Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 2 - Settembre 2013
N° 2 - Settembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto
David Rodinó
A tutta Serie A
La 2° Giornata
La 2° Giornata
di Marco Cadin
Foto ripresa da: http://www.zimbio.com
Guardare la
seconda giornata del campionato di Serie A è stato come salire su
una giostra impazzita: i 43 goal realizzati fanno a pugni con la
tradizione italica fiera delle sue difese bunker e dei suoi portieri
saracinesche. In passato un simile bottino di realizzazioni si
riscontrava negli ultimi turni, quando le squadre giocavano a maglie
larghe avendo una classifica già definita o peggio accomodavano
risultati per fini poco nobili. La realtà di ieri è sintetizzabile
nel divario sempre più largo tra grandi società e provinciali, ma
non dimenticherei che molti estremi difensori hanno qualcosa da farsi
perdonare (vedi Curci, Rosati, Perin, ma anche i blasonati Buffon e
Reina).
Negli
anticipi del sabato Juve e Napoli hanno calato il poker nei confronti
dei malcapitati avversari.
Il Chievo ha
fatto la sua partita recuperando due volte lo svantaggio con una
doppietta di Paloschi, ma nella ripresa lo straripante attacco
partenopeo ha piegato le resistenze clivensi, 2-4 il finale. Ancora
grande prova del capocannoniere Hamsik (4 goal in due partite), si
sblocca Higuain, ma resta qualche perplessità sul pacchetto
arretrato.
Per quel che
riguarda i bianconeri, iniziano a mancare gli aggettivi per un gruppo
che da più di due anni domina la Serie A. Il 4-1 alla Lazio è anche
figlio delle scelte infelici di Petkovic: prima posiziona Hernanes in
marcatura su Vidal (due goal del cileno in 26 minuti), poi non mette
un argine alle verticalizzazioni centrali degli juventini (primi tre
goal in fotocopia). Magra consolazione il goal di Klose, che
ribadisce in rete una corta respinta centrale di Buffon.
L’inizio
di campionato di Roma e Inter ha delle similitudini: entrambe le
squadre vengono da un’annata negativa e un calciomercato dimesso,
hanno un nuovo tecnico, sono a punteggio pieno e i loro portieri
possono vantare reti inviolate. Non so quanti tifosi nerazzurri e
giallorossi avrebbero scommesso su un avvio come questo.
La Roma
esordisce all’Olimpico rifilando un secco 3-0 all’Hellas Verona.
Stadio mezzo vuoto a causa della squalifica della curva sud e botte
da orbi al Foro Italico tra le due tifoserie, ne fa le spese il
pullman degli scaligeri, i quali hanno dovuto allungare di una notte
il soggiorno nella capitale. Nel primo tempo la Roma domina il
centrocampo, grazie al terzetto De Rossi, Pjanic e Strootman, ma non
riesce a pungere con la coppia Gervinho-Florenzi. Nel secondo tempo,
il match si sblocca grazie ad una sfortunata deviazione di Cacciatore
su cross del propositivo Maicon. Due minuti dopo perla assoluta di
Pjanic, che con uno spettacolare pallonetto da fuori aria beffa
Rafael. Chiude il conto il neoacquisto Ljaic, entrato nel secondo
tempo, bagna l’esordio con un gran tiro a fil di palo dal limite
dell’area.
L’Inter
espugna il Massimino di Catania, campo da sempre ostico per chi vi si
affaccia. I nerazzurri non soffrono mai le iniziative dei padroni di
casa, offrendo un gioco piacevole ed incisivo. Impressiona il
miglioramento di rendimento degli esterni Nagatomo (autore del
secondo goal), Jonathan (assist per il vantaggio realizzato da
Palacio) ed Alvarez (autore del 3-0 finale). Mazzarri sembra aver
ridato fiducia e compattezza al gruppo, ma l’esame di maturità ci
sarà tra due settimane nel derby d’Italia.
Il Milan
coglie i primi tre punti, grazie al successo casalingo per 3-1 nei
confronti del Cagliari. Allegri si presenta con due punte, affiancate
dal trequartista Montolivo, ruolo che nelle prossime settimane sarà
affidato al figliol prodigo Kaka. Robinho ripaga la fiducia del
tecnico spezzando l’equilibrio con un piatto sinistro su assist di
Balotelli e più tardi ci pensa Mexes a cogliere il raddoppio a due
passi dalla riga. Per i sardi accorcia le distanze Sau, che conferma
l’ottima impressione del turno precedente. Nella ripresa chiude i
conti Balotelli, re di San Siro. Alla ripresa dalla sosta il Milan
avrà un Boateng in meno ed un Kaka in più…sarà l’ennesima
figurina impolverata?
La Fiorentina rimane a punteggio pieno infliggendo un severo 5-2 al Genoa. Al Ferraris, i viola impongono subito il ritmo e sbloccano il risultato con un goal di testa di Aquilani. Doppiette sia per Rossi, che si conferma in forma smagliante, sia per Gomez che realizza i suoi primi goal in Italia. Il Genoa è davvero poca cosa, squadra leggerina e senz’anima, un pallido ricordo del grifone di una volta. Ad addolcire lo scarto pesante ci sono i goal di Lodi e Gilardino, quest’ultimo corteggiato inspiegabilmente da mezza Serie A, nonostante i suoi 31 anni suonati.
Allo stadio
Azzurri d’Italia, Atalanta e Torino si sono sfidate in un match
equilibrato, in cui Larrondo e Denis hanno più volte sfiorato il
vantaggio per le rispettive squadre. Ha spezzato l’equilibrio il
piedone di Stendardo (per la seconda settimana in goal), che in
mischia ha trovato la zampata giusta. Sul finire raddoppio di
Lucchini a chiudere la contesa.
L’Udinese
riprende ossigeno dopo la batosta dell’eliminazione dall’Europa
League, superando nella gara casalinga il Parma. Una clamorosa svista
della difesa emiliana permette a Badu di lanciarsi in solitaria
corsa, superando Mirante già all’11esimo minuto. Heutaux raddoppia
nella ripresa, colpendo a botta sicura a due passi dall’estremo
avversario. Un opaco Cassano trova la rete della speranza con un
colpo di testa, ma poco dopo l’arbitro Ostinelli concede un rigore
inesistente ai bianconeri, che Muriel non esita a trasformare.
Le matricole
Livorno e Sassuolo sono tra le più serie candidate alla
retrocessione, ma la prima assoluta tra le mura amiche dei piemontesi
destava una certa curiosità. Purtroppo non sarà un esordio da
raccontare alle generazioni future. I toscani vanno al riposo in
vantaggio grazie ad una prodezza balistica su punizione dell’ex
giallorosso Greco, ma il peggio viene nella seconda frazione quando,
dopo il momentaneo pareggio di Zaza su colpo di testa, i livornesi
pervengono al successo in seguito a tre marcature. Il 4-1 finale non
lascia spazio a recriminazioni.
Il 2-2 tra
Bologna e Sampdoria è stato l’unico pareggio di giornata.
Risultato giusto scaturito da un alternarsi di emozioni che ha visto
prima i blucerchiati passare in vantaggio in seguito ad
un’inquietante papera di Curci, poi esaltare la rimonta rossoblu
con i goal di Moscardelli e Kone (mezza rovesciata da rivedere tante
volte). Infine, Gabbiadini trova il pareggio con una potente
punizione dalla distanza.
ANCORA LA MANO DI GARCIA
di
David Rodinó
Foto ripresa da: http://www.asromaradio.it
Dopo
il successo di Livorno la Roma si è presentata davanti al suo
pubblico, non tanto numeroso, in questa seconda uscita, dando una
immagine di sé molto diversa dalla Roma confusionaria dello scorso
anno.
La
Roma ha sempre tenuto la partita in mano anche quando ha stentato di
colpire l’avversario, che ha tentato di ripetere il successo sul
Milan chiudendosi davanti all’ottimo Rafael e ripartendo in
contropiede bloccato sul nascere da un’attenta difesa prima del
centrocampo romanista e poi dei suoi difensori.
Il
dominio della Roma, che nel corso della partita ha conquistato 9
corner contro i 2 del Verona, 20 tiri sui 9 degli ospiti, 11 a 2
nello specchio, questi ultimi realizzati solo negli ultimi minuti a
risultato conseguito, è stato caratterizzato da un impegno del
collettivo che è la filosofia dell’allenatore Garcia.
Bisognava
aspettare l’inizio della ripresa per vedere il primo gol voluto dal
felicissimo e ritrovato Maicon (57°) e favorito da una deviazione di
un terzino. Subito dopo Pianic (59°), da fuori area compiva un
capolavoro balistico con una palombella che superava il portiere in
uscita, batteva in terra ed entrava in rete. Un capolavoro
sottolineato anche dagli applausi dell’allenatore del Verona
Mandorlini.
La
Roma a questo punto aveva il completo dominio della partita ed
arrivava a rete con una semplicità incredibile, fallendo per un
soffio numerose conclusioni, ma Ljajic, entrato al 52° per
sostituire Florenzi, si presentava al pubblico romano con un fendente
da fuori area che si infilava in rete rasente il palo alla destra del
bravo Rafael (67°).
A
questo punto la partita era finita anche se Totti mancava di poco un
tiro fortissimo finito un po’ sopra la traversa susseguente ad un
rapido giro di corpo a conferma dello stato di grazia che sta
attraversando.
Complimenti
a Garcia che può dirsi soddisfatto del suo lavoro per aver
costituito un gruppo che deve ancora perfezionare la finalizzazione
delle sue manovre in attesa anche di una punta che dovrebbe arrivare
oggi in attesa del recupero di Destro.
Il
Verona è una buona squadra ma questa volta l’avversario non era
distratto.
CLAMOROSO AL CIBALI.
Di
Gianluca Danese
Seconda
partita e seconda vittoria in campionato per l´Inter di Mazzarri.
Stavolta i 3 punti arrivano da un campo assai difficile come quello
di Catania.
L'Inter
si presenta al Cibali con la stessa impostazione tattica di domenica
scorsa con Palacio unica punta e Alvarez a supporto,e con Kovacic per
Kuzmanovic.
La
partita comincia con un gran ritmo da ambo le parti e il Catania
sembra essere più pericoloso spaventando la difesa neroazzurra. Al
19' il gol che cambia l'inerzia della partita: il solito Jonathan (di
nuovo tra i migliori dopo i fischi dello scorso campionato) infila la
difesa e scarica per Palacio che si smarca in area piccola e in tap
in timbra come al solito il cartellino.
Dopo
il gol il Catania si spegne e sale in cattedra la squadra di Mazzarri
più lucida, solida e attenta che piano piano prende le redini della
partita cercando possesso palla, triangolazioni e gioco sugli
esterni. E' proprio dalle fasce che arriva il raddoppio: al 56'
Palacio scambia con Jonathan e imbecca sul secondo palo Nagatomo
(ancora lui!) che di testa infila Andujar; 2-0 e partita finita
perchè il Catania crolla e l'inter controlla e continua a fare la
partita. Chiude Alvarez all'80' con un gran gol in slalom partendo
dalla trequarti.
Bene
gli esterni, bene ancora Palacio e Campagnaro sempre più autorevole
in difesa ed oggi bene anche Alvarez croce e delizia del popolo
neroazzurro(riuscirà Mazzarri a farlo diventare anche un giocatore
di calcio?).
Bene
quindi l'Inter che arriva alla sosta in codizioni fisiche e
psicologiche ottimali e con l'impressione che l'allenatore stia
riuscendo a dare un'impronta precisa alla squadra anche se sembra
assai difficile competere con le squadre più forti ed a San Siro tra
2 settimane arriverà la super corrazzata Juventus.
In
attesa di improbabili sviluppi di mercato dell'ultimo momento
incrociamo le dita e speriamo che l'allenatore possa portare questa
squadra più in alto possibile.
A tutta Bundesliga
4°
Giornata
Dopo l´anticipo di martedí sera tra il Friburgo ed il
Bayern conclusosi con un giusto risultato di 1 a 1, il fine settimana
ha riservato agli appassionati della Bundesliga un gran numero di gol
ed emozioni.
Sabato pomeriggio l´Hannover ha travolto, in casa, il
Mainz per 4 ad 1. Gli uomini di Tuchel erano passati in vantaggio con
il solito Nicolai Müller. Il suo 5° gol in questa stagione ha
scatenato la voglia di riscatto dell´Hannover che prima con Diouf e
poi con Sobiech hanno ribaltato la situazione prima della pausa per
la gioia dei 38600 spettatori presenti. Nel finale di partita prima
Konan e poi Prib hanno reso il risultato piú rotondo a favore dell` Hannover 96.
Il Wolfsburg ha causato la prima sconfitta stagionale
per la neopromossa Hertha Berlino. La squadra della Bassa Sassonia ha
dimostrato giá come contro lo Schalke (4:0) la propria forza
casalinga. Per l´Herta la partita in trasferta é stata doppiamente
amara a causa del grave infortunio capitato al suo giocatore Baumjohann che
mancherá almeno 6 mesi dai campi di gioco. Davanti ai 28625
spettatori della Volkswagen Arena prima Olic al 42° e poi Diego su
un discutibile calcio di rigore al 45° chiudevano i conti nel primo
tempo. Il risultato di 2 a 0 restava tale fino al termine malgrado i
vani tentativi dell´ Hertha di tornare in partita.
Il Norimberga (ancora senza un successo) perde in casa
meritatamente, nel derby Franco-Svevo, contro l´Augusta. Il gol del
giocatore, appena entrato in campo, Vogt regala agli svevi un
successo inaspettato in zona cesarini.
In Mönchengladbach, il Borussia fa a pezzi il Werder
Brema. Dopo un primo tempo equilibrato in cui il solo Arango in
contropiede trovava il gol del vantaggio, nella ripresa il Borussia
cambiava ritmo e per un troppo rinunciatario Werder non c´era piú
nulla da fare ed il 4 ad 1 finale descrive benissimo la partita.
Finalmente sorridono i tifosi dell´Amburgo che vedono i
loro giocatori strapazzare la compagine di Braunschweig. 4 a 0 per l´
HSV che puó finalmente respirare un poco dopo un inizio disastroso.
Se il Braunschweig vuole rimanere in Bundesliga dovrá risolvere le
troppe lacune tecnico-tattice mostrate ad Amburgo.
Lo Schalke sconfigge in Gelsenkirchen il Bayer
Leverkusen. La squadra di casa con il nuovo acquisto (ex Milan) Kevin
Prince Boateng schiaccia gli ospiti nella propria area ed il 2 a 0
finale é un risultato meritatissimo.
Domenica lo Stoccarda sconfigge l´Hoffenheim con un
punteggio tennistico. I Bianco-Rossi liberatisi in settimana del
tecnico Labbadia giocano una partita perfetta per corsa, tecnica e
determinazione. Il risultato finale di 6 a 2 punisce un Hoffenheim
venuto a Stoccarda senza la giusta concentrazione.É Ibisevic con 3 gol il migliore in campo.
La
vittoria del Borussia Dortmund nella serata di domenica a Francoforte
consente agli uomini guidati da Klopp di rimanere da soli in testa
alla classifica. Il 2 ad 1 finale é firmato dall´uomo che ha
sostituito Götze, finito al Bayern, nel ruolo di fantasista. Il
bravissimo calciatore armeno Henrich
Mchitarjan é autore di una bellissima doppietta.
Aspettando
il derby d'Italia.
di
Emiliano di Calogero
Foto ripresa da: http://www.agi.it
Mi
aspettavo dalla sfida casalinga contro la Lazio una gara più
complessa, mi aspettavo un avversario voglioso di riscatto per la
recente e sonora sconfitta nella supercoppa italiana.
Così
non è stato. Alla Juve è bastata la prima mezz'ora per far capire
ai biancocelesti che lotteranno per altri obiettivi rispetto ai
bianconeri per stessa ammissione dell'allenatore Pektovic che ha
riconosciuto la netta superiorità dell'avversario. Pressing
asfissiante sulla trequarti e tanta qualità. A riaprire
temporaneamente la partita, chiusa definitivamente nel secondo tempo,
ci ha pensato Buffon che, nonostante appaia in grande condizione di
forma, respinge centralmente un tiro da fuori area di Hernanes
concedendo a Klose la sua prima rete contro la Juventus. Buffon in
questo finale di carriera ricorda molto il suo illustre predecessore
Zoff che sulle conclusioni da fuori aveva non poche difficoltà.
D'altro canto la Lazio ha quasi esclusivamente cercato il tiro dalla
distanza, un po' per la difficoltà ad arrivare in area un po' forse
per la consapevolezza delle debolezze del portiere. (È ormai
tendenza dei portieri respingere e non bloccare la palla forse per
l'imprevedibilità dei nuovi palloni).
Difficile
trovare il migliore in campo: Vidal per i suoi inserimenti che hanno
fruttato due reti di pregevole fattura, Pogba per il grande lavoro a
centrocampo e quel passaggio "no-look" di esterno per il
primo goal del cileno, Bonucci per i suoi due assist, uno di destro e
uno di sinistro o i due attaccanti che segnano e partecipano
attivamente anche alla fase difensiva? Mister Conte direbbe la
squadra tutta.
Guardando
il calendario le prime tre partite della stagione si prospettavano
non facilissime, Sampdoria a Genova, Lazio in casa e l'Inter a
Milano. Le prime due sfide sono state superate egregiamente, tra due
settimane (causa la sosta per la nazionale) c'è il derby d'Italia
con la nuova Inter di Mazzarri, partita che fa sempre storia a sé
per stimoli e prestigio e che ci dirà di più sulle reali gerarchie
e ambizioni nel campionato italiano.
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