Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N°6- Ottobre 2013
N°6- Ottobre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto
David Rodinó
A tutta Bundesliga
7° Giornata
di David Rodinó
Foto ripresa da: http://www.derwesten.de
FC Augsburg-Mönchengladbach 2-2
Partita molto bella tra la rivelazione Augsburg ed il Gladbach che trova, per la prima volta in questa stagione, un punto in trasferta. I quattro gol della partita sono stati di bellissima fattura e Max Kruse del Gladbach é risultato il migliore in campo.
Hertha Berlino-Mainz 3-1
Per la prima volta sotto la guida del tecnico Tuchel perde il Mainz quattro partite di fila in Bundesliga. Il Mainz si aggiudica il primo tempo ma nella ripresa crolla inaspettatamente sotto i colpi di uno scatenato e subbentrato nella ripresa Allagui autore della doppietta che cambia il volto della partita a favore dei berlinesi.
Hoffenheim-Schalke 3-3
Partita piena di gol e che lascia l´amaro in bocca allo Schalke 04 che, chiuso in vantaggio per 3 ad 1 il primo tempo, si fa rimontare dai padroni di casa e scivola al 14° posto in classifica.
Leverkusen-Hannover 2-0
Vittoria meritata del Leverkusen su un Hannover troppo timido per impensierire gli uomini di Hyypiä. Grandissima prova del centrocampista Sam che, oltre al gol, ha macinato chilometri e creato tanti pericoli.
Borussia Dortmund-Friburgo 5-0
La forza offensiva del Dortmund é troppo esplosiva in questa partita per il malcapitato Friburgo. Marco Reuss con due gol e dei passaggi invitanti é il migliore in campo aiutato anche da un redivivo Lewandowski, anche lui, autore di una doppietta.
Bayern Monaco-Wolfsburg 1-0
É la 19° volta su 20 che il Wolfsburg esce dal campo sconfitto in casa del Bayern. Tradizione rispettata ma il Bayern Monaco di Guardiola ha fatto una fatica tremenda per superare il muro eretto davanti alla porta del portiere Benaglio. Il bravo Müller segna il gol che chiude il match.
Eintracht Francoforte-Amburgo 2-2
Il nuovo tecnico olandese dell´Amburgo Bert van Marwijk non va oltre ad un pareggio sul campo di un Francofrte che, per lunghi tratti della gara, é risultata la migliore squadra in campo. Peccato soprattutto per il centrocampista del Fracoforte Johannes Flum autore di una partita fantastica per tecnica e corsa.
Brema-Norimberga 3-3
Per la quinta volta consecutiva il Werder Brema non riesce a sconfiggere tra le mura amiche il Norimberga. Nella prima frazione di gioco il Werder ha giocato benissimo e il Norimberga sembrava in balia dell´avversario. Nella ripresa i bavaresi dimostrano grande orgoglio e pareggiano alla fine meritatamente.
Braunschweig-Stoccarda 0-4
Fino al gol del vantaggio dello Stoccarda al 40° minuto era stata il Braunschweig la migliore squadra in campo. Dopo il gol subito peró i neopromossi si sciolgono come neve al sole e lo Stoccarda dilaga lasciando agli avversari pochissime occasioni.
A tutta Serie A
La 6° Giornata
di Marco Cadin
Foto ripresa da: sportmediaset.mediaset.it
Il weekend che ci siamo
lasciati alle spalle è stato caratterizzato da un cielo plumbeo, i
cui violenti rovesci non hanno lavato via la tristezza dello show
down del clown della politica. Il Campionato è stata una timida
distrazione in cui lasciarsi andare, dimenticando per qualche ora il
paese che siamo. La Roma conferma il primato, inseguita a due
distanze dalle favorite dell’estate: Juventus e Napoli. L’Inter
perde il passo, ma domenica prossima ha già la possibilità di
rifarsi nello scontro diretto con i giallorossi.
Il Napoli ha aperto il
sesto turno imponendosi per 2-0 sul campo del Genoa. Benitez ha dato
sfogo al preannunciato turnover, lasciando fuori Higuain e Hamsik.
Pandev non ha fatto rimpiangere gli assenti, realizzando la personale
doppietta nel primo tempo: prima sfruttando un erroneo retropassaggio
di Kucka e poi infilando Perin con un bel diagonale su assist di
Insigne. Intanto la panchina di Liverani traballa, Gasperini è già
pronto a subentrare.
Il Milan ritrova il
successo di misura, superando il fanalino di coda doriano. I
rossoneri hanno faticato non poco a trovare la via del goal, Robinho
e Matri hanno sbagliato l’impossibile, facendo rimpiangere più del
dovuto l’assenza di Balotelli. In avvio di ripresa la rete decisiva
di Birsa: precisa conclusione rasoterra dal limite dell’area, che
si è insaccata in modo imparabile alla destra di Da Costa. Per il
Milan un brodino caldo in attesa di tempi migliori, per la Sampdoria
una prova incoraggiante, anche se la squadra di Delio Rossi non
riesce mai ad essere incisiva.
La Juventus batte per 1-0
il Torino, nel derby dell’antipasto domenicale. Partita povera di
emozioni: i granata si sono disposti a ranghi serrati chiudendo ogni
spazio, ma allo stesso tempo non impensierendo mai Buffon. Il goal
della vittoria bianconera è frutto del solito errore arbitrale.
Cross dall’angolo, Bonucci serve di testa Tevez che colpisce la
traversa, ma Pogba è lesto a ribadire in rete. Il guardalinee, ben
posizionato, non ravvisa la posizione di off side dell’argentino.
L’augurio è che certi “aiuti” non diventino il leitmotiv
stagionale. E’ qualche settimana che la Juventus ottiene più di
quel che merita, ma sarebbe meglio se i punti li facesse da sola. Un
Torino così spento difficilmente avrebbe potuto cogliere il successo
nel derby, che manca dal lontano 1995.
Roma padrona: 5-0 al
Bologna, che torna in Emilia annichilito dalla prestazione della
capolista. In 25’ i giallorossi hanno realizzato tre reti,
chiudendo di fatto il match. Florenzi ha realizzato il primo goal
stagionale nel primo tempo, poco dopo hanno replicato Gervinho in
seguito a una bella discesa solitaria e Benatia concludendo al volo
su una palla proveniente dal corner. L’ivoriano ha coronato una
grande partita realizzando la doppietta personale: bomba sotto la
traversa dopo aver disorientato i difensori felsinei. Ha chiuso la
cinquina di Ljajc, subentrato nella ripresa. Se per il Bologna
l’amarezza è mitigata dalla consapevolezza di aver affrontato un
team in grande spolvero, qualche dubbio lo lascia il solito Curci.
Inguardabile la ribattuta centrale dell’estremo difensore in
occasione del primo goal ed eccepibile la mancata copertura del primo
palo sul secondo goal. Le prossime due sfide con Inter e Napoli
diranno dove può arrivare questa Roma.
Una Lazio priva di Klose
non va oltre il pareggio sul campo del Sassuolo. Partita frizzante
nel primo tempo, anche se il risultato non si sblocca. Zazza ha
mancato la rete per due volte, prima di testa e poi con una bella
conclusione dalla distanza. La Lazio non è stata a guardare, andando
vicina al goal con Ledesma e Ciani. L’inizio ripresa è interamente
di marca biancoceleste: sblocca il risultato Dias segnando di testa
un bel cross proveniente dalla bandierina e replica poco dopo
Candreva con un gran tiro da fuori area. Il Sassuolo non si scompone
e in venti minuti assesta l’uno-due del pareggio: Schelotto sfrutta
un corner insaccando di testa e Floro Flores realizza su calcio di
punizione. Nel finale i piemontesi vanno vicini al vantaggio, ma non
riescono ad assestare il colpo del ko ad una Lazio ormai allo stremo
delle forze.
L’Inter impatta con il
Cagliari perdendo il treno del secondo posto. Le due squadre si sono
affrontate a viso aperto, ma i nerazzurri hanno trovato il vantaggio
solo nella ripresa con Icardi, subentrato ad Alvarez. L’attaccante
argentino ha schiacciato in rete un cross teso di Nagatomo. Qui
l’Inter si perde, non riuscendo a gestire l’esile vantaggio. A
sette minuti dal termine arriva il pareggio sardo: Rolando devia
nella propria porta un tiro di Nainggolan. I nerazzurri hanno finito
per pagare un’inspiegabile turnover, visto che quest’anno non
disputano le coppe europee. Anche se il match precedente è stato
giocato solo giovedì sera, l’aver tenuto in panchina Palacio,
Icardi e Milito per far posto a Belfodil appare una scelta errata da
parte di Mazzarri.
Il Verona conquista il
sesto posto in classifica battendo per 2-1 il Livorno. Vittoria
discutibile quella degli scaligeri, che hanno prevalso in virtù di
un rigore dubbio concesso al 74’ e realizzato da Jorginho. Sino ad
allora era prevalso l’equilibrio, in un match che metteva davanti
le sorprese del campionato. Il Verona aveva realizzato il vantaggio
con un goal su punizione dell’argentino Iturbe, ma i toscani
avevano raggiunto il pari prima della sosta con un goal di testa di
Rinaudo.
L’Atalanta dà respiro
alla classifica battendo con un secco 2-0 l’impalpabile Udinese.
Prova deludente per i friulani, protagonisti di una gara svogliata. I
bergamaschi gioiscono per la forma ritrovata del Tanque, che realizza
la doppietta decisiva. Sull’1-0 clamorosa decisione arbitrale: il
direttore di gara concede il rigore, ma pochi istanti prima che Di
Natale calci dal dischetto cambia idea su segnalazione del suo
assistente.
Il Catania conquista la
prima vittoria in campionato ai danni del Chievo. 2-0 il risultato
finale: vantaggio dal ceco Plasil al 22° ( rasoterra mancino di
precisione dal limite) e sigillo finale di Castro al 54° (cross
lisciato da Barrientos che sorprende Puggioni).
Nel monday night
Fiorentina e Parma si sono divise la posta, 2-2 il risultato finale.
I viola hanno deluso il Franchi con una prestazione “incolore”,
che nel primo tempo ha visto come unica conclusione un colpo di testa
fallito da Rossi. L’attaccante si è infortunato al 36’,
allungando la fila nell’infermeria gigliata. Sul finire del tempo è
arrivato il vantaggio parmense, realizzato grazie alla deviazione di
Gonzalo Rodriguez sulla conclusione di Gargano. Nel secondo tempo,
Gonzalo Rodriguez si fa perdonare spizzando in rete un corner e poco
dopo è Vargas a realizzare il vantaggio con una spaccata in mischia.
Quando il Parma sembra spacciato, Gobbi schiaccia in rete un cross
innocente di Biabiany. L’ingenuità di Neto,nei minuti di recupero, acuisce i dubbi sul portiere viola.
DAJE!
di Michele Sensini
Foto ripresa da: http://www.ilmessaggero.it
La sesta vittoria della Roma di Garcia, su sei incontri, è quella più convincente ed è difficile trovare anche solo una sbavatura nella prestazione di ieri. Bologna mai in partita e gara chiusa al 27° del primo tempo da una squadra sempre più in palla che ha definitivamente fatto breccia nel cuore dei romanisti. In sei partite la Roma ha mandato pericolosamente al tiro solo Gabbiadini, in Samp-Roma di mercoledì scorso, e i numeri accomunano questa squadra alle grandi d’Europa: punteggio pieno, un solo gol subito e 17 realizzati, con nove decimi dei titolari in gol. E’ troppo presto per qualsiasi affermazione trionfalistica, ma di sicuro i tifosi romanisti si avvicinano alla trasferta di Milano di sabato prossimo con uno spirito che neanche il più ottimista, un mese e mezzo fa, avrebbe potuto lontanamente immaginare.
La partita. Non c’è mai stata in pratica. E se ad una squadra in forma e sulle ali dell’entusiasmo, come è ora la Roma, regali anche un mezzo gol al settimo minuto le cose si fanno più facili. I giallorossi dilagano già prima della mezz’ora con due gol bellissimi di Gervinho e Benatia, prima di controllare senza mai subire fino alla fine del primo tempo. Nel secondo tempo si assiste per qualche minuto alla sterile reazione del Bologna, che però incappa nella serata magica di Gervinho. Doppietta da favola per lui e prestazione - come sempre finora - maiuscola: la Roma ha mille soluzioni in attacco con uno che aggredisce il campo in quel modo e, finché ne avrà, saranno dolori per tutti gli avversari. Soprattutto se ad innescare le ripartenze è Francesco Totti, attaccante atipico che staziona nel fulcro del gioco e diventa micidiale con i suoi tocchi e le sue aperture. I compagni alla fine cercano di farlo segnare ma lui alla lunga accusa un po’ di stanchezza. Come sempre ha dato tutto per la squadra, fregandosene dei suoi record personali anche perché, ovviamente, è il primo a capire che quest’anno ci si possono togliere grandi soddisfazioni. E magari il gol lo sta tenendo in serbo per uno dei suoi stadi preferiti.
Gli spalti. I tifosi del Bologna arrivano a Roma in duecento e per ognuno di essi è presente uno steward, neanche fossero i serbi della Stella Rossa. L’ex Curci saluta al cambio di campo ed è ricambiato da un caldo applauso della sud; finalmente un ex che fa quello che dovrebbero fare tutti gli ex (ma che purtroppo non fanno): farsi sportivamente da parte quando rivedono quella maglia!
Olimpico tutto sommato meno pieno del previsto, ma ottimo il colpo d’occhio delle due curve, con una nord ben più gremita (e meglio frequentata) di quindici giorni fa. Questa Roma dal vivo è ancora più bella e il tifoso romanista apprezza il bel gioco. Si percepisce poi l’aria frizzante del piano più alto della classifica e il risultato è una bellissima serata di gran tifo, con la curva sud in grande spolvero che trascina spesso tutto lo stadio e che si esalta sotto il nubifragio. Anche per i tifosi giallorossi San Siro è uno stadio speciale e tutto è pronto per la prima, vera trasferta dell’anno, già affascinante di per sé ma questa volta ancora più bella con le due squadre in ottima forma. Da adesso si fa sul serio. Daje.
AGAZZI AMARI.
L´Inter si fa sfuggire i 3 punti a Trieste con il Cagliari quando a 7 minuti dalla fine sembravano meritatamente in tasca.
In campo appena 64 ore dopo la gara con la Fiorentina (evidentemente la Lega ritiene la squadra di Mazzarri talmente forte da non aver bisogno di riposare come le altre...), e su un campo reso pesantissimo dalla pioggia, il tecnico neroazzurro decide di fare un ampio turnover: a riposo Campagnaro, Jonathan, Palacio dentro Rolando, Alvaro Pereira e Belfodil; solito 3-5-1-1 con Kovacic dal 1' per Taider.
Campo difficile e avversario scorbutico non spaventano l' Inter che nel primo tempo fa la partita dominando in mezzo al campo con Kovacic e Cambiasso sugli scudi. Scatenato Nagatomo a destra malgrado la sua fascia sia una enorme pozzanghera in cui neroazzurri sembrano sguazzare meglio dell´avversario.
Ci provano così lo stesso Nagatomo da fuori, Guarin dopo una bella azione sulla destra di Belfodil, ancora il franco algerino 2 volte di seguito e Alvarez, ma in tutte le occasioni c'è sempre un super Agazzi che risolve.
Nella ripresa c'è subito Icardi per Alvarez ma l' Inter schierata in maniera troppo offensiva perde un po' di fantasia, non macina gioco più come nel primo tempo e così il Cagliari riesce pian piano a prendere le misure. Mazzarri allora fa entrare Palacio per Belfodil (discreta prova ma poca concretezza) per tentare di riprendere il pallino del match. Arriva così al 30' il vantaggio dei neroazzurri quando Palacio triangola in velocità con Nagatomo che dal fondo crossa in mezzo dove Icardi insacca ti testa.
Invece di provare a chiudere la partita l´Inter accusa un stanchezza e molla un po' la tensione agonistica regalando metri e spazi al Cagliari e così succede che al 38' Naigollan ha il tempo di portare palla fino al limite dell'area e di prendere la mira: tiraccio deviato da Rolando che si infila "lello lello" sulla sinistra di Handanovic.
Nel finale con dentro anche Milito ci prova Palacio ma il risultato non cambia.
Due punti alla fine buttati ma nel calcio capita. Purtroppo quest' Inter non può permettersi cali fisici e di concentrazione, è indispensabile mantenere la tensione altissima per 90 minuti sempre e contro chiunque se si vuole puntare in alto.
Sabato a San Siro arriva la Roma ,capolista a punteggio pieno e squadra finora più in forma del campionato. Ci aspettiamo quindi una grande prestazione per riprendere i punti persi oggi; anche se il direttore e parecchi collaboratori del nostro amatissimo e seguitissimo blog non saranno d'accordo con me.
Comunque più forti.
di Emiliano di Calogero
Foto ripresa da: http://www.giornalettismo.com
Altro errore arbitrale a favore. Stavolta non è stato vistoso come contro il Chievo ma c'è stato anche se l'azione è stata più complessa e veloce. Per completezza bisogna anche dire che Immobile andava espulso per fallo volontario da dietro su Tevez lanciato verso la porta e che i giocatori del Torino hanno impostato un partita molto fisica costringendo l'arbitro a fischiare il minimo indispensabile.
Ho visto un'altra partita non entusiasmante. Anche il Torino alla fine contro la Juventus ha preferito impostare una gara difensiva, giocando di rimessa con improbabili lanci lungi per l'isolato Cerci e sacrificando Immobile in marcatura su Pogba. Un primo tempo intenso ma privo di emozioni in cui le squadre si sono sostanzialmente annullate con uno schieramento, il 3-5-2, pressoché speculari. I Bianconeri fanno la partita, tengono palla e attaccano ma la manovra offensiva appare sterile e inefficace grazie anche ad un Torino ordinato e attento che prova a ripartire giocando sull'asse Moretti-Cerci: Il difensore è il giocatore a cui è affidato il compito di riavviare il gioco e cercare l'attaccante che comunque non trova mai sguarnita la difesa avversaria, la Juve lo contiene non concedendogli quasi mai la possibilità di trovarsi uno contro uno. In attacco i bianconeri non pungono con Tevez impreciso e Giovinco incapace di trovare la posizione. Nel secondo tempo la partita cambia, la Juve alza il pressing e proprio Giovinco, al sesto minuto, spara di piatto contro il portiere un'incredibile palla servitagli da Tevez al culmine di una bella azione corale. I bianconeri sembrano volere la vittoria e trovano il gol su calcio d'angolo con Pogba che mette in rete un pallone che Tevez, in fuorigioco, aveva spedito sul palo. La partita si accende e il Torino prova, passando al 4-3-3, a fare gioco ma non riesce, nonostante il forcing finale, a superare la difesa di Conte finalmente tornata impeccabile. Alla fine Buffon non risulterà impegnato e sarà invece ancora della Juve la palla gol più nitida con Vucinic, subentrato a Giovinco, che con una colpo velenoso costringe Padelli ad allungarsi e deviare in calcio d'angolo. Ora la Champions League.
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