Nel
Caos e dal Caos
di Walter
Rodinó
Foto ripresa da: http://www.gradospia.com
Nessuno
poteva immaginare, anche tra i più critici verso il governo delle
larghe intese, che si sarebbe arrivati a questo punto di degrado con
il paese nel caos politico ed economico.
Eppure ci
ritroviamo in un putrido pantano grazie ad un avventuriero che, per
salvare se stesso, in un crescendo continuo, ha costretto il governo
ad abolire l’IMU senza alcuna distinzione tra ricchi e poveri, ha
utilizzato l’aumento dell’IVA per rompere un rapporto tra i
partiti della “maggioranza” dimentico che fu proprio il suo
governo a ritoccare l’IVA qualche anno fa.
Mano a mano
che si avvicinava il giorno della presa d’atto di una sua condanna
definitiva, alla fine di una vicenda giudiziaria durata circa 20 anni
e alla soglia della sua prescrizione, da parte del parlamento, arriva
la notizia che il presidente del PDL chiede ai parlamentari del “suo”
partito di firmare una dichiarazione di dimissioni dal loro incarico
quando la commissione del Senato si fosse pronunciata a favore della
decadenza da senatore del signor Berlusconi.
Questo atto
prevedeva il mantenimento dello status quo dei ministri PDL membri
del governo Letta. Ma, il giorno dopo, anche i ministri dove vengono
invitati ad impegnarsi di dimettersi dal Governo, salvo qualche ora
dopo dire che il PDL sarebbe stato disposto a votare alcune leggi
urgenti. Tutto questo deciso senza consultare il c.d partito e
all’insaputa del Segretario di quel partito.
Sfido un
tedesco a raccapezzarsi in questo groviglio di situazioni
contraddittorie. E sfido lo stesso tedesco, come ogni italiano, a
capire cosa significhi l’espressione del Segretario PDL estromesso
finora dalle ultime decisioni del PDL, che lui sarà, d’ora in poi,
“diversamente berlusconiano”.
Si legge che
alcuni dei ministri ed altri esponenti del PDL stiano meditando di
esercitare l’attività politica sotto una nuova bandiera o, per lo
meno non nella resuscitata “Forza Italia”. E’ questo un
possibile risultato del caos? Il presidente del consiglio Letta sta
mettendo in chiaro i termini delle varie questioni, in questo aiutato
dalle forze economiche, finanziarie, industriali e sindacali oltre
che dalla stampa concorde,salvo i giornali di famiglia B., nel
condannare questa forsennata difesa del “condannato”, che altrove
si sarebbe dimesso dal suo incarico evitando al Paese di dissipare
tante energie. L’augurio è che dal caos si intraveda la luce per
un avvenire sgombro dagli scenari del pifferaio che tenterà ancora
di coinvolgere e confondere gli spiriti semplici con promesse che,
se realizzate, provocano, come in passato altri danni che ci stanno
portando nel baratro che tutti vogliamo evitare.
Le prossime
ore ci diranno se questo Paese riuscirà ad imboccare la strada
giusta.
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