lunedì 16 settembre 2013

Fußball Total n° 3

Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 3 - Settembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto 
David Rodinó


La Banda Garcia
di Michele Sensini

Foto ripresa da: sportmediaset.mediaset.it

La Roma vince al Tardini una partita difficile, ritrovandosi in cima alla classifica a punteggio pieno, con otto gol fatti e uno solo subito. Era la classica gara infida - che nelle passate stagioni è costata spesso non solo una valanga di punti ma  la faccia e anche la reputazione - contro una squadra zeppa di perfidi “ex” pronti a colpire. E dove forse anche qualche prima della classe perderà punti durante questo campionato. Invece la Roma ha vinto in rimonta, con una prestazione sempre positiva e un secondo tempo da manuale in cui ha mostrato gioco, carattere e freschezza atletica. Il buon Rudi, insomma, sembra veramente essere riuscito nell’impresa di ridare un’anima a questa squadra dopo due anni di smarrimenti tattici e mentali. Gran lavoro il suo, soprattutto dal punto di vista psicologico e, se per due anni ci siamo chiesti dove si sarebbe potuti arrivare con un gestione migliore di un gruppo di giocatori forti e dal grande potenziale di miglioramento, domenica prossima potremmo già avere le prime risposte. Ad opporsi alla banda Garcia, infatti, non ci saranno neopromosse o squadre di metà classifica, ma la Lazio di Lulic e Candreva che nella passata stagione, nonostante sia finita dietro alla Roma in classifica, ha dimostrato di essere più quadrata dei Giallorossi.


La partita. Il tecnico premia Ljajic schierandolo dal primo minuto ma, complice anche un primo tempo di studio in cui, ancora una volta, la Roma resta a secco di gol e addirittura va sotto, il serbo sarà l'unico giocatore sotto alla sufficienza. In realtà entra anche nell'azione del pareggio di Florenzi, ma soltanto grazie ad un rimpallo che finisce per favorire il bell'assist di Pjanic. La sorpresa di questo turno di campionato è invece Gervinho che, al suo ingresso, riesce a dare profondità alla manovra giallorossa saltando l’uomo un paio di volte e proiettandosi in velocità ad occupare gli spazi lasciati liberi dai parmensi in cerca del pareggio. Prima il gol n. 228 di Totti, poi il siluro su rigore di Strootman chiudono la partita e regalano i tre punti. Entra anche Borriello e anche lui si mette al servizio della squadra, dedicandosi con sacrificio alla causa soprattutto in fase difensiva: è suo il salvataggio sulla linea del possibile due a due del Parma che avrebbe complicato le cose, ulteriore dimostrazione che tutti i giocatori si sentono finalmente coinvolti in questa squadra.



Gli spalti. La serata di Parma mostra i limiti del calcio spezzatino: serata di poco fascino per la sonnolenta provincia del prosciutto e del parmigiano, ma solo a causa di un monday night che giova solo ai ricchi padroni delle pay per view. Con le famiglie e il grande pubblico a casa, il Tardini mostra comunque di non essere più quello di una volta. Anche la parte più calda del tifo non segue la squadra con il giusto trasporto, nonostante il Parma rimanga in partita per più di un'ora. Lo stadio si scalda solo al gol di Totti urlando al fuorigioco – inesistente - e facendosi sentire con qualche fischio sempre nei confronti del capitano al momento della sua sostituzione.
Pochi anche i romanisti, tutti provvisti di tessera del tifoso, ancora una volta, e penalizzati dalla distanza e dall'orario infelice di un giorno infrasettimanale in cui sarebbe meglio, per tutti, dedicarsi alla famiglia o ai propri programmi tv preferiti. 





A tutta Serie A
La 3° Giornata
di Marco Cadin

Foto ripresa da: http://www.forza-roma.com

La geopolitica del calcio italiano ha subito un bello scossone in quelli che sono i suoi punti di riferimento storici. Le due maggiori squadre del centro-sud, Roma e Napoli, guardano le “Big” settentrionali dall’alto in basso, godendosi l’aria fresca della vetta della classifica. E’ solo la terza giornata di campionato e già il prossimo turno offre due scontri diretti che potrebbero mutare gli equilibri, ma i dubbi relativi ai cambi di panchina sembrano dissolti.

La giornata doveva dare le prime conferme sui grandi club, che nei turni precedenti avevano passeggiato sulle provinciali piccole piccole. I match di maggiore interesse erano concentrati negli anticipi del sabato, vista l’imminente partenza della Champions League. Le due settimane di sosta, causa qualificazione mondiale ottenuta con un po’ di buona sorte, avevano acuito l’attesa per il derby d’Italia. In un San Siro stracolmo, Inter e Juventus si sono divise la posta (1-1). I goal sono arrivati nella ripresa: vantaggio di Icardi (subentrato a Taider) ben imbeccato da Alvarez, il quale aveva furbescamente sottratto il pallone a Chiellini. Dopo 120 secondi il pareggio di Vidal, sempre più bomber juventino. I bianconeri, rinfrancati dal pari sfiorano per due volte il colpaccio con il solito colombiano e Isla. Tirando le somme, la divisione della posta sta bene ad entrambe: la Juventus esce da Milano imbattuta, mentre l’Inter conferma l’impressione di solidità e compattezza dimostrate in precedenza. Mazzarri ha fatto bene a dare fiducia agli undici di Catania e la marcatura di Taider sullo scatenato Vidal ha portato i suoi frutti. La sostituzione dell’algerino con Icardi ha fruttato il momentaneo vantaggio, ma ha permesso a Vidal di godere di maggiore spazio. Un’Internazionale di maggiore spessore avrebbe saputo congelare il vantaggio, ma Mazzarri ha fatto già un miracolo e al momento non gli si può chiedere di più.

Il Napoli sfrutta il concomitante scontro diretto milanese per conquistare la vetta della classifica, sconfiggendo 2-0 l’Atalanta. I bergamaschi si sono rivelati degli avversari ostici ben più del previsto, capitolando solo a metà ripresa a causa delle reti di Higuain e Callejon. Benitez aveva scelto il turnover lasciando fuori ben sei titolari, tra cui Hamsik e Callejon (subentrati nel secondo tempo). Risparmiare alcuni giocatori in vista della sfida con il Borussia è stata una decisione saggia, quello che lascia perplessi è la prestazione di chi doveva mettersi in mostra: ennesima occasione persa per il talento Insigne.

Il Milan pareggia immeritatamente per 2-2 sul campo del Torino. I granata hanno dominato il match raggiungendo il duplice vantaggio grazie al bell’affondo di D’Ambrosio ed al contropiede vincente del “Robben di Velletri” (Alessio Cerci). I rossoneri sono pervenuti al pareggio nei minuti finali: rocambolesco goal di Muntari e rigore realizzato da Balotelli, in seguito all’insensato atterramento di Poli da parte di Pasquale. Da segnalare le giustificate proteste del Toro, rimasto in dieci negli istanti decisivi del match a causa della decisione arbitrale di non permettere la sostituzione dell’infortunato Larrondo con Fernerud. Il Milan coglie un punto dopo una prestazione davvero modesta, che conferma le criticità già espresse: difesa insufficiente, centrocampo impalpabile, neoacquisti inutili. Stendiamo un velo pietoso su Ricardo Kaka, infortunato alla prima apparizione, non lo vedremo per almeno un mese…

La domenica impoverita dalle grandi sfide si è aperta con il pareggio 1-1 tra Fiorentina e Cagliari. I viola hanno fallito l’aggancio in vetta pur giocando tra le mura amiche, in una partita in cui la tensione ha bloccato le gambe ai padroni di casa. Il bel gioco della passata stagione è un lontano ricordo, inoltre i gigliati non hanno sfruttato il fortunoso vantaggio di Borja Valero al 27esimo della ripresa. I sardi hanno saputo chiudere gli avversari nella propria metà campo, ottenendo il pareggio con una bella incornata di Pinilla. Cigliegina sulla torta l’espulsione per proteste di Pizzarro, infuriato per la mancata concessione di un rigore. Il nervosismo di Montella è parzialmente giustificato dagli infortuni di Cuadrado e soprattutto del bomber Mario Gomez, che ne avrà almeno per due mesi.


La Lazio si sbarazzata facilmente del Chievo, infliggendo ai veronesi un secco 3-0. Match chiuso nel primo tempo con le tre reti di Candreva, Cavanda e Lulic. Spazi immensi per gli affondi degli incursori laziali, facilitati dalla difesa imbarazzante dei clivensi. Marchetti bravo a dire più volte di no ad un ispirato Paloschi. I biancocelesti approdano al derby rinfrancati dal successo, nonostante le proteste dei tifosi, che nei primi minuti hanno disertato la curva nord in polemica per il mancato acquisto di una punta.

Al Friuli si sono affrontate Udinese e Bologna in una partita che doveva raccontare qualcosa in più sul cammino che vorranno percorrere le due squadre. Dal confronto è scaturito un pareggio impreziosito dalla perla su punizione di Diamanti e da un bel tiro al volo da due passi di Totò Di Natale (300 partite con i bianconeri). Gli emiliani non smuovono di molto una classifica asfittica, in zona d’attacco Bianchi non riesce a far dimenticare Gilardino. L’Udinese è una lontana parente della squadra che nelle ultime tre annate ha conquistato l’Europa, tuttavia va ricordato che la formazione di Guidolin carbura strada facendo, esprimendosi il meglio negli ultimi mesi di campionato.

Il Livorno inanella la seconda vittoria consecutiva contro una diretta avversaria per la salvezza, battendo per 2-0 il Catania. L’incontro è rimasto in equilibrio sino a metà ripresa, quando Paulinho ha realizzato la doppietta decisiva ai fini del risultato finale. L’italo-brasiliano è un attaccante da tenere sotto osservazione, si ricorda nella serie cadetta ha realizzato 23 reti. Gli etnei restano malinconicamente a zero punti, i 56 dello scorso anno appaiono già un miraggio.

Altro scontro salvezza è stato il match Verona-Sassuolo, in cui gli scaligeri hanno ben sfruttato il fattore campo vincendo per 2-0. Martinho ha sbloccato il risultato già al 12° con un potente sinistro da dentro l’area, cui il Sassuolo ha cercato vanamente di replicare per tutto il resto dell’incontro. La volitiva formazione piemontese è andata diverse volte vicina al pareggio, in particolare con le inzuccate di Simone Zaza. Manca un po’ di esperienza e cattiveria, gli acquisti Schelotto e Floro Flores non hanno mutato la situazione. Per i veronesi è arrivato il raddoppio in zona recupero per merito di Romulo, il quale non ha fatto rimpiangere l’assenza di Luca Toni.

Il derby della lanterna è stato giocato sotto un fiume d’acqua, ma nonostante tutto il terreno del Ferraris ha tenuto bene. Non c’è stata storia: in avvio il Genoa passa grazie ad una portentosa conclusione al volo del nuovo Antonini (non segnava da tre anni), mentre i doriani non riescono ad impensierire Da Costa per tutta la prima frazione. Nella ripresa non cambia la musica, l’altro neoacquisto Calaio realizza il raddoppio ben assistito nell’area piccola avversaria e al 21° chiude i conti una punizione di Lodi (in odore di nazionale). Liverani salva la panchina, mentre Delio Rossi avrà molto lavoro davanti per salvare l’inconcludente Sampdoria.

La Roma espugna il Tardini con una partita di rimonta, conclusasi sul 3-1. Primo tempo equilibrato: i giallorossi premono, ma eccezion fatta per un buon inserimento di Maicon, raramente riescono ad impensierire Mirante. Biabiany, già vicino al goal in precedenza, porta in vantaggio gli emiliani con un bel colpo di testa sul finire di tempo. La seconda frazione è tutta all’insegna dei capitolini, che al secondo minuto pervengono al pareggio con un bolide di Florenzi magnificamente assistito da Pjanic. Al 70° Totti scatta in area avversaria sul filo del fuorigioco come un ragazzino e batte Mirante con la flemma dei grandi. Chiude il conto un penalty realizzato da Strootman, concesso in seguito all’atterramento di Gervinho da parte di Cassani. La Roma torna a casa a punteggio pieno (8 goal realizzati e 1 subito in tre partite) e con un chiodo fisso, il derby…

A tutta Bundesliga
5° Giornata
di David Rodinó

Foto ripresa da: http://de.eurosport.yahoo.com  


Hertha Berlino-Stoccarda 0-1
(Olympia Stadion: 46624 Spettatori)

Nell´ anticipo del Venerdí sera perde in casa l´Hertha di Berlino contro lo Stoccarda del nuovo tecnico Thomas Schneider, alla sua seconda vittoria consecutiva. Gioca meglio la squadra della porta di Brandeburgo che peró non capitalizza le tante occasioni avute. Il bel gol di testa di Gentner nella ripresa punisce troppo duramente la squadra Berlinese.

Augsburg-Friburgo 2-1
(SGL Arena: 28453 Spettatori)

Dopo un primo tempo alquanto scialbo le due squadre danno vita ad una ripresa di partita molto bella. Il secondo tempo é dominato inizialmente dagli ospiti che trovano il gol con una bellissima azione personale di Mehmedi. Il Friburgo non riesce a trovare il raddoppio nonostante un chiaro predominio territoriale e viene punito prima dal gol del pareggio di Halil Altintop e poi nei minuti finali da una rasoiata di destro, che infila l´angolo basso sinistro della porta del Friburgo, del bravo centrocampista dell´Augusta Tobias Werner. Il due ad uno finale regala all´Augsburg il terzo successo in fila in Bundesliga, cosa che rappresenta un record per la squadra bavarese.

Bayer Leverkusen-Wolfsburg 3-1
(BayAren: 27149 Spettatori)

Nella prima frazione di gioco gli ospiti tengono testa ai piú forti rivali del Leverkusen ed il pareggio con cui si va alla pausa premia poco il bel gioco del Wolfsburg. Nella ripresa il Leverkusen cambia marcia ed il solito Kießling con una doppietta regala al team della Renania Settentrionale un successo importantissimo per la classifica.

Werder Brema-Francoforte 0-3
(Weser-Stadion: 40060 Spettatori)

Due volte Kadlec ed un autogol di Prödl regalano all´Eintracht Francoforte un successo importantissimo a casa di un Werder Brema molto modesto e non aiutato dalla espulsione dell´argentino Franco di Santo autore di un brutale fallo ai danni di Oczipka.

Bayern Monaco-Hannover 2-0
(Allianz-Arena: 71000 Spettatori tutto esaurito)

Il Bayern di Guardiola prosegue il suo cammino in Bundesliga con una meritata affermazione contro un Hannover sceso a Monaco senza paura. I gol arrivano nella ripresa e premiano la squadra bavarese che ha avuto il 68% di possesso palla.

Mainz-Schalke 0-1
(Coface-Arena: 34000 Spettatori tutto esaurito)

In Mainz ci si aspettava una partita piena di gol e spettacolo e lo zero ad uno finale ha sorpreso negativamente i tanti speranzosi tifosi di Magonza accorsi allo Stadio. Nel primo tempo da segnalare solo il bel gol di Kevin Prince Boateng. La ripresa ha deluso i tifosi di casa che si aspettavano una reazione rabbiosa dei propri uomini in campo e per il Mainz é arrivata la seconda sconfitta stagionale.

Borussia Dortmund-Amburgo 6-2
(Signal-Iduna-Park: 80645 Spettatori tutto esaurito)

Che fortuna che hanno avuto gli spettatori assiepati al Signal-Iduna-Park di Dortmund. La loro squadra del cuore ha tirato ben 34 volte, contro solo 4 dell´Amburgo, contro la porta difesa dal povero Adler. Al 65° minuto la partita era ancora sull´incredibile risultato di 2 a 2 ma poi la forza offensiva del Borussia ha avuto la meglio ed il 6 a 2 finale rende onore ad una squadra fantastica che ottiene il suo quinto successo in fila.

Hoffenheim-B.M´Gladbach 1-2
(Wirsol-Arena: 29447 Spettatori)

E´stata una partita molto intensa quella vinta per due ad uno dall´Hoffenheim contro il Gladbach. Dopo un fortunoso vantaggio prima della pausa,  i padroni di casa raddoppiano ad inizio ripresa con un bel gol di Volland. Il giovane attaccante svedese Hrgota accorcia le distanze ma l´assalto finale del Gladbach non ha fortuna e l´Hoffenheim si prende tutta la posta in palio.

Braunschweig-Norimberga 1-1
(Eintracht-Stadion: 22570 Spettatori)


Ottiene il primo punto dopo il suo ritorno in Bundesliga l´Eintracht Braunschweig e lo fa contro un modesto Norimberga. La neopromossa é stata di gran lunga la migliore squadra in campo ed il pareggio raggiunto al 71° minuto con una bella azione corale premia gli uomini di Liberknecht e li motiverá forse per il  prosieguo di questa difficile stagione nella massima serie.

La Classifica dopo 5 Giornate

1° Dortmund 15
2° Bayern 13
3° Leverkusen 12
4° Hannover 9
5° Mainz 9
6° Augsburg 9
7° Hoffenheim 8
8° Berlino 7
9° Schalke 7
10° Stoccarda 6
11° M´Gladbach 6
12° Wolfsburg 6
13° Francoforte 6 
14° Brema 6
15° Amburgo 4
16° Norimberga 3
17° Friburgo 2
18° Braunschweig 1


LUCI A SAN SIRO.
Di Gian Luca Danese

Foto ripresa da: http://qn.quotidiano.net


Di luci a San Siro se ne sono viste poche:un po' perchè si giocava alle 18 e di luce solare ce ne era abbastanza, ma soprattutto perchè alla fine ne è venuta fuori una partita non bellissima, intensa ma nervosa e con poche occasioni, per lo più concentrate negli ultimi 20 minuti di gioco reti comprese. Un 1-1 che alla fine va bene ad entrambe le squadre.

Ne esce bene l'Inter che pur essendo inferiore ai bianconeri sotto tutti i punti di vista riesce a tenere testa ai campioni d'Italia, giocando da provinciale agguerrita, rischiando addirittura di portare a casa i 3 punti ed applaudita a fine gara dagli 80mila di San Siro (parecchi come al solito anche gli juventini sparsi tra curve e tribune dove non sono mancate piccole scaramucce).

Ne esce bene anche la Juventus che pur non fornendo una prestazione ottimale soprattutto in alcuni uomini chiave come Pirlo e Vucinic ed in parte Pogba e Chiellini (merito della squadra di Mazzarri?) dà sempre l'impressione di poter colpire in qualsiasi momento con un gioco ormai oliato e con i suoi protagonisti che ormai si conoscono a memoria.

L'Inter si presenta con il solito 3-5-1-1 con Taider dal 1' e ancora Alvarez a supporto di Palacio.

Il primo tempo è un po' noioso,si gioca prevalentemente a centrocampo.

l'Inter è fin troppo coperta e fa fatica a creare gioco lasciando come al solito Palacio da solo a lottare contro la difesa della Juve e della nazionale italiana , ma così facendo riesce a limitare le offensive dei bianconeri, gli inserimenti dei centrocampisti e le imbeccate di Pirlo che non riescono a spaventare quasi mai Handanovic. Anche Buffon è poco impegnato. Solo due conclusioni dalla distanza di Nagatomo e di Taider sono ben neutralizzate.

Meglio la ripresa quando cresce il ritmo della partita e cresce così anche l'inter che, con il passare dei minuti guadagna campo e controlla meglio la squadra bianconera che perde un po' di lucidità, anche se le occasioni da ambo le parti si contano con il contagocce.

La partita si infiamma negli ultimi 20' quando Mazzarri capisce che quella che ha davanti non è la solita Juve e decide di affiancare il giovane Icardi a Palacio retrocedendo Alvarez di qualche metro. La mossa dà subito i suoi frutti:al 73' lo stesso Alvarez(un leone o un coniglio?) sradica sulla trequarti il pallone a Chiellini e lo fa filtrare per il taglio di Icardi che brucia Bonucci e spara alle spalle di Buffon.

E´un delirio di gioia a San Siro.

La gioia del popolo neroazzurro dura però solo 2 minuti:al 75' Asamoah sguscia sul fondo tra Jonathan (colpevole) e Campagnaro e scarica per Vidal (uno dei migliori in campo) che indisturbato, infila alla sinistra di Handanovic con un collo piede chirurgico.
Da quel momento l'inter si blocca e la juve cerca di approfittarne andando ad un passo dal gol vittoria con Quagliarella (bravo Handanovic) e Tevez.
Pari tutto sommato giusto.

Per la squadra di Mazzarri bene la difesa con Campagnaro sempre più leader, meno bene stavolta gli esterni ed il centrocampo spesso macchinoso e lento nel ripartire ma molto compatto. Ancora una discreta prova di Alvarez, ma Palacio va aiutato di più.


Domenica mattina si va a Sassuolo per continuare il discorso fin qui intrapreso.

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