Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 4 - Settembre 2013
N° 4 - Settembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto
David Rodinó
A tutta Bundesliga
6° Giornata
Bor.
Mönchengladbach-Eintracht Braunschweig 4-1
(Borussia
Park 50064 spettatori)
Il
Gladbach in casa sua sembra inarrestabile questa stagione e la visita
del Braunschweig é stato un test sin troppo facile per gli uomini
guidati da Favre. Raffael con una splendida partita é stato
il migliore in campo.
Mainz-Leverkusen
1-4
(Coface
Arena 28617 spettatori)
Prestazione
sconcertante da parte dei padroni di casa che trovano nel Leverkusen
un avversario troppo in forma e tecnicamente superiore. Il migliore
in campo é stato il centrocampista australiano Robbie Kruse,
vera rivelazione di questo inizio di stagione
Hannover-Augsburg
2-1
(HDI Arena
39200 spettatori)
Una
partita avara di emozioni quella tra l´Hannover e la sorpresa della
stagione Augsburg. Decidono episodi fortunati e sfortunati da
entrambe le parti e la sorte questa volta gira dalla parte
dell´Hannover. Migliore in campo: Huszti.
Amburgo-Brema
0-2
(Imtech
Arena 53290 spettatori)
L´esonero
in settimana da parte dell´Amburgo del proprio tecnico Fink non
porta i risultati sperati ed il Werder Brema passeggia sulle macerie
della squadra nord-anseatica. Una doppietta di Petersen, il
migliore in campo, regala al Werder la terza vittoria stagionale.
Wolfsburg-Hoffenheim
2-1
(Volkswagen
Arena 24837 spettatori)
Era
dalla stagione 2003-2004 che il Wolfsburg non otteneva 3 successi
consecutivi casalinghi ad inizio stagione. Il terzo successo lo
ottiene in rimonta grazie ad una doppietta del redivivo Olic,
il migliore in campo.
Norimberga-Dortmund
1-1
(Grundig
Stadion 50000 spettatori,tutto esaurito)
Un
Norimberga gagliardo rallenta per la prima volta, nella stagione
2013-2014, la corsa solitaria del Borussia. L´autore del meritato
pareggio da parte dei bavaresi é realizzato dal miglior in campo; il
difensore Nilsson.
Schalke-Bayern
Monaco 0-4
(Veltins
Arena 61973 spettatori, tutto esaurito)
Parte
bene la partita dello Schalke che schiaccia i Bavaresi, per i primi
15 minuti, nella propria area. Ma é il Bayern a trovare per primo il
gol con Schweinsteiger e da quel momento in poi é notte fonda per
gli uomini guidati da Keller mentre il team di Guardiola dilaga e
dimostra di essere anche quest´anno la squadra da battere.
Schweinsteiger il migliore in campo.
Friburgo-Hertha
Berlino 1-1
(Mage-Solar-Stadion
23200 Spettatori)
Il
pareggio é il risultato piú giusto per una partita dai valori
tecnici molto modesti. Da segnalare solo il bel gol del migliore in
campo: Mehmedi
Stoccarda-Francoforte
1-1
(Mercedes
Benz Arena 44810 spettatori)
Stoccarda
ed Eintracht Francoforte si dividono la posta. E´stato un match
equilibrato, combattuto ma molto corretto. Marco Russ del
Francoforte é stato eletto il miglior giocatore della partita.
Meno
male che Silvio c´e`. Piola
di
Michele Sensini
Il
primo, vero ostacolo della stagione è superato con il solito
copione: testa e freddezza nel primo tempo, corsa, tecnica e tattica
nel secondo. La Roma non sbaglia niente, o quasi, sul campo ma ancora
più stupefacente è il suo allenatore che vince il primo derby
italiano della sua carriera con un giorno di anticipo. Rudi sbaraglia
la Lazio ancora prima di scendere in campo, nella conferenza stampa
del giorno prima: 'i derby non si giocano, si vincono'.
Dove
può arrivare questa Roma lo sapremo solo quando incontrerà uno dei
grandi attacchi della serie a: Napoli, Milan, Juve e Inter. Fino ad
oggi, infatti, la maglia di De Santis è rimasta pulita. Attacco e
centrocampo sono da squadra di primissima fascia mentre la difesa,
finora mai messa realmente alla prova, deve ancora dimostrare
tutto.
Staremo a vedere. Ma è bello aspettare dall'alto di
quattro vittorie su quattro, in compagnia di un De Rossi ritrovato,
migliore in campo, ieri, insieme ad un incredibile Totti. Quattro
giorni prima del suo 37° compleanno, il Capitano dimostra ancora una
volta che razza di fuoriclasse sia. Non sono appassionato di
statistiche e non so quanti grandissimi del calcio a 37 anni abbiano
ancora fatto la differenza. Non lo so e non lo voglio sapere, perché
vederlo giocare è stata, ed è, la più grande fortuna calcistica
della mia vita.
Belle le lacrime di Balzaretti, che ha meritato
per sempre un posto nel cuore della sud, bella la freddezza e
l'impatto sulla gara di Ljaic. Ma bene anche Gervinho, che non la
metterà dentro mai probabilmente ma se continua così aprirà molti
varchi per altri goleador. Anche ieri impeccabile Benatia e
finalmente concentrato anche Castan: senza il suo intervento quella
traversa della Lazio sarebbe stata gol.
La partita. Primo
tempo praticamente inesistente: il derby è sempre il derby, e la
tensione ha vinto sul gioco. Nonostante ciò si è capito subito che
la Roma avrebbe seguito il copione che l'ha portata a non perdere un
punto finora. Possesso palla e grande aggressività in fase
difensiva, con la squadra che difende in undici e che raddoppia e
triplica su tutti i portatori di palla avversari. Non pervenuta la
Lazio nella prima frazione di gioco: la curva nord entra a partita
iniziata (per colpa di una birra - già leggendaria nella capitale -
che ha costretto i pochissimi tifosi che hanno preferito l'Olimpico
al litorale laziale ad un ingresso ritardato), i giocatori
biancocelesti entrano addirittura nel secondo tempo.
Nella
ripresa, invece, il piede di Rudi spinge sull'acceleratore e la
musica cambia. Paradossalmente è questa la fase di gioco in cui la
Roma rischia di più, prima con il salvataggio di Castan e poi con il
liscio di Klose. Non sarebbe cambiato nulla credo, perché la Roma
per 25 minuti è stata impressionante: Lazio alle corde fino al gol
liberatorio di Balzaretti che solo un minuto prima aveva rischiato di
buttare giù il palo alle spalle di Marchetti.
La Roma non chiude
il match fino al 92° nonostante tre limpide azioni sulle quali,
siamo sicuri, Garcia lavorerà. Ieri c'era la Lazio davanti, ma tra
tre turni ci sarà il Napoli di Higuain che, con tutto il rispetto,
non è paragonabile all'anziano Klose o all'imberbe Ederson. Dopo una
fase di dominio come quella di ieri, quindi, occorre essere più
cinici e chiudere i giochi in fretta, come fatto a Livorno, contro il
Verona e a Parma.
Gli spalti. Esordio stagionale all'Olimpico
per il sottoscritto, che mancava dal 26 maggio. Bella atmosfera - e
ci mancherebbe, è derby! - e per fortuna solite facce, amiche ed
attempate, in curva sud. Vedo che la malattia non è solo mia ma
quella di un'intera generazione, il che mi consola. Tutti sanno che
oggi sarà un'altra musica, lo sanno anche i dirimpettai, che si
presentano solo a partita iniziata mettendo in scena il teatrino che
li vedrebbe superiori, tanto il derby che contava lo hanno vinto
loro. Certo, il derby del 26 maggio contava molto, loro lo hanno
vinto e noi lo abbiamo perso, anche male direi. Ma la vita va avanti,
mio povero cugino, e lo so che per te "non c'è rivincita"
e che "ce campi de rendita". Poi però non contestare il
buon Lotito, perché queste due frasi - con cui hai imbrattato i muri
di Roma in questi tre mesi - rispecchiano perfettamente la sua
mentalità. Tu i trionfi li costruisci in casa tua, con una storia
tutta personale, dalla quale estrometti classifiche, statistiche e
atti giudiziari. Sapevo che il 26 maggio ti si sarebbe ritorto contro
ma non speravo così presto: sei appagato tu, il tuo presidente e la
tua squadra.
A proposito, ma quello che mi ha alzato la coppa in
faccia ieri dov'era? Credo si stesse preparando all'appuntamento
dell'anno: le celebrazioni del centenario della nascita di Silvio
Piola. Piola è il più grande marcatore della serie A di tutti i
tempi, a cui i laziali vorrebbero assegnare anche un'ulteriore
ventina di gol (per stare sicuri, non si sa mai...) che ha segnato
quando la serie A non esisteva proprio. Bhe, forse voi all'estero non
lo sapete, ma l'italia si fermerà tra qualche giorno per festeggiare
l'eroe del secondo mondiale della nostra storia. Soprattutto si
fermerà Formello, che ha trovato il modo di non pensare a Totti
celebrando un giocatore che ha vestito la maglia della Lazio negli
anni Trenta, dopo aver segnato loro una decina di gol prima con la
maglia del Pro Vercelli poi con quella del Novara. Una colpo di genio
in perfetto "stile Lotito", che non ha affatto faticato a
farsi traino di tutta la schiera di tifosi biancocelesti, gli stessi
che ieri in uno dei fantastici striscioni apparsi in nord si sono
autodefiniti"non conformi".
Dammi retta dirimpettaio,
torna sulla terra e lascia in pace le figurine.
E
'sta coppa dattela in faccia che prima lo fai prima ti riprendi.
Vittoria
con fatica
di
Emiliano di Calogero
Foto ripresa da: http://www.lapresse.it
La Juve
vince di misura contro un Verona chiuso e molto ordinato che sfrutta
al meglio, al 36’del primo tempo, l’unica ripartenza concessagli
dai bianconeri. Fino a quel momento i campioni d’Italia avevano
controllato il gioco con tranquillità creando numerose azioni
pericolose e diverse palle-gol. Con Pirlo marcato stretto da Jorginho
la fonte di gioco dei bianconeri è stata principalmente la difesa
con Ogbonna, Bonucci e Barzagli che si sono spinti fin la trequarti
avversaria a servire palloni. Davanti la manovra è stata alimentata
da un Tevez in grandissima forma che ha infiammato lo stadio con i
suoi colpi. Proprio dai suoi piedi è arrivato l’immediato
pareggio, tocco felpato per controllare la palla e saltare
l’avversario e tiro ad incrociare sull’altro palo. La seconda la
realizza di testa Llorente, alla sua prima partita da titolare dopo
la breve apparizione di 1 minuto contro la Sampdoria, durante il
tempo di recupero del primo tempo di gioco. Proprio l’attaccante
basco è stata una delle note positive (l’altra oltre la
prestazione di Tevez è stata il rientro di Marchisio) della partita:
capace anche di tenere palla è riuscito a fare ottime sponde per i
compagni. Il risultato non cambierà più. Come a Copenaghen in
Champions League la Juventus crea molto e realizza troppo poco. Il
tabellino finale dice che i bianconeri hanno collezionato oltre 30
azioni da gol e due sole reti.
Paradossalmente
nel giorno in cui brillano i due nuovi acquisti in attacco la Juve
mostra gli stessi difetti degli ultimi due anni ovvero segna troppo
poco per quanto produce.
Il dato
preoccupante è che la miglior difesa del campionato scorso da tre
partite concede gol agli avversari, andando sotto 1-0, e costringe la
squadra a dover recuperare il risultato.
Sarà dura
quest’anno perché gli avversari stanno dando segnali di grande
forza, in particolare il Napoli che mi pare molto ben costruito.
A tutta Serie A
La 4° Giornata
di Marco Cadin
Le conferme
sono arrivate, nonostante alcuni fantasmi che aleggiavano sul recente
passato. Napoli e Roma vincono i rispettivi big match, rinfrancando
un primato fatto solo di successi e soddisfazioni. I partenopei
espugnano il Meazza dopo ventisette anni, riuscendo a vincere là
dove neanche il Napoli degli scudetti era passato. I giallorossi
vincono il derby dopo due anni e mezzo e una finale di Coppa Italia
mal digerita. Juventus, Inter e Fiorentina tengono bene il passo,
scavando un solco con il resto del campionato, mentre il Milan
affonda sempre più nella melassa della sua mediocrità attuale.
Il Sabato
degli anticipi è stato un antipastino leggero del quarto turno,
aperto dal pareggio per 2-2 tra Cagliari e Sampdoria. I sardi hanno
sciupato il dominio territoriale che nel primo tempo aveva fruttato
il vantaggio di Ekdal. Nella ripresa accade poco, il Cagliari non
assesta il ko e i doriani non impensieriscono i padroni di casa.
Negli ultimi minuti altalena di emozioni: prima Agazzi commette una
leggerezza facendosi scivolare sotto le gambe la non irresistibile
conclusione di Gabbiadini, poi l’indomito Conti ritrova il
vantaggio isolano con una bella punizione ed infine il recidivo
Gabbiadini inchioda il pari sorprendendo l’ancora incerto estremo
difensore.
Il Chievo
s’impone per 2-1 sull’Udinese, in virtù di una rimonta che
suggella una discreta prestazione. I friulani erano passati in
vantaggio al primo minuto grazie a Maicosuel, ma già al 14° i
clivensi avevano trovato il pareggio. Autore del goal il redivivo
Pellisier, finalmente partito titolare. Sul finire della frazione la
rete decisiva di Rigoni, che regala ai veneti il primo successo della
stagione. L’Udinese è davvero poca cosa, ma non sembra verosimile
che la squadra di Guidolin non sappia offrire di meglio.
Lo 0-0 di
Genoa-Livorno è il risultato della partita più scarsa di contenuti
di questo abbrivio di campionato. E’difficile assistere ad un match
così povero di emozioni e conclusioni degne di nota. Da segnalare
solo un bel colpo di testa di Calaiò, ben respinto da Bardi negli
ultimi istanti della partita. Se per i toscani si tratta di un buon
punto esterno, dai grifoni ci si attendeva molto di più.
Sassuolo-Inter
0-7: basterebbe il risultato senza commenti per far comprendere la
disparità di valori in campo. Semplicemente due squadre di categorie
diverse, in cui hanno spiccato nuovamente le prestazioni degli
esterni Nagatomo e Alvarez (per quest’ultimo goal e assist). Da
segnalare il ritorno in campo dopo sette mesi di Diego Milito,
bagnato da un’incoraggiante doppietta. Il pubblico di Reggio Emilia
avrà gradito il grappolo di reti, vista la reiterata assenza dalla
massima serie della Reggiana.
Il sole
settembrino della capitale ha fatto da cornice al derby d’autunno,
disputato come ai vecchi tempi di domenica pomeriggio. La
tradizionale sfida delle scenografie delle curve non c’è stata o
meglio, è come se non ci fosse stata: la Sud si è presentata in un
tripudio di colori giallorossi, mentre la Nord ha preferito lasciare
i seggiolini vuoti…Venendo alla partita, il primo tempo non ha
fatto segnalare grandi occasioni. La Roma ha avuto il possesso palla
dalla sua, ma Florenzi e Gervinho non sono mai riusciti ad incidere
in zona d’attacco. La Lazio aveva preparato la partita con una
tattica attendista, ranghi serrati e pronte ripartenze, ma i centrali
romanisti non hanno concesso nulla. Nella ripresa il match entra nel
vivo con i giallorossi che spingono con maggiore incisività grazie
all’ingresso di Ljajic al posto di Florenzi. Il serbo sbaglia un
facile tapin, scaturito da un palo colto da Balzaretti. L’errore è
il preludio del goal (63°): cross dalla destra di Totti e
conclusione vincente al volo dell’ex palermitano. Curva Sud in
tripudio, Balzaretti in lacrime. La Lazio cerca di reagire, ma non ne
ha le forze. Chi di forze ne dovrebbe avere, Dias (subentrato
all’infortunato Ciani), si fa espellere per un fallo da ultimo uomo
su Totti. Nei minuti di recupero, il rigore guadagnato e realizzato
da Ljajic chiude il conto. I romanisti si godono il ritorno al
successo nella stracittadina con gli occhi pazzi d’amore per il
nuovo tecnico, mentre i laziali si leccano le ferite comprendendo che
quando Klose non è in forma è davvero difficile fare goal.
La Juventus
prevale per 2-1 nel match interno con il Verona. L’Hellas si
conferma squadra ostica, capace di mettere in difficoltà i campioni
d’Italia e di andare in vantaggio al 35esimo del primo tempo con un
tocco in mischia del difensore Cacciatore. Poco dopo ci pensa il
solito Tevez a mettere le cose a posto: portentoso destro in
diagonale che s’insacca nell’angolo opposto (Ciudad Oculta
gioisce insieme a lui). Le notizie migliori per i bianconeri arrivano
dal neoacquisto Llorente. L’attaccante basco sembrava un oggetto
misterioso, scarsamente utilizzato e poco considerato da Conte. Ieri
ha lavorato molto per la squadra e realizzato il goal partita allo
scadere del primo tempo con il suo pezzo migliore, il colpo di testa.
La
Fiorentina vince per 2-0 sul campo dell’Atalanta, al termine di una
partita in cui il risultato non è mai stato in discussione. Gli
uomini di Montella hanno condotto il gioco con personalità,
incuranti delle pesanti assenze di Gomez, Cuadrado e Pizzarro. Mati
Fernandez apre il tabellino delle reti al 41esimo, in virtù del
comodo tapin scaturito dalla traversa del compagno Wolski. A metà
ripresa Pepito Rossi mette la pietra tombale sulla partita con un
preciso tiro dal discetto dell’area di rigore. Quarto goal in
quattro partite per l’ex Villareal.
Desolante
0-0 tra Catania e Parma. Gli etnei ce l’hanno messa tutta per
conquistare i tre punti, ma Berghessio (infortunato nel primo tempo)
e Barrientos non sono riusciti a superare l’attento Mirante. Il
Parma è cresciuto alla distanza, ma Amauri non sembra avere più la
potenza esplosiva del bomber che fu. La sostituzione per scelta
tecnica di Cassano alla fine del primo tempo la dice lunga sulla
prestazione del barese.
Gagliarda
prova del Torino, che coglie un importante successo esterno ai danni
del Bologna. Già al 2° minuto D’Ambrosio bissa la rete della
settimana scorsa, sfruttando un’uscita maldestra di Curci. Al
29esimo Natali trova di testa il goal del pareggio, ma a decidere la
gara è il rigore di Cerci alla fine del primo tempo. Gara
condizionata dalla scelte arbitrali: generoso il rigore per il Toro
ed esagerata l’espulsione di Natali nell’intervallo.
Compensazione per la settimana scorsa?
Ha chiuso la
giornata il prestigioso posticipo Milan-Napoli, finitosi sul 2-1 per
gli ospiti. Folgorante l’avvio dei partenopei, che nei primi cinque
minuti mancano il goal per un soffio con Berhami e Higuain. La rete è
nell’aria ed arriva al sesto minuto: segna Britos di testa dopo
l’assist aereo dell’altro centrale Albiol. Il Napoli gioca
meglio, ma di tanto in tanto Balotelli prova ad impensierire Reina
con conclusioni dalla distanza. Higuain raddoppia ad inizio ripresa:
l’argentino salta De Jong e scaglia un portentoso bolide dal limite
dell’area su cui Abbiati non può nulla. Un calcione di Albiol su
Balotelli offre al Milan l’opportunità di accorciare le distanze,
ma Reina respinge da vero campione il rigore di Balotelli (per
l’azzurro il primo penalty fallito in carriera). Solo nei minuti di
recupero Supermario riesce a violare la porta dello spagnolo, grazie
ad un bel tiro a giro dal limite. Dopo il fischio finale l’espulsione
di Balotelli, imbufalito con l’arbitro.
Il Napoli
aggancia la vetta offrendo una prestazione superlativa, anche se nel
finale si è fatta sentire la stanchezza. Il Milan è già ad 8 punti
dalle capoliste e dovrà fare i conti con la squalifica della sua
punta di diamante.
SASSATE AL SASSUOLO
di Gianluca Danese
Foto di Gianluca Danese
Scampagnata in Emilia al Mapei Stadium di Reggio per l'Inter di Mazzarri che surclassa con uno straripante 7-0 un Sassuolo che, visto oggi, ci sembra faticherà molto per rimanere in serie A.
Questo non toglie comunque i meriti dell'Inter che dopo aver trovato il primo gol ha giocato per chiudere il match,non ha mai rischiato ed ha tenuto alti concentrazione e ritmo anche a risultato ampiamente acquisito. Un'ottima prova che conferma ciò che di buono la squadra di Mazzarri ha fatto vedere finora.
Le buone notizie arrivano anche da Milito che torna in campo dopo 7 mesi dall'infortunio al ginocchio e torna a casa con una doppietta.
L'Inter si presenta con gli stessi uomini di domenica scorsa e con il collaudato 3-5-1-1. Gara senza storia dove già al 7' Palacio va in rete su assist di Nagatomo lanciato da Jesus; al 23'Taider ribatte a rete dopo un tiro di Palacio respinto dal portiere; al 33' l'inter ancora preme e un autogol chiude il match; al 53' Alvarez cala il poker in tap in dopo un'altra ribattuta del portiere su tiro di Palacio. Quando entra il Principe la squadra gioca per lui e così arrivano le reti al 64' e all'83' su assist di Alvarez (grande azione) e Guarin; in mezzo un colpo da biliardo di Cambiasso al 75'.
Bene così e avanti il prossimo
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