domenica 1 settembre 2013

Fußball Total ! n°2

Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 2 - Settembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin e del sottoscritto 
David Rodinó


A tutta Serie A
La 2° Giornata
di Marco Cadin


Panagiotis Kone - Bologna FC v UC Sampdoria - Serie A
Foto ripresa da: http://www.zimbio.com


Guardare la seconda giornata del campionato di Serie A è stato come salire su una giostra impazzita: i 43 goal realizzati fanno a pugni con la tradizione italica fiera delle sue difese bunker e dei suoi portieri saracinesche. In passato un simile bottino di realizzazioni si riscontrava negli ultimi turni, quando le squadre giocavano a maglie larghe avendo una classifica già definita o peggio accomodavano risultati per fini poco nobili. La realtà di ieri è sintetizzabile nel divario sempre più largo tra grandi società e provinciali, ma non dimenticherei che molti estremi difensori hanno qualcosa da farsi perdonare (vedi Curci, Rosati, Perin, ma anche i blasonati Buffon e Reina).

Negli anticipi del sabato Juve e Napoli hanno calato il poker nei confronti dei malcapitati avversari.
Il Chievo ha fatto la sua partita recuperando due volte lo svantaggio con una doppietta di Paloschi, ma nella ripresa lo straripante attacco partenopeo ha piegato le resistenze clivensi, 2-4 il finale. Ancora grande prova del capocannoniere Hamsik (4 goal in due partite), si sblocca Higuain, ma resta qualche perplessità sul pacchetto arretrato.

Per quel che riguarda i bianconeri, iniziano a mancare gli aggettivi per un gruppo che da più di due anni domina la Serie A. Il 4-1 alla Lazio è anche figlio delle scelte infelici di Petkovic: prima posiziona Hernanes in marcatura su Vidal (due goal del cileno in 26 minuti), poi non mette un argine alle verticalizzazioni centrali degli juventini (primi tre goal in fotocopia). Magra consolazione il goal di Klose, che ribadisce in rete una corta respinta centrale di Buffon.

L’inizio di campionato di Roma e Inter ha delle similitudini: entrambe le squadre vengono da un’annata negativa e un calciomercato dimesso, hanno un nuovo tecnico, sono a punteggio pieno e i loro portieri possono vantare reti inviolate. Non so quanti tifosi nerazzurri e giallorossi avrebbero scommesso su un avvio come questo.

La Roma esordisce all’Olimpico rifilando un secco 3-0 all’Hellas Verona. Stadio mezzo vuoto a causa della squalifica della curva sud e botte da orbi al Foro Italico tra le due tifoserie, ne fa le spese il pullman degli scaligeri, i quali hanno dovuto allungare di una notte il soggiorno nella capitale. Nel primo tempo la Roma domina il centrocampo, grazie al terzetto De Rossi, Pjanic e Strootman, ma non riesce a pungere con la coppia Gervinho-Florenzi. Nel secondo tempo, il match si sblocca grazie ad una sfortunata deviazione di Cacciatore su cross del propositivo Maicon. Due minuti dopo perla assoluta di Pjanic, che con uno spettacolare pallonetto da fuori aria beffa Rafael. Chiude il conto il neoacquisto Ljaic, entrato nel secondo tempo, bagna l’esordio con un gran tiro a fil di palo dal limite dell’area.

L’Inter espugna il Massimino di Catania, campo da sempre ostico per chi vi si affaccia. I nerazzurri non soffrono mai le iniziative dei padroni di casa, offrendo un gioco piacevole ed incisivo. Impressiona il miglioramento di rendimento degli esterni Nagatomo (autore del secondo goal), Jonathan (assist per il vantaggio realizzato da Palacio) ed Alvarez (autore del 3-0 finale). Mazzarri sembra aver ridato fiducia e compattezza al gruppo, ma l’esame di maturità ci sarà tra due settimane nel derby d’Italia.

Il Milan coglie i primi tre punti, grazie al successo casalingo per 3-1 nei confronti del Cagliari. Allegri si presenta con due punte, affiancate dal trequartista Montolivo, ruolo che nelle prossime settimane sarà affidato al figliol prodigo Kaka. Robinho ripaga la fiducia del tecnico spezzando l’equilibrio con un piatto sinistro su assist di Balotelli e più tardi ci pensa Mexes a cogliere il raddoppio a due passi dalla riga. Per i sardi accorcia le distanze Sau, che conferma l’ottima impressione del turno precedente. Nella ripresa chiude i conti Balotelli, re di San Siro. Alla ripresa dalla sosta il Milan avrà un Boateng in meno ed un Kaka in più…sarà l’ennesima figurina impolverata?

La Fiorentina rimane a punteggio pieno infliggendo un severo 5-2 al Genoa. Al Ferraris, i viola impongono subito il ritmo e sbloccano il risultato con un goal di testa di Aquilani. Doppiette sia per Rossi, che si conferma in forma smagliante, sia per Gomez che realizza i suoi primi goal in Italia. Il Genoa è davvero poca cosa, squadra leggerina e senz’anima, un pallido ricordo del grifone di una volta. Ad addolcire lo scarto pesante ci sono i goal di Lodi e Gilardino, quest’ultimo corteggiato inspiegabilmente da mezza Serie A, nonostante i suoi 31 anni suonati.

Allo stadio Azzurri d’Italia, Atalanta e Torino si sono sfidate in un match equilibrato, in cui Larrondo e Denis hanno più volte sfiorato il vantaggio per le rispettive squadre. Ha spezzato l’equilibrio il piedone di Stendardo (per la seconda settimana in goal), che in mischia ha trovato la zampata giusta. Sul finire raddoppio di Lucchini a chiudere la contesa.

L’Udinese riprende ossigeno dopo la batosta dell’eliminazione dall’Europa League, superando nella gara casalinga il Parma. Una clamorosa svista della difesa emiliana permette a Badu di lanciarsi in solitaria corsa, superando Mirante già all’11esimo minuto. Heutaux raddoppia nella ripresa, colpendo a botta sicura a due passi dall’estremo avversario. Un opaco Cassano trova la rete della speranza con un colpo di testa, ma poco dopo l’arbitro Ostinelli concede un rigore inesistente ai bianconeri, che Muriel non esita a trasformare.

Le matricole Livorno e Sassuolo sono tra le più serie candidate alla retrocessione, ma la prima assoluta tra le mura amiche dei piemontesi destava una certa curiosità. Purtroppo non sarà un esordio da raccontare alle generazioni future. I toscani vanno al riposo in vantaggio grazie ad una prodezza balistica su punizione dell’ex giallorosso Greco, ma il peggio viene nella seconda frazione quando, dopo il momentaneo pareggio di Zaza su colpo di testa, i livornesi pervengono al successo in seguito a tre marcature. Il 4-1 finale non lascia spazio a recriminazioni.

Il 2-2 tra Bologna e Sampdoria è stato l’unico pareggio di giornata. Risultato giusto scaturito da un alternarsi di emozioni che ha visto prima i blucerchiati passare in vantaggio in seguito ad un’inquietante papera di Curci, poi esaltare la rimonta rossoblu con i goal di Moscardelli e Kone (mezza rovesciata da rivedere tante volte). Infine, Gabbiadini trova il pareggio con una potente punizione dalla distanza. 




ANCORA LA MANO DI GARCIA
di David Rodinó


Foto ripresa da: http://www.asromaradio.it


Dopo il successo di Livorno la Roma si è presentata davanti al suo pubblico, non tanto numeroso, in questa seconda uscita, dando una immagine di sé molto diversa dalla Roma confusionaria dello scorso anno.

La Roma ha sempre tenuto la partita in mano anche quando ha stentato di colpire l’avversario, che ha tentato di ripetere il successo sul Milan chiudendosi davanti all’ottimo Rafael e ripartendo in contropiede bloccato sul nascere da un’attenta difesa prima del centrocampo romanista e poi dei suoi difensori.

Il dominio della Roma, che nel corso della partita ha conquistato 9 corner contro i 2 del Verona, 20 tiri sui 9 degli ospiti, 11 a 2 nello specchio, questi ultimi realizzati solo negli ultimi minuti a risultato conseguito, è stato caratterizzato da un impegno del collettivo che è la filosofia dell’allenatore Garcia.

Bisognava aspettare l’inizio della ripresa per vedere il primo gol voluto dal felicissimo e ritrovato Maicon (57°) e favorito da una deviazione di un terzino. Subito dopo Pianic (59°), da fuori area compiva un capolavoro balistico con una palombella che superava il portiere in uscita, batteva in terra ed entrava in rete. Un capolavoro sottolineato anche dagli applausi dell’allenatore del Verona Mandorlini.

La Roma a questo punto aveva il completo dominio della partita ed arrivava a rete con una semplicità incredibile, fallendo per un soffio numerose conclusioni, ma Ljajic, entrato al 52° per sostituire Florenzi, si presentava al pubblico romano con un fendente da fuori area che si infilava in rete rasente il palo alla destra del bravo Rafael (67°).

A questo punto la partita era finita anche se Totti mancava di poco un tiro fortissimo finito un po’ sopra la traversa susseguente ad un rapido giro di corpo a conferma dello stato di grazia che sta attraversando.

Complimenti a Garcia che può dirsi soddisfatto del suo lavoro per aver costituito un gruppo che deve ancora perfezionare la finalizzazione delle sue manovre in attesa anche di una punta che dovrebbe arrivare oggi in attesa del recupero di Destro.

Il Verona è una buona squadra ma questa volta l’avversario non era distratto.




CLAMOROSO AL CIBALI.
Di Gianluca Danese



Foto ripresa da: http://www.interlive.it

Seconda partita e seconda vittoria in campionato per l´Inter di Mazzarri. Stavolta i 3 punti arrivano da un campo assai difficile come quello di Catania.

L'Inter si presenta al Cibali con la stessa impostazione tattica di domenica scorsa con Palacio unica punta e Alvarez a supporto,e con Kovacic per Kuzmanovic.

La partita comincia con un gran ritmo da ambo le parti e il Catania sembra essere più pericoloso spaventando la difesa neroazzurra. Al 19' il gol che cambia l'inerzia della partita: il solito Jonathan (di nuovo tra i migliori dopo i fischi dello scorso campionato) infila la difesa e scarica per Palacio che si smarca in area piccola e in tap in timbra come al solito il cartellino.

Dopo il gol il Catania si spegne e sale in cattedra la squadra di Mazzarri più lucida, solida e attenta che piano piano prende le redini della partita cercando possesso palla, triangolazioni e gioco sugli esterni. E' proprio dalle fasce che arriva il raddoppio: al 56' Palacio scambia con Jonathan e imbecca sul secondo palo Nagatomo (ancora lui!) che di testa infila Andujar; 2-0 e partita finita perchè il Catania crolla e l'inter controlla e continua a fare la partita. Chiude Alvarez all'80' con un gran gol in slalom partendo dalla trequarti.

Bene gli esterni, bene ancora Palacio e Campagnaro sempre più autorevole in difesa ed oggi bene anche Alvarez croce e delizia del popolo neroazzurro(riuscirà Mazzarri a farlo diventare anche un giocatore di calcio?).
Bene quindi l'Inter che arriva alla sosta in codizioni fisiche e psicologiche ottimali e con l'impressione che l'allenatore stia riuscendo a dare un'impronta precisa alla squadra anche se sembra assai difficile competere con le squadre più forti ed a San Siro tra 2 settimane arriverà la super corrazzata Juventus.


In attesa di improbabili sviluppi di mercato dell'ultimo momento incrociamo le dita e speriamo che l'allenatore possa portare questa squadra più in alto possibile.

A tutta Bundesliga
4° Giornata
di David Rodinó


Foto ripresa da: http://www.faz.net


Dopo l´anticipo di martedí sera tra il Friburgo ed il Bayern conclusosi con un giusto risultato di 1 a 1, il fine settimana ha riservato agli appassionati della Bundesliga un gran numero di gol ed emozioni.

Sabato pomeriggio l´Hannover ha travolto, in casa, il Mainz per 4 ad 1. Gli uomini di Tuchel erano passati in vantaggio con il solito Nicolai Müller. Il suo 5° gol in questa stagione ha scatenato la voglia di riscatto dell´Hannover che prima con Diouf e poi con Sobiech hanno ribaltato la situazione prima della pausa per la gioia dei 38600 spettatori presenti. Nel finale di partita prima Konan e poi Prib hanno reso il risultato piú rotondo a favore dell` Hannover 96.

Il Wolfsburg ha causato la prima sconfitta stagionale per la neopromossa Hertha Berlino. La squadra della Bassa Sassonia ha dimostrato giá come contro lo Schalke (4:0) la propria forza casalinga. Per l´Herta la partita in trasferta é stata doppiamente amara a causa del grave infortunio capitato al suo giocatore Baumjohann che mancherá almeno 6 mesi dai campi di gioco. Davanti ai 28625 spettatori della Volkswagen Arena prima Olic al 42° e poi Diego su un discutibile calcio di rigore al 45° chiudevano i conti nel primo tempo. Il risultato di 2 a 0 restava tale fino al termine malgrado i vani tentativi dell´ Hertha di tornare in partita.

Il Norimberga (ancora senza un successo) perde in casa meritatamente, nel derby Franco-Svevo, contro l´Augusta. Il gol del giocatore, appena entrato in campo, Vogt regala agli svevi un successo inaspettato in zona cesarini.

In Mönchengladbach, il Borussia fa a pezzi il Werder Brema. Dopo un primo tempo equilibrato in cui il solo Arango in contropiede trovava il gol del vantaggio, nella ripresa il Borussia cambiava ritmo e per un troppo rinunciatario Werder non c´era piú nulla da fare ed il 4 ad 1 finale descrive benissimo la partita.

Finalmente sorridono i tifosi dell´Amburgo che vedono i loro giocatori strapazzare la compagine di Braunschweig. 4 a 0 per l´ HSV che puó finalmente respirare un poco dopo un inizio disastroso. Se il Braunschweig vuole rimanere in Bundesliga dovrá risolvere le troppe lacune tecnico-tattice mostrate ad Amburgo.

Lo Schalke sconfigge in Gelsenkirchen il Bayer Leverkusen. La squadra di casa con il nuovo acquisto (ex Milan) Kevin Prince Boateng schiaccia gli ospiti nella propria area ed il 2 a 0 finale é un risultato meritatissimo.

Domenica lo Stoccarda sconfigge l´Hoffenheim con un punteggio tennistico. I Bianco-Rossi liberatisi in settimana del tecnico Labbadia giocano una partita perfetta per corsa, tecnica e determinazione. Il risultato finale di 6 a 2 punisce un Hoffenheim
venuto a Stoccarda senza la giusta concentrazione.É Ibisevic con 3 gol il migliore in campo.

La vittoria del Borussia Dortmund nella serata di domenica a Francoforte consente agli uomini guidati da Klopp di rimanere da soli in testa alla classifica. Il 2 ad 1 finale é firmato dall´uomo che ha sostituito Götze, finito al Bayern, nel ruolo di fantasista. Il bravissimo calciatore armeno Henrich Mchitarjan é autore di una bellissima doppietta.



Aspettando il derby d'Italia.
di Emiliano di Calogero

  
Foto ripresa da: http://www.agi.it

Mi aspettavo dalla sfida casalinga contro la Lazio una gara più complessa, mi aspettavo un avversario voglioso di riscatto per la recente e sonora sconfitta nella supercoppa italiana.

Così non è stato. Alla Juve è bastata la prima mezz'ora per far capire ai biancocelesti che lotteranno per altri obiettivi rispetto ai bianconeri per stessa ammissione dell'allenatore Pektovic che ha riconosciuto la netta superiorità dell'avversario. Pressing asfissiante sulla trequarti e tanta qualità. A riaprire temporaneamente la partita, chiusa definitivamente nel secondo tempo, ci ha pensato Buffon che, nonostante appaia in grande condizione di forma, respinge centralmente un tiro da fuori area di Hernanes concedendo a Klose la sua prima rete contro la Juventus. Buffon in questo finale di carriera ricorda molto il suo illustre predecessore Zoff che sulle conclusioni da fuori aveva non poche difficoltà. D'altro canto la Lazio ha quasi esclusivamente cercato il tiro dalla distanza, un po' per la difficoltà ad arrivare in area un po' forse per la consapevolezza delle debolezze del portiere. (È ormai tendenza dei portieri respingere e non bloccare la palla forse per l'imprevedibilità dei nuovi palloni).

Difficile trovare il migliore in campo: Vidal per i suoi inserimenti che hanno fruttato due reti di pregevole fattura, Pogba per il grande lavoro a centrocampo e quel passaggio "no-look" di esterno per il primo goal del cileno, Bonucci per i suoi due assist, uno di destro e uno di sinistro o i due attaccanti che segnano e partecipano attivamente anche alla fase difensiva? Mister Conte direbbe la squadra tutta.

Guardando il calendario le prime tre partite della stagione si prospettavano non facilissime, Sampdoria a Genova, Lazio in casa e l'Inter a Milano. Le prime due sfide sono state superate egregiamente, tra due settimane (causa la sosta per la nazionale) c'è il derby d'Italia con la nuova Inter di Mazzarri, partita che fa sempre storia a sé per stimoli e prestigio e che ci dirà di più sulle reali gerarchie e ambizioni nel campionato italiano.

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