Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 3 - Settembre 2013
N° 3 - Settembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto
David Rodinó
La Banda Garcia
di Michele Sensini
Foto ripresa da: sportmediaset.mediaset.it
La Roma vince al Tardini una partita difficile, ritrovandosi in cima alla classifica a punteggio pieno, con otto gol fatti e uno solo subito. Era la classica gara infida - che nelle passate stagioni è costata spesso non solo una valanga di punti ma la faccia e anche la reputazione - contro una squadra zeppa di perfidi “ex” pronti a colpire. E dove forse anche qualche prima della classe perderà punti durante questo campionato. Invece la Roma ha vinto in rimonta, con una prestazione sempre positiva e un secondo tempo da manuale in cui ha mostrato gioco, carattere e freschezza atletica. Il buon Rudi, insomma, sembra veramente essere riuscito nell’impresa di ridare un’anima a questa squadra dopo due anni di smarrimenti tattici e mentali. Gran lavoro il suo, soprattutto dal punto di vista psicologico e, se per due anni ci siamo chiesti dove si sarebbe potuti arrivare con un gestione migliore di un gruppo di giocatori forti e dal grande potenziale di miglioramento, domenica prossima potremmo già avere le prime risposte. Ad opporsi alla banda Garcia, infatti, non ci saranno neopromosse o squadre di metà classifica, ma la Lazio di Lulic e Candreva che nella passata stagione, nonostante sia finita dietro alla Roma in classifica, ha dimostrato di essere più quadrata dei Giallorossi.
La partita. Il tecnico premia Ljajic schierandolo dal primo minuto ma, complice anche un primo tempo di studio in cui, ancora una volta, la Roma resta a secco di gol e addirittura va sotto, il serbo sarà l'unico giocatore sotto alla sufficienza. In realtà entra anche nell'azione del pareggio di Florenzi, ma soltanto grazie ad un rimpallo che finisce per favorire il bell'assist di Pjanic. La sorpresa di questo turno di campionato è invece Gervinho che, al suo ingresso, riesce a dare profondità alla manovra giallorossa saltando l’uomo un paio di volte e proiettandosi in velocità ad occupare gli spazi lasciati liberi dai parmensi in cerca del pareggio. Prima il gol n. 228 di Totti, poi il siluro su rigore di Strootman chiudono la partita e regalano i tre punti. Entra anche Borriello e anche lui si mette al servizio della squadra, dedicandosi con sacrificio alla causa soprattutto in fase difensiva: è suo il salvataggio sulla linea del possibile due a due del Parma che avrebbe complicato le cose, ulteriore dimostrazione che tutti i giocatori si sentono finalmente coinvolti in questa squadra.
Gli spalti. La serata di Parma mostra i limiti del calcio spezzatino: serata di poco fascino per la sonnolenta provincia del prosciutto e del parmigiano, ma solo a causa di un monday night che giova solo ai ricchi padroni delle pay per view. Con le famiglie e il grande pubblico a casa, il Tardini mostra comunque di non essere più quello di una volta. Anche la parte più calda del tifo non segue la squadra con il giusto trasporto, nonostante il Parma rimanga in partita per più di un'ora. Lo stadio si scalda solo al gol di Totti urlando al fuorigioco – inesistente - e facendosi sentire con qualche fischio sempre nei confronti del capitano al momento della sua sostituzione.
Pochi anche i romanisti, tutti provvisti di tessera del tifoso, ancora una volta, e penalizzati dalla distanza e dall'orario infelice di un giorno infrasettimanale in cui sarebbe meglio, per tutti, dedicarsi alla famiglia o ai propri programmi tv preferiti.
A tutta Serie A
La 3° Giornata
di Marco Cadin
La geopolitica del calcio italiano ha
subito un bello scossone in quelli che sono i suoi punti di
riferimento storici. Le due maggiori squadre del centro-sud, Roma e
Napoli, guardano le “Big” settentrionali dall’alto in basso,
godendosi l’aria fresca della vetta della classifica. E’ solo la
terza giornata di campionato e già il prossimo turno offre due
scontri diretti che potrebbero mutare gli equilibri, ma i dubbi
relativi ai cambi di panchina sembrano dissolti.
La giornata doveva dare le prime conferme sui grandi
club, che nei turni precedenti avevano passeggiato sulle provinciali
piccole piccole. I match di maggiore interesse erano concentrati
negli anticipi del sabato, vista l’imminente partenza della
Champions League. Le due settimane di sosta, causa qualificazione
mondiale ottenuta con un po’ di buona sorte, avevano acuito
l’attesa per il derby d’Italia. In un San Siro stracolmo, Inter e
Juventus si sono divise la posta (1-1). I goal sono arrivati nella
ripresa: vantaggio di Icardi (subentrato a Taider) ben imbeccato da
Alvarez, il quale aveva furbescamente sottratto il pallone a
Chiellini. Dopo 120 secondi il pareggio di Vidal, sempre più bomber
juventino. I bianconeri, rinfrancati dal pari sfiorano per due volte
il colpaccio con il solito colombiano e Isla. Tirando le somme, la
divisione della posta sta bene ad entrambe: la Juventus esce da
Milano imbattuta, mentre l’Inter conferma l’impressione di
solidità e compattezza dimostrate in precedenza. Mazzarri ha fatto
bene a dare fiducia agli undici di Catania e la marcatura di Taider
sullo scatenato Vidal ha portato i suoi frutti. La sostituzione
dell’algerino con Icardi ha fruttato il momentaneo vantaggio, ma ha
permesso a Vidal di godere di maggiore spazio. Un’Internazionale di
maggiore spessore avrebbe saputo congelare il vantaggio, ma Mazzarri
ha fatto già un miracolo e al momento non gli si può chiedere di
più.
Il Napoli sfrutta il concomitante
scontro diretto milanese per conquistare la vetta della classifica,
sconfiggendo 2-0 l’Atalanta. I bergamaschi si sono rivelati degli
avversari ostici ben più del previsto, capitolando solo a metà
ripresa a causa delle reti di Higuain e Callejon. Benitez aveva
scelto il turnover lasciando fuori ben sei titolari, tra cui Hamsik e
Callejon (subentrati nel secondo tempo). Risparmiare alcuni giocatori
in vista della sfida con il Borussia è stata una decisione saggia,
quello che lascia perplessi è la prestazione di chi doveva mettersi
in mostra: ennesima occasione persa per il talento Insigne.
Il Milan pareggia immeritatamente per
2-2 sul campo del Torino. I granata hanno dominato il match
raggiungendo il duplice vantaggio grazie al bell’affondo di
D’Ambrosio ed al contropiede vincente del “Robben di Velletri”
(Alessio Cerci). I rossoneri sono pervenuti al pareggio nei minuti
finali: rocambolesco goal di Muntari e rigore realizzato da
Balotelli, in seguito all’insensato atterramento di Poli da parte
di Pasquale. Da segnalare le giustificate proteste del Toro, rimasto
in dieci negli istanti decisivi del match a causa della decisione
arbitrale di non permettere la sostituzione dell’infortunato
Larrondo con Fernerud. Il Milan coglie un punto dopo una prestazione
davvero modesta, che conferma le criticità già espresse: difesa
insufficiente, centrocampo impalpabile, neoacquisti inutili.
Stendiamo un velo pietoso su Ricardo Kaka, infortunato alla prima
apparizione, non lo vedremo per almeno un mese…
La domenica impoverita dalle grandi
sfide si è aperta con il pareggio 1-1 tra Fiorentina e Cagliari. I
viola hanno fallito l’aggancio in vetta pur giocando tra le mura
amiche, in una partita in cui la tensione ha bloccato le gambe ai
padroni di casa. Il bel gioco della passata stagione è un lontano
ricordo, inoltre i gigliati non hanno sfruttato il fortunoso
vantaggio di Borja Valero al 27esimo della ripresa. I sardi hanno
saputo chiudere gli avversari nella propria metà campo, ottenendo il
pareggio con una bella incornata di Pinilla. Cigliegina sulla torta
l’espulsione per proteste di Pizzarro, infuriato per la mancata
concessione di un rigore. Il nervosismo di Montella è parzialmente
giustificato dagli infortuni di Cuadrado e soprattutto del bomber
Mario Gomez, che ne avrà almeno per due mesi.
La Lazio si sbarazzata facilmente del
Chievo, infliggendo ai veronesi un secco 3-0. Match chiuso nel primo
tempo con le tre reti di Candreva, Cavanda e Lulic. Spazi immensi per
gli affondi degli incursori laziali, facilitati dalla difesa
imbarazzante dei clivensi. Marchetti bravo a dire più volte di no ad
un ispirato Paloschi. I biancocelesti approdano al derby rinfrancati
dal successo, nonostante le proteste dei tifosi, che nei primi minuti
hanno disertato la curva nord in polemica per il mancato acquisto di
una punta.
Al Friuli si sono affrontate Udinese e
Bologna in una partita che doveva raccontare qualcosa in più sul
cammino che vorranno percorrere le due squadre. Dal confronto è
scaturito un pareggio impreziosito dalla perla su punizione di
Diamanti e da un bel tiro al volo da due passi di Totò Di Natale
(300 partite con i bianconeri). Gli emiliani non smuovono di molto
una classifica asfittica, in zona d’attacco Bianchi non riesce a
far dimenticare Gilardino. L’Udinese è una lontana parente della
squadra che nelle ultime tre annate ha conquistato l’Europa,
tuttavia va ricordato che la formazione di Guidolin carbura strada
facendo, esprimendosi il meglio negli ultimi mesi di campionato.
Il Livorno inanella la seconda vittoria
consecutiva contro una diretta avversaria per la salvezza, battendo
per 2-0 il Catania. L’incontro è rimasto in equilibrio sino a metà
ripresa, quando Paulinho ha realizzato la doppietta decisiva ai fini
del risultato finale. L’italo-brasiliano è un attaccante da tenere
sotto osservazione, si ricorda nella serie cadetta ha realizzato 23
reti. Gli etnei restano malinconicamente a zero punti, i 56 dello
scorso anno appaiono già un miraggio.
Altro scontro salvezza è stato il
match Verona-Sassuolo, in cui gli scaligeri hanno ben sfruttato il
fattore campo vincendo per 2-0. Martinho ha sbloccato il risultato
già al 12° con un potente sinistro da dentro l’area, cui il
Sassuolo ha cercato vanamente di replicare per tutto il resto
dell’incontro. La volitiva formazione piemontese è andata diverse
volte vicina al pareggio, in particolare con le inzuccate di Simone
Zaza. Manca un po’ di esperienza e cattiveria, gli acquisti
Schelotto e Floro Flores non hanno mutato la situazione. Per i
veronesi è arrivato il raddoppio in zona recupero per merito di
Romulo, il quale non ha fatto rimpiangere l’assenza di Luca Toni.
Il derby della lanterna è stato
giocato sotto un fiume d’acqua, ma nonostante tutto il terreno del
Ferraris ha tenuto bene. Non c’è stata storia: in avvio il Genoa
passa grazie ad una portentosa conclusione al volo del nuovo Antonini
(non segnava da tre anni), mentre i doriani non riescono ad
impensierire Da Costa per tutta la prima frazione. Nella ripresa non
cambia la musica, l’altro neoacquisto Calaio realizza il raddoppio
ben assistito nell’area piccola avversaria e al 21° chiude i conti
una punizione di Lodi (in odore di nazionale). Liverani salva la
panchina, mentre Delio Rossi avrà molto lavoro davanti per salvare
l’inconcludente Sampdoria.
La Roma espugna il Tardini con una
partita di rimonta, conclusasi sul 3-1. Primo tempo equilibrato: i
giallorossi premono, ma eccezion fatta per un buon inserimento di
Maicon, raramente riescono ad impensierire Mirante. Biabiany, già
vicino al goal in precedenza, porta in vantaggio gli emiliani con un
bel colpo di testa sul finire di tempo. La seconda frazione è tutta
all’insegna dei capitolini, che al secondo minuto pervengono al
pareggio con un bolide di Florenzi magnificamente assistito da
Pjanic. Al 70° Totti scatta in area avversaria sul filo del
fuorigioco come un ragazzino e batte Mirante con la flemma dei
grandi. Chiude il conto un penalty realizzato da Strootman, concesso
in seguito all’atterramento di Gervinho da parte di Cassani. La
Roma torna a casa a punteggio pieno (8 goal realizzati e 1 subito in
tre partite) e con un chiodo fisso, il derby…
A tutta Bundesliga
5° Giornata
Hertha Berlino-Stoccarda 0-1
(Olympia Stadion: 46624 Spettatori)
Nell´ anticipo del Venerdí sera perde in casa l´Hertha di Berlino contro lo Stoccarda del nuovo tecnico Thomas Schneider, alla sua seconda vittoria consecutiva. Gioca meglio la squadra della porta di Brandeburgo che peró non capitalizza le tante occasioni avute. Il bel gol di testa di Gentner nella ripresa punisce troppo duramente la squadra Berlinese.
Augsburg-Friburgo 2-1
(SGL Arena: 28453 Spettatori)
Dopo un primo tempo alquanto scialbo le due squadre danno vita ad una ripresa di partita molto bella. Il secondo tempo é dominato inizialmente dagli ospiti che trovano il gol con una bellissima azione personale di Mehmedi. Il Friburgo non riesce a trovare il raddoppio nonostante un chiaro predominio territoriale e viene punito prima dal gol del pareggio di Halil Altintop e poi nei minuti finali da una rasoiata di destro, che infila l´angolo basso sinistro della porta del Friburgo, del bravo centrocampista dell´Augusta Tobias Werner. Il due ad uno finale regala all´Augsburg il terzo successo in fila in Bundesliga, cosa che rappresenta un record per la squadra bavarese.
Bayer Leverkusen-Wolfsburg 3-1
(BayAren: 27149 Spettatori)
Nella prima frazione di gioco gli ospiti tengono testa ai piú forti rivali del Leverkusen ed il pareggio con cui si va alla pausa premia poco il bel gioco del Wolfsburg. Nella ripresa il Leverkusen cambia marcia ed il solito Kießling con una doppietta regala al team della Renania Settentrionale un successo importantissimo per la classifica.
Werder Brema-Francoforte 0-3
(Weser-Stadion: 40060 Spettatori)
Due volte Kadlec ed un autogol di Prödl regalano all´Eintracht Francoforte un successo importantissimo a casa di un Werder Brema molto modesto e non aiutato dalla espulsione dell´argentino Franco di Santo autore di un brutale fallo ai danni di Oczipka.
Bayern Monaco-Hannover 2-0
(Allianz-Arena: 71000 Spettatori tutto esaurito)
Il Bayern di Guardiola prosegue il suo cammino in Bundesliga con una meritata affermazione contro un Hannover sceso a Monaco senza paura. I gol arrivano nella ripresa e premiano la squadra bavarese che ha avuto il 68% di possesso palla.
Mainz-Schalke 0-1
(Coface-Arena: 34000 Spettatori tutto esaurito)
In Mainz ci si aspettava una partita piena di gol e spettacolo e lo zero ad uno finale ha sorpreso negativamente i tanti speranzosi tifosi di Magonza accorsi allo Stadio. Nel primo tempo da segnalare solo il bel gol di Kevin Prince Boateng. La ripresa ha deluso i tifosi di casa che si aspettavano una reazione rabbiosa dei propri uomini in campo e per il Mainz é arrivata la seconda sconfitta stagionale.
Borussia Dortmund-Amburgo 6-2
(Signal-Iduna-Park: 80645 Spettatori tutto esaurito)
Che fortuna che hanno avuto gli spettatori assiepati al Signal-Iduna-Park di Dortmund. La loro squadra del cuore ha tirato ben 34 volte, contro solo 4 dell´Amburgo, contro la porta difesa dal povero Adler. Al 65° minuto la partita era ancora sull´incredibile risultato di 2 a 2 ma poi la forza offensiva del Borussia ha avuto la meglio ed il 6 a 2 finale rende onore ad una squadra fantastica che ottiene il suo quinto successo in fila.
Hoffenheim-B.M´Gladbach 1-2
(Wirsol-Arena: 29447 Spettatori)
E´stata una partita molto intensa quella vinta per due ad uno dall´Hoffenheim contro il Gladbach. Dopo un fortunoso vantaggio prima della pausa, i padroni di casa raddoppiano ad inizio ripresa con un bel gol di Volland. Il giovane attaccante svedese Hrgota accorcia le distanze ma l´assalto finale del Gladbach non ha fortuna e l´Hoffenheim si prende tutta la posta in palio.
Braunschweig-Norimberga 1-1
(Eintracht-Stadion: 22570 Spettatori)
Ottiene il primo punto dopo il suo ritorno in Bundesliga l´Eintracht Braunschweig e lo fa contro un modesto Norimberga. La neopromossa é stata di gran lunga la migliore squadra in campo ed il pareggio raggiunto al 71° minuto con una bella azione corale premia gli uomini di Liberknecht e li motiverá forse per il prosieguo di questa difficile stagione nella massima serie.
La Classifica dopo 5 Giornate
1° Dortmund 15
2° Bayern 13
3° Leverkusen 12
4° Hannover 9
5° Mainz 9
6° Augsburg 9
7° Hoffenheim 8
8° Berlino 7
9° Schalke 7
10° Stoccarda 6
11° M´Gladbach 6
12° Wolfsburg 6
13° Francoforte 6
14° Brema 6
15° Amburgo 4
16° Norimberga 3
17° Friburgo 2
18° Braunschweig 1
LUCI
A SAN SIRO.
Di
Gian Luca Danese
Foto ripresa da: http://qn.quotidiano.net
Di
luci a San Siro se ne sono viste poche:un po' perchè si giocava alle
18 e di luce solare ce ne era abbastanza, ma soprattutto perchè alla
fine ne è venuta fuori una partita non bellissima, intensa ma
nervosa e con poche occasioni, per lo più concentrate negli ultimi
20 minuti di gioco reti comprese. Un 1-1 che alla fine va bene ad
entrambe le squadre.
Ne
esce bene l'Inter che pur essendo inferiore ai bianconeri sotto tutti
i punti di vista riesce a tenere testa ai campioni d'Italia, giocando
da provinciale agguerrita, rischiando addirittura di portare a casa i
3 punti ed applaudita a fine gara dagli 80mila di San Siro (parecchi
come al solito anche gli juventini sparsi tra curve e tribune dove
non sono mancate piccole scaramucce).
Ne
esce bene anche la Juventus che pur non fornendo una prestazione
ottimale soprattutto in alcuni uomini chiave come Pirlo e Vucinic ed
in parte Pogba e Chiellini (merito della squadra di Mazzarri?) dà
sempre l'impressione di poter colpire in qualsiasi momento con un
gioco ormai oliato e con i suoi protagonisti che ormai si conoscono a
memoria.
L'Inter
si presenta con il solito 3-5-1-1 con Taider dal 1' e ancora Alvarez
a supporto di Palacio.
Il
primo tempo è un po' noioso,si gioca prevalentemente a centrocampo.
l'Inter
è fin troppo coperta e fa fatica a creare gioco lasciando come al
solito Palacio da solo a lottare contro la difesa della Juve e della
nazionale italiana , ma così facendo riesce a limitare le offensive
dei bianconeri, gli inserimenti dei centrocampisti e le imbeccate di
Pirlo che non riescono a spaventare quasi mai Handanovic. Anche
Buffon è poco impegnato. Solo due conclusioni dalla distanza di
Nagatomo e di Taider sono ben neutralizzate.
Meglio
la ripresa quando cresce il ritmo della partita e cresce così anche
l'inter che, con il passare dei minuti guadagna campo e controlla
meglio la squadra bianconera che perde un po' di lucidità, anche se
le occasioni da ambo le parti si contano con il contagocce.
La
partita si infiamma negli ultimi 20' quando Mazzarri capisce che
quella che ha davanti non è la solita Juve e decide di affiancare il
giovane Icardi a Palacio retrocedendo Alvarez di qualche metro. La
mossa dà subito i suoi frutti:al 73' lo stesso Alvarez(un leone o un
coniglio?) sradica sulla trequarti il pallone a Chiellini e lo fa
filtrare per il taglio di Icardi che brucia Bonucci e spara alle
spalle di Buffon.
E´un
delirio di gioia a San Siro.
La
gioia del popolo neroazzurro dura però solo 2 minuti:al 75' Asamoah
sguscia sul fondo tra Jonathan (colpevole) e Campagnaro e scarica per
Vidal (uno dei migliori in campo) che indisturbato, infila alla
sinistra di Handanovic con un collo piede chirurgico.
Da
quel momento l'inter si blocca e la juve cerca di approfittarne
andando ad un passo dal gol vittoria con Quagliarella (bravo
Handanovic) e Tevez.
Pari
tutto sommato giusto.
Per
la squadra di Mazzarri bene la difesa con Campagnaro sempre più
leader, meno bene stavolta gli esterni ed il centrocampo spesso
macchinoso e lento nel ripartire ma molto compatto. Ancora una
discreta prova di Alvarez, ma Palacio va aiutato di più.
Domenica
mattina si va a Sassuolo per continuare il discorso fin qui
intrapreso.
Nessun commento:
Posta un commento