Il Servizio Civile
di Elia dall´´ Aglio
Foto ripresa da: http://2.bp.blogspot.com/
Da
pochi giorni ho concluso la mia esperienza di volontario del servizio
civile. Anche se è ancora presto per fare un bilancio, desidero
raccontarvi qui i 12 mesi più belli e interessanti della mia vita.
Per
me è stata un'esperienza molto formativa ed entusiasmante, una vera
palestra di vita. Il servizio civile è per certi versi una forma di
volontariato (se ne distacca in quanto prevede un rimborso di circa
400 euro mensili e un impegno continuativo di 1440 ore). Ho scelto
questo percorso quasi per caso, sentendone parlare in famiglia. È
davvero un peccato che, complice l'abolizione del servizio militare
obbligatorio (in passato spesso sì sceglieva il servizio civile con
l' obbiettivo di evitare la leva), di questa possibilità lavorativa
si parli pochissimo. Inoltre, l'esistenza stessa di questo progetto è
a rischio. Latitano i finanziamenti: non ci sono i soldi, o non si
trovano, per consentire quello che è uno dei più importanti
laboratori della coesione sociale e della solidarietà. Ma questo è
un discorso più ampio che coinvolge tutto il mondo delle
associazioni di volontariato. Il settore del non profit garantisce in
Italia un milione di posti di lavoro retribuiti, con un impatto
economico pari al 3% del pil; ma lo Stato taglia( dal 2008 a oggi
circa 1,5 - 2 miliardi di euro), come anche le fondazioni bancarie,
da sempre finanziatrici del mondo del non profit. Tornando al
servizio civile, i volontari vengono catapultati all' improvviso in
una dimensione del tutto sconosciuta, quella dell' impegno quotidiano
al servizio di persone con disabilità, anziani, emarginati. Nel mio
caso, ho lavorato principalmente in un centro diurno per ragazzi
disagiati(ma nell' arco dell' anno ho partecipato anche a progetti di
integrazione scolastica per ragazzi di origine straniera, lavorando
in una comunità). Superato lo smarrimento iniziale, ci si immerge in
una realtà bellissima: si conoscono persone di eccezionale valore,
portatori di professionalità e competenza. Posso dire di aver
imparato moltissimo dal loro lavoro e dal loro esempio. Vedendoli in
azione, mi sono spesso chiesto se l'educare sia frutto di una
predisposizione innata o lo si impari col tempo: probabilmente
entrambe le cose, ma è un mestiere per cui bisogna essere
naturalmente portati. Il mio contributo come volontario consisteva
nell' affiancare gli educatori nello svolgimento delle attività,
stare coi ragazzi. Lo spirito del servizio civile, e del volontariato
in genere, è quello di donare un pò del proprio tempo e della
propria fatica per gli altri. Non lo si fa perché si è buoni, ma
perché aiutare gli altri è un dovere prima che una necessità di
giustizia sociale. Una società più giusta la si costruisce dando
appunto ognuno il proprio contributo:l' idea di fondo è che chi ha
avuto di più dalla vita debba mettersi a disposizione per chi è
meno fortunato. Invece quest'istanza di solidarietà che dovrebbe
animare una società( e le sue politiche) viene spesso trascurata in
favore di un individualismo sfrenato e di un' ottusa indifferenza, i
quali due elementi, caratteristici del nostro tempo, non contemplano
nessun obbligo verso gli altri. Sulle colonne di Repubblica qualche
tempo fa, Michele Serra ha avuto il merito di riaprire un annoso
dibattito, proponendo che il servizio civile divenga obbligatorio.
Nulla di più sbagliato, secondo me: si perderebbe l' essenza stessa
del servizio civile, che è quella di una scelta libera e
consapevole, e quell' elemento di disinteresse che è alla base dell'
impegno profuso in un anno.
Io
mi sento ancora giovane e inesperto, ho davanti a me ancora molti
obbiettivi e sfide che mi attendono( perché la vita alla fine in
questo consiste), ma posso dire di aver imparato moltissimo da un'
esperienza, che aiuta a conoscersi, a mettersi alla prova:ci rende
persone migliori. Ne abbiamo bisogno. Per noi stessi, prima di tutto,
e per gli altri!
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