venerdì 23 maggio 2014

Fusball Total 38° edizione

Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 38  Maggio
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó

CHIEVO SCUSA
di Gianluca Danese

L' Inter perde anche l'ultima di campionato 2-1 a Verona contro il Chievo in un match valido per nulla per entrambe le squadre.

Inutile quindi commentare una partita senza senso come quella di oggi, inutile anche perché il vostro affezionatissimo non ce l'ha fatta proprio a guardarla e ha preferito collegarsi con il Franchi per un entusiasmante Fiorentina-Torino.
Comunque ennesima figura di merda, specchio di questa sciagurata stagione.
Tohir cacciali via tutti, vecchi e giovani.

A tutta serie A
di Marco Cadin

Vent’anni d’attesa per un popolo che, in questi quattro lustri, ha vissuto un umiliante sali-scendi tra Serie A e B. Alessio Cerci da Velletri, dopo una stagione entusiasmante corollata da 13 reti, non poteva fallire il rigore di una meritata qualificazione in Europa. Invece, la sorte cinica e bara ha riservato a lui e compagni la peggiore amarezza, quella che si prova ad un passo dal successo. Quando il suo sinistro ha calciato il rigore concesso in pieno recupero, l’ex giallorosso ha chiuso gli occhi, affidandosi alla cieca potenza. Un Rosati qualunque, in cerca di gloria per un’annata che ha conosciuto solo panchine, ha battezzato il lato giusto respingendo, in un sol colpo, un rigore poco angolato e i sogni dei piemontesi. Il Parma vola in Europa League, toccando una terra straniera che mancava dal 2007. La squadra di Donadoni ha sempre galleggiato intorno al sesto posto, che al fine non si può considerare immeritato. Il resto di quest’ultima giornata è stato rappresentato da una serie di amichevoli, in cui gli attaccanti hanno banchettato nelle allegre difese avversarie. D’altronde, i verdetti più rilevanti erano stati decretati nelle scorse settimane, lasciando ben poca curiosità in questo tiepido weekend di maggio. La Juventus ha festeggiato i suoi 102 punti, dati di fatto di un’indiscutibile superiorità. Un po’stucchevole la retorica sui “32” scudetti: come si fa a non provare vergogna a reclamare il reintegro di due trofei, tolti per illecito sportivo?
Sostanzioso 3-3 tra Udinese e Sampdoria. Apre le marcature Stefano Okaka, che con un perentorio stacco colpisce di testa il cross di Gabbiadini, spedendo la palla sotto l’incrocio (10°). Pennellata su punizione di Di Natale, per il pareggio dei padroni di casa (26°). Quattro minuti dopo Di Natale raddoppia, sfruttando l’assist a porta vuota di Pereyra, capace di penetrare in area fra tre avversari e saltare il portiere. Eder pareggia i conti al 52°, battendo Scuffet dopo essere scattato sul filo del fuori gioco. Al 55°, Okaka penetra in area avversaria offrendo l’assist del 3-2 all’accorrente Soriano. Per Okaka un’altra partita da incorniciare: un goal e due assist. Il definitivo pareggio arriva con la tripletta di Di Natale (193 goal in Serie A): irresponsabile retropassaggio di Wszolek per il bomber campano, che solo davanti al portiere non può sbagliare. Biscottino di fine stagione?
Il Catania saluta la massima serie, battendo 2-1 l’Atalanta. Primo tempo senza grandi emozioni, con i padroni di casa più attivi, ma gli ospiti più pericolosi con le sortite del Tanque. Il vantaggio siculo giunge al 65°, quando Lodi conclude in rete in diagonale, dopo un pregevole triangolo con Berghessio. Il pareggio orobico è un tapin di Konè, pronto a sfruttare la traversa colpita da Denis (80°). Gli etnei non hanno alcuna intenzione di salutare il loro pubblico senza il terzo successo consecutivo e così si buttano generosamente in avanti. Un fallo di mano di Bentancourt viene sanzionato con il calcio di rigore, che Berghessio realizza senza esitazioni (92°).
La festa della Juventus trova coronamento nel secco 3-0 rifilato al Cagliari. I bianconeri hanno vinto tutte le partite casalinghe, un record non superabile. Dopo quindici minuti, i campioni d’Italia conducevano già per 2-0. Primo squillo di Pirlo, che con una punizione sotto la traversa sblocca l’ennesima gara. Al quarto d’ora, Fernando Llorente arpiona un pallone in mezzo all’area, depositandolo alla destra del portiere. Al 40°, lo spagnolo serve in caduta Marchisio, che con palleggio e tiro sigla il 3-0. Ibarbo, Cossu e Dessena provano ad accorciare le distanze, ma Buffon vigila attento. Il resto è solo un tripudio di coriandoli.
Genoa-Roma termina 1-0 nella sonnolenza del pubblico di Marassi. Partita bruttina, giocata senza convinzione dai giallorossi. Destro, Ricci e Ljlajc non sono riusciti ad essere incisivi, nonostante la supremazia di palleggio degli ospiti. Nella ripresa, Naiggolan prova a dare la sveglia con due conclusioni velleitarie, che si spengono sugli spalti. Alla prima azione pericolosa, i grifoni realizzano la rete decisiva: Konatè serve con un filtrante Fetfatzidis, che con un colpo sotto supera Skorupski (83°). I capitolini subiscono la terza sconfitta consecutiva: una piccola macchia in un campionato da ripetere.
Il Chievo vince il match con l’Inter, cogliendo un prestigioso 2-1. Pronti via e Paloschi fa subito tremare la traversa con una potente incornata. Lazarevic copia il compagno colpendo il palo interno con un preciso diagonale di sinistro. Marco Andreolli illude i nerazzurri, portando in vantaggio l’Inter al 40°: palla in mischia derivante da una punizione di Taider e sassata vincente del difensore. Al 73°, Obinna fa piangere la sua ex squadra, battendo Carrizo con un potente diagonale sul primo palo. I clivensi non sono sazi e colgono il goal vittoria sempre con Obinna: destro da fuori area, su cui Carrizo non è esente da colpe (90°). Da un’Inter imbottita di riserve ed ex giocatori non si poteva pretendere di più.
La Lazio si congeda da un Olimpico malinconicamente vuoto, superando 1-0 il Bologna. Dopo una conclusione pericolosa di Acquafresca, il primo tempo è integralmente di marca laziale. Candreva e Keita impegnano Stojanovic con due forti diagonali, ma il portiere ospite è pronto nelle ribattute. I rossoblù potrebbero passare in vantaggio in seguito ad un’iniziativa di Morleo, ma Rodriguez spreca l’assist mettendo incredibilmente a lato. Nei minuti di recupero, capitan Morleo stende inutilmente il defilato Candreva, costringendo l’arbitro a decretare il penalty. Biglia realizza il rigore del definitivo 1-0.
Vittoria inutile del Milan sul Sassuolo (2-1), visto il campionato scadente disputato. Vantaggio immediato per i rossoneri, che al 2° sbloccano la gara con un missile di Muntari (palo goal). Ariaudo potrebbe pareggiare poco dopo, ma il suo tiro al volo, dall’area piccola, sorvola la traversa. Al 27°, De Jong raddoppia grazie ad un calcio di punizione, vistosamente deviato dalla barriera. Nella ripresa, si scaldano gli animi in modo immotivato. Prima Mexes, poi Cannavaro, trovano la voglia di farsi espellere. All’89°, l’arbitro concede il rigore e l’espulsione di De Sciglio per un fallo su Sansone. Il difensore azzurro aveva preso il pallone, ma l’arbitro non ha voluto sentire ragioni. Zaza trasforma il penalty che accorcia le distanze. Clarence Seedorf saluta San Siro, forse per l’ultima volta.
Gragnuola di goal al San Paolo, dove il Napoli sommerge 5-1 il Verona. Apre le danze Callejon, che batte in diagonale Nicolas (5°). Ventesima rete della rivelazione spagnola. Al 13°, Zapata controlla palla al limite dell’area, piroetta e sinistro imparabile a fil di palo. Terzo goal partenopeo, sempre dell’attaccante colombiano: incornata susseguente al cross al volo di Callejon (25°). Nella ripresa, Mertens aumenta il divario, approfittando del corto retropassaggio di Albertazzi (62°). Iturbe realizza il goal della bandiera su calcio di punizione, anche se la deviazione di sedere di Zapata è decisiva (66°). Chiude il tabellino la prodezza della punta belga, che dalla lunetta dell’area segna con un preciso destro a fil di palo (77°).
Il Parma ottiene il passaporto per l’Europa, imponendosi per 2-0 sul Livorno. Gara a senso unico, dove gli emiliani si sono resi pericolosi sin dalle prime battute, quando Biabiany ha sfiorato per due volte la rete. Prima mettendo alto un cross basso di Cassano, poi mettendo a lato un tiro a due passi dal portiere ospite. Il vantaggio giunge solo nella ripresa: Cassano pennella il cross dal corner, che Amauri non può che incornare in fondo al sacco (67°). L’oriundo raddoppia all’89°, colpendo prima di testa e poi insaccando in tapin. Gioia immensa al Tardini per le notizie in arrivo da Firenze.
Il Torino getta via la qualificazione in Europa League, non andando oltre il 2-2 all’Artemio Franchi. Prima occasione per i viola, quando Rossi impegna Padelli con un pallonetto di sinistro. La gara si scalda nella ripresa, in seguito al rigore concesso alla Fiorentina per l’atterramento di Cuadrado ad opera di Vives. Rossi realizza il penalty (57°). Al 67°, Cerci affonda sul fondo di destra centrando un cross basso, che Larrondo spedisce in rete. I granata spingono, ma i gigliati sono spietati in contropiede: Cuadrado porta palla fino al limite dell’area servendo Rebic, che solo davanti a Padelli non può fallire (79°). Il Toro non è mai domo, infatti pareggia all’84° con un missile su punizione di Kurtic. Al 93°, Roncaglia entra in scivolata in piena area sulle caviglie di Barreto, rigore ineccepibile. Rosati para il penalty, calciato con tanta tremarella da Alessio Cerci. I granata non ottengono l’obbiettivo sperato, ma hanno disputato una stagione ben oltre le aspettative.
Grazie a tutti coloro i quali hanno avuto la bontà di leggere i miei pezzi.
That's all folks

Classifica di Serie A, Stagione 2013/2014



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