 2-1
(HDI Arena 39200 spettatori)

Una partita avara di emozioni quella tra l´Hannover e la sorpresa della stagione Augsburg. Decidono episodi fortunati e sfortunati da entrambe le parti e la sorte questa volta gira dalla parte dell´Hannover. Migliore in campo: Huszti.

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Amburgo-Brema 0-2
(Imtech Arena 53290 spettatori)

L´esonero in settimana da parte dell´Amburgo del proprio tecnico Fink non porta i risultati sperati ed il Werder Brema passeggia sulle macerie della squadra nord-anseatica. Una doppietta di Petersen, il migliore in campo, regala al Werder la terza vittoria stagionale.

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Wolfsburg-Hoffenheim 2-1
(Volkswagen Arena 24837 spettatori)

Era dalla stagione 2003-2004 che il Wolfsburg non otteneva 3 successi consecutivi casalinghi ad inizio stagione. Il terzo successo lo ottiene in rimonta grazie ad una doppietta del redivivo Olic, il migliore in campo.

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Norimberga-Dortmund 1-1
(Grundig Stadion 50000 spettatori,tutto esaurito)

Un Norimberga gagliardo rallenta per la prima volta, nella stagione 2013-2014, la corsa solitaria del Borussia. L´autore del meritato pareggio da parte dei bavaresi é realizzato dal miglior in campo; il difensore Nilsson.

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Schalke-Bayern Monaco 0-4
(Veltins Arena 61973 spettatori, tutto esaurito)

Parte bene la partita dello Schalke che schiaccia i Bavaresi, per i primi 15 minuti, nella propria area. Ma é il Bayern a trovare per primo il gol con Schweinsteiger e da quel momento in poi é notte fonda per gli uomini guidati da Keller mentre il team di Guardiola dilaga e dimostra di essere anche quest´anno la squadra da battere. Schweinsteiger il migliore in campo.

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Friburgo-Hertha Berlino 1-1
(Mage-Solar-Stadion 23200 Spettatori)

Il pareggio é il risultato piú giusto per una partita dai valori tecnici molto modesti. Da segnalare solo il bel gol del migliore in campo: Mehmedi

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Stoccarda-Francoforte 1-1
(Mercedes Benz Arena 44810 spettatori)

Stoccarda ed Eintracht Francoforte si dividono la posta. E´stato un match equilibrato, combattuto ma molto corretto. Marco Russ del Francoforte é stato eletto il miglior giocatore della partita.

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Meno male che Silvio c´e`. Piola
di Michele Sensini




Il primo, vero ostacolo della stagione è superato con il solito copione: testa e freddezza nel primo tempo, corsa, tecnica e tattica nel secondo. La Roma non sbaglia niente, o quasi, sul campo ma ancora più stupefacente è il suo allenatore che vince il primo derby italiano della sua carriera con un giorno di anticipo. Rudi sbaraglia la Lazio ancora prima di scendere in campo, nella conferenza stampa del giorno prima: 'i derby non si giocano, si vincono'.
Dove può arrivare questa Roma lo sapremo solo quando incontrerà uno dei grandi attacchi della serie a: Napoli, Milan, Juve e Inter. Fino ad oggi, infatti, la maglia di De Santis è rimasta pulita. Attacco e centrocampo sono da squadra di primissima fascia mentre la difesa, finora mai messa realmente alla prova, deve ancora dimostrare tutto.

Staremo a vedere. Ma è bello aspettare dall'alto di quattro vittorie su quattro, in compagnia di un De Rossi ritrovato, migliore in campo, ieri, insieme ad un incredibile Totti. Quattro giorni prima del suo 37° compleanno, il Capitano dimostra ancora una volta che razza di fuoriclasse sia. Non sono appassionato di statistiche e non so quanti grandissimi del calcio a 37 anni abbiano ancora fatto la differenza. Non lo so e non lo voglio sapere, perché vederlo giocare è stata, ed è, la più grande fortuna calcistica della mia vita.
Belle le lacrime di Balzaretti, che ha meritato per sempre un posto nel cuore della sud, bella la freddezza e l'impatto sulla gara di Ljaic. Ma bene anche Gervinho, che non la metterà dentro mai probabilmente ma se continua così aprirà molti varchi per altri goleador. Anche ieri impeccabile Benatia e finalmente concentrato anche Castan: senza il suo intervento quella traversa della Lazio sarebbe stata gol.

La partita. Primo tempo praticamente inesistente: il derby è sempre il derby, e la tensione ha vinto sul gioco. Nonostante ciò si è capito subito che la Roma avrebbe seguito il copione che l'ha portata a non perdere un punto finora. Possesso palla e grande aggressività in fase difensiva, con la squadra che difende in undici e che raddoppia e triplica su tutti i portatori di palla avversari. Non pervenuta la Lazio nella prima frazione di gioco: la curva nord entra a partita iniziata (per colpa di una birra - già leggendaria nella capitale - che ha costretto i pochissimi tifosi che hanno preferito l'Olimpico al litorale laziale ad un ingresso ritardato), i giocatori biancocelesti entrano addirittura nel secondo tempo.



Nella ripresa, invece, il piede di Rudi spinge sull'acceleratore e la musica cambia. Paradossalmente è questa la fase di gioco in cui la Roma rischia di più, prima con il salvataggio di Castan e poi con il liscio di Klose. Non sarebbe cambiato nulla credo, perché la Roma per 25 minuti è stata impressionante: Lazio alle corde fino al gol liberatorio di Balzaretti che solo un minuto prima aveva rischiato di buttare giù il palo alle spalle di Marchetti.

La Roma non chiude il match fino al 92° nonostante tre limpide azioni sulle quali, siamo sicuri, Garcia lavorerà. Ieri c'era la Lazio davanti, ma tra tre turni ci sarà il Napoli di Higuain che, con tutto il rispetto, non è paragonabile all'anziano Klose o all'imberbe Ederson. Dopo una fase di dominio come quella di ieri, quindi, occorre essere più cinici e chiudere i giochi in fretta, come fatto a Livorno, contro il Verona e a Parma.

Gli spalti. Esordio stagionale all'Olimpico per il sottoscritto, che mancava dal 26 maggio. Bella atmosfera - e ci mancherebbe, è derby! - e per fortuna solite facce, amiche ed attempate, in curva sud. Vedo che la malattia non è solo mia ma quella di un'intera generazione, il che mi consola. Tutti sanno che oggi sarà un'altra musica, lo sanno anche i dirimpettai, che si presentano solo a partita iniziata mettendo in scena il teatrino che li vedrebbe superiori, tanto il derby che contava lo hanno vinto loro. Certo, il derby del 26 maggio contava molto, loro lo hanno vinto e noi lo abbiamo perso, anche male direi. Ma la vita va avanti, mio povero cugino, e lo so che per te "non c'è rivincita" e che "ce campi de rendita". Poi però non contestare il buon Lotito, perché queste due frasi - con cui hai imbrattato i muri di Roma in questi tre mesi - rispecchiano perfettamente la sua mentalità. Tu i trionfi li costruisci in casa tua, con una storia tutta personale, dalla quale estrometti classifiche, statistiche e atti giudiziari. Sapevo che il 26 maggio ti si sarebbe ritorto contro ma non speravo così presto: sei appagato tu, il tuo presidente e la tua squadra.
A proposito, ma quello che mi ha alzato la coppa in faccia ieri dov'era? Credo si stesse preparando all'appuntamento dell'anno: le celebrazioni del centenario della nascita di Silvio Piola. Piola è il più grande marcatore della serie A di tutti i tempi, a cui i laziali vorrebbero assegnare anche un'ulteriore ventina di gol (per stare sicuri, non si sa mai...) che ha segnato quando la serie A non esisteva proprio. Bhe, forse voi all'estero non lo sapete, ma l'italia si fermerà tra qualche giorno per festeggiare l'eroe del secondo mondiale della nostra storia. Soprattutto si fermerà Formello, che ha trovato il modo di non pensare a Totti celebrando un giocatore che ha vestito la maglia della Lazio negli anni Trenta, dopo aver segnato loro una decina di gol prima con la maglia del Pro Vercelli poi con quella del Novara. Una colpo di genio in perfetto "stile Lotito", che non ha affatto faticato a farsi traino di tutta la schiera di tifosi biancocelesti, gli stessi che ieri in uno dei fantastici striscioni apparsi in nord si sono autodefiniti"non conformi".
Dammi retta dirimpettaio, torna sulla terra e lascia in pace le figurine.

E 'sta coppa dattela in faccia che prima lo fai prima ti riprendi.


Vittoria con fatica
di Emiliano di Calogero

Foto ripresa da: http://www.lapresse.it


 La Juve vince di misura contro un Verona chiuso e molto ordinato che sfrutta al meglio, al 36’del primo tempo, l’unica ripartenza concessagli dai bianconeri. Fino a quel momento i campioni d’Italia avevano controllato il gioco con tranquillità creando numerose azioni pericolose e diverse palle-gol. Con Pirlo marcato stretto da Jorginho la fonte di gioco dei bianconeri è stata principalmente la difesa con Ogbonna, Bonucci e Barzagli che si sono spinti fin la trequarti avversaria a servire palloni. Davanti la manovra è stata alimentata da un Tevez in grandissima forma che ha infiammato lo stadio con i suoi colpi. Proprio dai suoi piedi è arrivato l’immediato pareggio, tocco felpato per controllare la palla e saltare l’avversario e tiro ad incrociare sull’altro palo. La seconda la realizza di testa Llorente, alla sua prima partita da titolare dopo la breve apparizione di 1 minuto contro la Sampdoria, durante il tempo di recupero del primo tempo di gioco. Proprio l’attaccante basco è stata una delle note positive (l’altra oltre la prestazione di Tevez è stata il rientro di Marchisio) della partita: capace anche di tenere palla è riuscito a fare ottime sponde per i compagni. Il risultato non cambierà più. Come a Copenaghen in Champions League la Juventus crea molto e realizza troppo poco. Il tabellino finale dice che i bianconeri hanno collezionato oltre 30 azioni da gol e due sole reti.
Paradossalmente nel giorno in cui brillano i due nuovi acquisti in attacco la Juve mostra gli stessi difetti degli ultimi due anni ovvero segna troppo poco per quanto produce.
Il dato preoccupante è che la miglior difesa del campionato scorso da tre partite concede gol agli avversari, andando sotto 1-0, e costringe la squadra a dover recuperare il risultato.
Sarà dura quest’anno perché gli avversari stanno dando segnali di grande forza, in particolare il Napoli che mi pare molto ben costruito.




A tutta Serie A
La 4° Giornata
di Marco Cadin

Foto ripresa da: http://www.ilsussidiario.net

Le conferme sono arrivate, nonostante alcuni fantasmi che aleggiavano sul recente passato. Napoli e Roma vincono i rispettivi big match, rinfrancando un primato fatto solo di successi e soddisfazioni. I partenopei espugnano il Meazza dopo ventisette anni, riuscendo a vincere là dove neanche il Napoli degli scudetti era passato. I giallorossi vincono il derby dopo due anni e mezzo e una finale di Coppa Italia mal digerita. Juventus, Inter e Fiorentina tengono bene il passo, scavando un solco con il resto del campionato, mentre il Milan affonda sempre più nella melassa della sua mediocrità attuale.

Il Sabato degli anticipi è stato un antipastino leggero del quarto turno, aperto dal pareggio per 2-2 tra Cagliari e Sampdoria. I sardi hanno sciupato il dominio territoriale che nel primo tempo aveva fruttato il vantaggio di Ekdal. Nella ripresa accade poco, il Cagliari non assesta il ko e i doriani non impensieriscono i padroni di casa. Negli ultimi minuti altalena di emozioni: prima Agazzi commette una leggerezza facendosi scivolare sotto le gambe la non irresistibile conclusione di Gabbiadini, poi l’indomito Conti ritrova il vantaggio isolano con una bella punizione ed infine il recidivo Gabbiadini inchioda il pari sorprendendo l’ancora incerto estremo difensore.

Il Chievo s’impone per 2-1 sull’Udinese, in virtù di una rimonta che suggella una discreta prestazione. I friulani erano passati in vantaggio al primo minuto grazie a Maicosuel, ma già al 14° i clivensi avevano trovato il pareggio. Autore del goal il redivivo Pellisier, finalmente partito titolare. Sul finire della frazione la rete decisiva di Rigoni, che regala ai veneti il primo successo della stagione. L’Udinese è davvero poca cosa, ma non sembra verosimile che la squadra di Guidolin non sappia offrire di meglio.

Lo 0-0 di Genoa-Livorno è il risultato della partita più scarsa di contenuti di questo abbrivio di campionato. E’difficile assistere ad un match così povero di emozioni e conclusioni degne di nota. Da segnalare solo un bel colpo di testa di Calaiò, ben respinto da Bardi negli ultimi istanti della partita. Se per i toscani si tratta di un buon punto esterno, dai grifoni ci si attendeva molto di più.

Sassuolo-Inter 0-7: basterebbe il risultato senza commenti per far comprendere la disparità di valori in campo. Semplicemente due squadre di categorie diverse, in cui hanno spiccato nuovamente le prestazioni degli esterni Nagatomo e Alvarez (per quest’ultimo goal e assist). Da segnalare il ritorno in campo dopo sette mesi di Diego Milito, bagnato da un’incoraggiante doppietta. Il pubblico di Reggio Emilia avrà gradito il grappolo di reti, vista la reiterata assenza dalla massima serie della Reggiana.

Il sole settembrino della capitale ha fatto da cornice al derby d’autunno, disputato come ai vecchi tempi di domenica pomeriggio. La tradizionale sfida delle scenografie delle curve non c’è stata o meglio, è come se non ci fosse stata: la Sud si è presentata in un tripudio di colori giallorossi, mentre la Nord ha preferito lasciare i seggiolini vuoti…Venendo alla partita, il primo tempo non ha fatto segnalare grandi occasioni. La Roma ha avuto il possesso palla dalla sua, ma Florenzi e Gervinho non sono mai riusciti ad incidere in zona d’attacco. La Lazio aveva preparato la partita con una tattica attendista, ranghi serrati e pronte ripartenze, ma i centrali romanisti non hanno concesso nulla. Nella ripresa il match entra nel vivo con i giallorossi che spingono con maggiore incisività grazie all’ingresso di Ljajic al posto di Florenzi. Il serbo sbaglia un facile tapin, scaturito da un palo colto da Balzaretti. L’errore è il preludio del goal (63°): cross dalla destra di Totti e conclusione vincente al volo dell’ex palermitano. Curva Sud in tripudio, Balzaretti in lacrime. La Lazio cerca di reagire, ma non ne ha le forze. Chi di forze ne dovrebbe avere, Dias (subentrato all’infortunato Ciani), si fa espellere per un fallo da ultimo uomo su Totti. Nei minuti di recupero, il rigore guadagnato e realizzato da Ljajic chiude il conto. I romanisti si godono il ritorno al successo nella stracittadina con gli occhi pazzi d’amore per il nuovo tecnico, mentre i laziali si leccano le ferite comprendendo che quando Klose non è in forma è davvero difficile fare goal.

La Juventus prevale per 2-1 nel match interno con il Verona. L’Hellas si conferma squadra ostica, capace di mettere in difficoltà i campioni d’Italia e di andare in vantaggio al 35esimo del primo tempo con un tocco in mischia del difensore Cacciatore. Poco dopo ci pensa il solito Tevez a mettere le cose a posto: portentoso destro in diagonale che s’insacca nell’angolo opposto (Ciudad Oculta gioisce insieme a lui). Le notizie migliori per i bianconeri arrivano dal neoacquisto Llorente. L’attaccante basco sembrava un oggetto misterioso, scarsamente utilizzato e poco considerato da Conte. Ieri ha lavorato molto per la squadra e realizzato il goal partita allo scadere del primo tempo con il suo pezzo migliore, il colpo di testa.

La Fiorentina vince per 2-0 sul campo dell’Atalanta, al termine di una partita in cui il risultato non è mai stato in discussione. Gli uomini di Montella hanno condotto il gioco con personalità, incuranti delle pesanti assenze di Gomez, Cuadrado e Pizzarro. Mati Fernandez apre il tabellino delle reti al 41esimo, in virtù del comodo tapin scaturito dalla traversa del compagno Wolski. A metà ripresa Pepito Rossi mette la pietra tombale sulla partita con un preciso tiro dal discetto dell’area di rigore. Quarto goal in quattro partite per l’ex Villareal.

Desolante 0-0 tra Catania e Parma. Gli etnei ce l’hanno messa tutta per conquistare i tre punti, ma Berghessio (infortunato nel primo tempo) e Barrientos non sono riusciti a superare l’attento Mirante. Il Parma è cresciuto alla distanza, ma Amauri non sembra avere più la potenza esplosiva del bomber che fu. La sostituzione per scelta tecnica di Cassano alla fine del primo tempo la dice lunga sulla prestazione del barese.

Gagliarda prova del Torino, che coglie un importante successo esterno ai danni del Bologna. Già al 2° minuto D’Ambrosio bissa la rete della settimana scorsa, sfruttando un’uscita maldestra di Curci. Al 29esimo Natali trova di testa il goal del pareggio, ma a decidere la gara è il rigore di Cerci alla fine del primo tempo. Gara condizionata dalla scelte arbitrali: generoso il rigore per il Toro ed esagerata l’espulsione di Natali nell’intervallo. Compensazione per la settimana scorsa?

Ha chiuso la giornata il prestigioso posticipo Milan-Napoli, finitosi sul 2-1 per gli ospiti. Folgorante l’avvio dei partenopei, che nei primi cinque minuti mancano il goal per un soffio con Berhami e Higuain. La rete è nell’aria ed arriva al sesto minuto: segna Britos di testa dopo l’assist aereo dell’altro centrale Albiol. Il Napoli gioca meglio, ma di tanto in tanto Balotelli prova ad impensierire Reina con conclusioni dalla distanza. Higuain raddoppia ad inizio ripresa: l’argentino salta De Jong e scaglia un portentoso bolide dal limite dell’area su cui Abbiati non può nulla. Un calcione di Albiol su Balotelli offre al Milan l’opportunità di accorciare le distanze, ma Reina respinge da vero campione il rigore di Balotelli (per l’azzurro il primo penalty fallito in carriera). Solo nei minuti di recupero Supermario riesce a violare la porta dello spagnolo, grazie ad un bel tiro a giro dal limite. Dopo il fischio finale l’espulsione di Balotelli, imbufalito con l’arbitro.
Il Napoli aggancia la vetta offrendo una prestazione superlativa, anche se nel finale si è fatta sentire la stanchezza. Il Milan è già ad 8 punti dalle capoliste e dovrà fare i conti con la squalifica della sua punta di diamante.      



SASSATE AL SASSUOLO
di Gianluca Danese


Foto di Gianluca Danese


 Scampagnata in Emilia al Mapei Stadium di Reggio per l'Inter di Mazzarri che surclassa con uno straripante 7-0 un Sassuolo che, visto oggi,   ci sembra  faticherà molto per rimanere in serie A.
Questo non toglie comunque i meriti dell'Inter che dopo aver trovato il primo gol ha giocato per chiudere il match,non ha mai rischiato ed ha tenuto alti concentrazione e ritmo anche a risultato ampiamente acquisito. Un'ottima prova che conferma ciò che di buono la squadra di Mazzarri ha fatto vedere finora.
Le buone notizie arrivano anche da Milito che torna in campo dopo 7 mesi dall'infortunio al ginocchio e torna a casa con una doppietta.

L'Inter si presenta con gli stessi uomini di domenica scorsa e con il collaudato 3-5-1-1. Gara senza storia dove già al 7' Palacio va in rete su assist di Nagatomo lanciato da Jesus; al 23'Taider ribatte a rete dopo un tiro di Palacio respinto dal portiere; al 33' l'inter ancora preme e un autogol chiude il match; al 53' Alvarez cala il poker in tap in dopo un'altra ribattuta del portiere su tiro di Palacio. Quando entra il Principe la squadra gioca per lui e così arrivano le reti al 64' e all'83' su assist di Alvarez (grande azione) e Guarin; in mezzo un colpo da biliardo di Cambiasso al 75'.

Bene così e avanti il prossimo


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