Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 38 Maggio
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
CHIEVO SCUSA
di Gianluca Danese
L' Inter perde anche l'ultima di campionato 2-1 a Verona contro il Chievo in un match valido per nulla per entrambe le squadre.
Inutile quindi commentare una partita senza senso come quella di oggi, inutile anche perché il vostro affezionatissimo non ce l'ha fatta proprio a guardarla e ha preferito collegarsi con il Franchi per un entusiasmante Fiorentina-Torino.
Comunque ennesima figura di merda, specchio di questa sciagurata stagione.
Tohir cacciali via tutti, vecchi e giovani.
A tutta serie A
di Marco Cadin
Vent’anni d’attesa per un popolo che, in questi quattro
lustri, ha vissuto un umiliante sali-scendi tra Serie A e B. Alessio
Cerci da Velletri, dopo una stagione entusiasmante corollata da 13
reti, non poteva fallire il rigore di una meritata qualificazione in
Europa. Invece, la sorte cinica e bara ha riservato a lui e compagni
la peggiore amarezza, quella che si prova ad un passo dal successo.
Quando il suo sinistro ha calciato il rigore concesso in pieno
recupero, l’ex giallorosso ha chiuso gli occhi, affidandosi alla
cieca potenza. Un Rosati qualunque, in cerca di gloria per un’annata
che ha conosciuto solo panchine, ha battezzato il lato giusto
respingendo, in un sol colpo, un rigore poco angolato e i sogni dei
piemontesi. Il Parma vola in Europa League, toccando una terra
straniera che mancava dal 2007. La squadra di Donadoni ha sempre
galleggiato intorno al sesto posto, che al fine non si può
considerare immeritato. Il resto di quest’ultima giornata è stato
rappresentato da una serie di amichevoli, in cui gli attaccanti hanno
banchettato nelle allegre difese avversarie. D’altronde, i verdetti
più rilevanti erano stati decretati nelle scorse settimane,
lasciando ben poca curiosità in questo tiepido weekend di maggio. La
Juventus ha festeggiato i suoi 102 punti, dati di fatto di
un’indiscutibile superiorità. Un po’stucchevole la retorica sui
“32” scudetti: come si fa a non provare vergogna a reclamare il
reintegro di due trofei, tolti per illecito sportivo?
Sostanzioso 3-3 tra Udinese e Sampdoria. Apre le
marcature Stefano Okaka, che con un perentorio stacco colpisce di
testa il cross di Gabbiadini, spedendo la palla sotto l’incrocio
(10°). Pennellata su punizione di Di Natale, per il pareggio dei
padroni di casa (26°). Quattro minuti dopo Di Natale raddoppia,
sfruttando l’assist a porta vuota di Pereyra, capace di penetrare
in area fra tre avversari e saltare il portiere. Eder pareggia i
conti al 52°, battendo Scuffet dopo essere scattato sul filo del
fuori gioco. Al 55°, Okaka penetra in area avversaria offrendo
l’assist del 3-2 all’accorrente Soriano. Per Okaka un’altra
partita da incorniciare: un goal e due assist. Il definitivo pareggio
arriva con la tripletta di Di Natale (193 goal in Serie A):
irresponsabile retropassaggio di Wszolek per il bomber campano, che
solo davanti al portiere non può sbagliare. Biscottino di fine
stagione?
Il Catania saluta la massima serie, battendo 2-1
l’Atalanta. Primo tempo senza grandi emozioni, con i padroni di
casa più attivi, ma gli ospiti più pericolosi con le sortite del
Tanque. Il vantaggio siculo giunge al 65°, quando Lodi conclude in
rete in diagonale, dopo un pregevole triangolo con Berghessio. Il
pareggio orobico è un tapin di Konè, pronto a sfruttare la traversa
colpita da Denis (80°). Gli etnei non hanno alcuna intenzione di
salutare il loro pubblico senza il terzo successo consecutivo e così
si buttano generosamente in avanti. Un fallo di mano di Bentancourt
viene sanzionato con il calcio di rigore, che Berghessio realizza
senza esitazioni (92°).
La festa della Juventus trova coronamento nel secco 3-0
rifilato al Cagliari. I bianconeri hanno vinto tutte le partite
casalinghe, un record non superabile. Dopo quindici minuti, i
campioni d’Italia conducevano già per 2-0. Primo squillo di Pirlo,
che con una punizione sotto la traversa sblocca l’ennesima gara. Al
quarto d’ora, Fernando Llorente arpiona un pallone in mezzo
all’area, depositandolo alla destra del portiere. Al 40°, lo
spagnolo serve in caduta Marchisio, che con palleggio e tiro sigla il
3-0. Ibarbo, Cossu e Dessena provano ad accorciare le distanze, ma
Buffon vigila attento. Il resto è solo un tripudio di coriandoli.
Genoa-Roma termina 1-0 nella sonnolenza del pubblico di
Marassi. Partita bruttina, giocata senza convinzione dai giallorossi.
Destro, Ricci e Ljlajc non sono riusciti ad essere incisivi,
nonostante la supremazia di palleggio degli ospiti. Nella ripresa,
Naiggolan prova a dare la sveglia con due conclusioni velleitarie,
che si spengono sugli spalti. Alla prima azione pericolosa, i grifoni
realizzano la rete decisiva: Konatè serve con un filtrante
Fetfatzidis, che con un colpo sotto supera Skorupski (83°). I
capitolini subiscono la terza sconfitta consecutiva: una piccola
macchia in un campionato da ripetere.
Il Chievo vince il match con l’Inter, cogliendo un
prestigioso 2-1. Pronti via e Paloschi fa subito tremare la traversa
con una potente incornata. Lazarevic copia il compagno colpendo il
palo interno con un preciso diagonale di sinistro. Marco Andreolli
illude i nerazzurri, portando in vantaggio l’Inter al 40°: palla
in mischia derivante da una punizione di Taider e sassata vincente
del difensore. Al 73°, Obinna fa piangere la sua ex squadra,
battendo Carrizo con un potente diagonale sul primo palo. I clivensi
non sono sazi e colgono il goal vittoria sempre con Obinna: destro da
fuori area, su cui Carrizo non è esente da colpe (90°). Da un’Inter
imbottita di riserve ed ex giocatori non si poteva pretendere di più.
La Lazio si congeda da un Olimpico malinconicamente
vuoto, superando 1-0 il Bologna. Dopo una conclusione pericolosa di
Acquafresca, il primo tempo è integralmente di marca laziale.
Candreva e Keita impegnano Stojanovic con due forti diagonali, ma il
portiere ospite è pronto nelle ribattute. I rossoblù potrebbero
passare in vantaggio in seguito ad un’iniziativa di Morleo, ma
Rodriguez spreca l’assist mettendo incredibilmente a lato. Nei
minuti di recupero, capitan Morleo stende inutilmente il defilato
Candreva, costringendo l’arbitro a decretare il penalty. Biglia
realizza il rigore del definitivo 1-0.
Vittoria inutile del Milan sul Sassuolo (2-1), visto il
campionato scadente disputato. Vantaggio immediato per i rossoneri,
che al 2° sbloccano la gara con un missile di Muntari (palo goal).
Ariaudo potrebbe pareggiare poco dopo, ma il suo tiro al volo,
dall’area piccola, sorvola la traversa. Al 27°, De Jong raddoppia
grazie ad un calcio di punizione, vistosamente deviato dalla
barriera. Nella ripresa, si scaldano gli animi in modo immotivato.
Prima Mexes, poi Cannavaro, trovano la voglia di farsi espellere.
All’89°, l’arbitro concede il rigore e l’espulsione di De
Sciglio per un fallo su Sansone. Il difensore azzurro aveva preso il
pallone, ma l’arbitro non ha voluto sentire ragioni. Zaza trasforma
il penalty che accorcia le distanze. Clarence Seedorf saluta San
Siro, forse per l’ultima volta.
Gragnuola di goal al San Paolo, dove il Napoli sommerge
5-1 il Verona. Apre le danze Callejon, che batte in diagonale Nicolas
(5°). Ventesima rete della rivelazione spagnola. Al 13°, Zapata
controlla palla al limite dell’area, piroetta e sinistro imparabile
a fil di palo. Terzo goal partenopeo, sempre dell’attaccante
colombiano: incornata susseguente al cross al volo di Callejon (25°).
Nella ripresa, Mertens aumenta il divario, approfittando del corto
retropassaggio di Albertazzi (62°). Iturbe realizza il goal della
bandiera su calcio di punizione, anche se la deviazione di sedere di
Zapata è decisiva (66°). Chiude il tabellino la prodezza della
punta belga, che dalla lunetta dell’area segna con un preciso
destro a fil di palo (77°).
Il Parma ottiene il passaporto per l’Europa,
imponendosi per 2-0 sul Livorno. Gara a senso unico, dove gli
emiliani si sono resi pericolosi sin dalle prime battute, quando
Biabiany ha sfiorato per due volte la rete. Prima mettendo alto un
cross basso di Cassano, poi mettendo a lato un tiro a due passi dal
portiere ospite. Il vantaggio giunge solo nella ripresa: Cassano
pennella il cross dal corner, che Amauri non può che incornare in
fondo al sacco (67°). L’oriundo raddoppia all’89°, colpendo
prima di testa e poi insaccando in tapin. Gioia immensa al Tardini
per le notizie in arrivo da Firenze.
Il Torino getta via la qualificazione in Europa League,
non andando oltre il 2-2 all’Artemio Franchi. Prima occasione per i
viola, quando Rossi impegna Padelli con un pallonetto di sinistro. La
gara si scalda nella ripresa, in seguito al rigore concesso alla
Fiorentina per l’atterramento di Cuadrado ad opera di Vives. Rossi
realizza il penalty (57°). Al 67°, Cerci affonda sul fondo di
destra centrando un cross basso, che Larrondo spedisce in rete. I
granata spingono, ma i gigliati sono spietati in contropiede:
Cuadrado porta palla fino al limite dell’area servendo Rebic, che
solo davanti a Padelli non può fallire (79°). Il Toro non è mai
domo, infatti pareggia all’84° con un missile su punizione di
Kurtic. Al 93°, Roncaglia entra in scivolata in piena area sulle
caviglie di Barreto, rigore ineccepibile. Rosati para il penalty,
calciato con tanta tremarella da Alessio Cerci. I granata non
ottengono l’obbiettivo sperato, ma hanno disputato una stagione ben
oltre le aspettative.
Grazie a tutti coloro i quali hanno avuto la bontà di
leggere i miei pezzi.
That's
all folks
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