Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N°15 - Dicembre 2013
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
Tre punti importantissimi!
di Michele Sensini
Foto ripresa da: http://www.greenwichtime.com
La Roma torna alla vittoria nella partita più difficile, contro una bella Fiorentina che non molla mai e che tiene viva la gara per tutti i novanta minuti. Tre punti importantissimi per i giallorossi - che creano un piccolo vuoto con il terzo posto e che impediscono la fuga della lanciatissima Juve – conquistati in una partita resa bellissima anche dalla Fiorentina di Montella, la squadra che ha mostrato il miglior calcio tra quelle affrontate finora dalla Roma.
Oltre ai tre punti le buone notizie provengono dall’attacco: dopo oltre un mese si torna a segnare due gol in una partita, segno della velocità ritrovata del reparto e delle differenti soluzioni che si aprono con il graduale rientro di tutti i titolari. Gervinho è il vero trascinatore di giornata, imprendibile nell’uno contro uno e decisivo negli assist. Le sue folate in velocità ormai infiammano la folla ed è stato bello vederlo di nuovo alla ricerca forsennata di campo aperto in cui gettarsi, palla al piede, come una saetta. Destro rientra dopo il lungo stop di sei mesi e segna subito il gol decisivo, importante per la classifica e per il suo morale dopo troppo tempo passato tra palestra e riabilitazione. Totti invece rimane in panchina ma anche questa è una buona notizia visto che godrà di alcuni giorni in più per completare il suo recupero. Già dal prossimo turno il Capitano potrebbe tornare utile alla causa e la speranza è di rivederlo da subito protagonista alla Scala del calcio, teatro che per lui non ha mai lesinato applausi a scena aperta.
La partita. La Roma parte fortissimo e i suoi primi venti minuti sono da incorniciare: subito un gol e due limpide occasioni che non bastano a dare la misura di una supremazia mai in discussione. Alla Fiorentina non bastano, invece, la riconquista di alcuni metri di campo e le prime folate in area avversaria: alla mezz’ora Gervinho inciampa sul piede d’appoggio quando ormai aveva solo Neto tra lui e la porta. A questo punto la Roma paga molto caro una piccola disattenzione in fase difensiva che porta a liberare male l’area, permettendo a Tomovic di guadagnare il fondo e servire indisturbato Vargas, solo nell’area della Roma e libero di mirare e tirare al volo per l’imprendibile siluro che riporta le squadre in parità. Il riposo arriva provvidenziale, con la Fiorentina che cresce con il passare dei minuti e la Roma che si rintana un po’ davanti alla difesa. Il secondo tempo, però, si apre come si era chiuso il primo e la Fiorentina rischia di passare in vantaggio per tre volte, con l’occasione più clamorosa che passa sui piedi dell’ex Aquilani, fortunatamente ancora una volta innocuo. D’improvviso riparte la Roma e in dieci minuti di fuoco sposta la lancetta del match in suo favore. Occasioni a ripetizione che portano ad un paio di interventi importanti di Neto (molto bravo su Maicon e Gervinho) e al palo di Strootman, fino al gol di Destro che piazza la zampata più importante da vero avvoltoio da area di rigore. Subito dopo è De Sanctis a mettere il timbro sulla partita con una parata fantastica sulla punizione di Pasqual. Nel finale, con i giallorossi in dieci per il rosso a Pjanic, la Fiorentina tenta un piccolo assedio sventato con calma e mestiere. Miracoloso, però, un recupero di Castan su Rossi, nei minuti di recupero, che vale come un gol.
Gli spalti. I Fiorentini si presentano in buon numero e si fanno sentire per buona parte della partita, segno di una piazza finalmente entusiasta, che nelle apparizioni degli ultimi anni era apparsa invece un po’ svogliata. Meno brillante il tifo romanista, salvo qualche sussulto sporadico, in linea con l’andamento delle ultime partite casalinghe. Nell’insieme ottimo il colpo d’occhio dello stadio, complici anche una bella giornata di sole e l’orario, a portata di famiglia.
Lunedì a San Siro per una super classica del tifo romanista che risentirà del giorno infrasettimanale. Anche pochi quindi, ma che tornino felici!
A tutta Serie A
di Marco Cadin
Foto ripresa da: http://sport.oe24.at
Il
quindicesimo turno ha visto rafforzare le leadership di Juventus e
Roma, squadre sempre più padrone del campionato. I Bianconeri
continuano nella loro striscia di vittorie consecutive, mentre i
giallorossi ritrovano i tre punti nella sfida più importante della
quindicesima giornata. Napoli, Fiorentina e Inter hanno mancato
l’appuntamento con il successo, rimarcando una volta di più la non
completezza dei loro collettivi. Il Milan si affida ogni tanto a
Kaka, talvolta a Balotelli, ma non riesce a risalire la china, mentre
la Lazio inizia a guardarsi le spalle: le sabbie mobili sono a
quattro passi.
La
Juventus espugna il Dall’Ara, battendo 2-0 il Bologna. Il 12° è
il minuto del vantaggio bianconero: pennellata millimetrica di Peluso
per Vidal, che a due passi dal portiere non può sbagliare. Il
Bologna non trova molti spazi, affidandosi alle conclusioni dalla
distanza di Diamanti: l’azzurro scalda i pugni di Buffon con una
punizione a giro e un tiro dal limite potente, ma centrale. Nella
ripresa non cambia la musica, la Juventus cerca imperterrita il
raddoppio, ma la serata no di Llorente si fa notare in due occasioni:
lo spagnolo si fa respingere due facili conclusioni ravvicinate da
Curci al 61° e all’85°. Un violento sinistro ravvicinato di
Marchisio viene tolto dall’incrocio dei pali dal portiere rossoblù.
Unico sussulto dei padroni di casa è stato un colpo di testa
schiacciato fuori da Morleo, ottimamente servito dal solito Diamanti
(81°). Per vedere il raddoppio dei campioni d’Italia bisogna
attendere il novantesimo, quando Chiellini gira in rete di testa un
corner di Tevez. Vittoria meritata per la capolista, che infila il
settimo successo consecutivo.
Il
Milan non va oltre il 2-2 a Livorno. Vantaggio nei primi minuti,
in virtù del facile tocco di Balotelli su cross basso di Kaka.
Siligardi (26º) punta De Jong al limite dell'area, si sposta la
palla sul sinistro e supera il portiere rossonero con un tiro a
rientrare. Nel secondo tempo il Milan cerca con insistenza il goal,
ma il Livorno perviene al 2-1 grazie ad un contropiede di Paulinho,
che lanciato a rete supera Gabriel. Super Mario rimette il match sul
binario del pareggio, calciando una potente punizione sotto al sette
(81º) e poco dopo fa tremare Bardi con una tremenda legnata che si
infrange sulla traversa. Se nel Milan avessero giocato anche gli
altri dieci calciatori, il risultato sarebbe stato più
soddisfacente.
Pareggio
3-3 nella sfida del San Paolo tra Napoli e Udinese. I sei goal sono
maggiormente frutto delle disattenzioni difensive, che delle prodezze
degli attaccanti. Prima mezzora noiosa, negli ultimi dieci minuti si
aprono le danze con la doppietta di Pandev: il macedone segna prima
con un tapin su torre di Fernandez e poi con uno stop e tiro
derivante dal cross arretrato di Higuain. L'Udinese ha la forza di
accorciare le distanze prima del riposo, grazie all'autogoal di
Fernandez. Al 70º, l'altro Fernandes (quello con la s) sorprende il
colpevole Rafael con un tiro centrale a scendere. Un minuto dopo,
Dzemaili riporta in vantaggio i partenopei, ribadendo in rete una
corta respinta di Brkic, derivante da un tiro a giro di Higuain.
Questo fragile Napoli senza personalità, non ha la forza di tenersi
stretto il vantaggio, infatti Basta trova il pareggio potendo colpire
ben due volte una palla proveniente dal corner. Benitez sta perdendo
il polso della squadra e il prossimo mercoledì non sarà un giorno
facile.
La
Roma torna a vincere nel big match di giornata, superando 2-1 la
Fiorentina. Partita emozionante e mai scontata nel suo evolversi,
sbloccata già al settimo da una conclusione ravvicinata di Maicon.
Il portiere viola è reattivo sul colpo di testa di De Rossi, ben
servito da Castan (11º). Gervinho è incontenibile, anche se al 26º
stecca il tiro quando la sua velocità lo porta a tu per tù con
Neto. Quando al 29º Tomovic salta Ljajc, mette a sedere De Sanctis e
serve la palla al centro dell'area, nessuno può contenere il potente
destro del pareggio di Vargas. Nella ripresa entrambe le squadre
cercano di vincere, ma l'arma in più della Roma prende il nome
dell'ispirato Gervinho. Dopo una buona occasione di Aquilani, sono i
giallorossi a fare di più, sfiorando il goal con le conclusioni
ravvicinate di Ljajc, Strootman (palo) e Maicon. Il rientrante Destro
segna il goal partita (67º), anticipando l'avversario sul cross
basso del solito Gervinho. Tre minuti dopo, De Sanctis salva la porta
dei capitolini togliendo dall'incrocio una punizione di Pasqual.
Prima del fischio finale si fa in tempo ad assistere all'espulsione
di Pjanic per doppia ammonizione, e qualche sussulto in area
giallorossa, per pericoli sventati da Castan. La Roma ritrova il
successo dopo quattro turni, ma soprattutto ritrova Destro, Gervinho
e Totti.
La
Sampdoria batte 2-0 il modesto Catania, respirando una boccata d'aria
fuori dalla zona retrocessione. Primo tempo senza emozioni, con le
due squadre più preoccupate di prenderle, che di darle. Nella
ripresa monologo doriano, Eder colpisce in tuffo di testa un cross di
De Silvestri e spiazza Andujar (52º). Al 77º Gabbiadini raddoppia:
tiro a giro dal vertice sinistro dell'area, che sorprende il portiere
ospite. Mihajlovic coglie la prima vittoria della sua gestione,
mentre gli etnei sono sempre più soli all'ultimo posto.
In
un Mapei Stadium avvolto nella nebbia, il Chievo ha avuto ragione di
un Sassuolo poco concreto sotto porta. Primo tempo equilibrato, con i
padroni di casa che sfiorano il goal con una punizione di Floro
Flores e gli scaligeri con la discesa di Estigarribia. In avvio di
ripresa, Thereau è preciso nel diagonale dal limite calciato di
prima intenzione, che toccando il palo finisce in rete. I padroni di
casa concludono poco, anche a causa di una visibilità scarsa,
eccezion fatta per una traversa colpita di testa da Floro Flores. La
cura Corini ha portato solo successi al redivivo Chievo.
Hellas
Verona torna al successo, battendo 2-1 l’Atalanta. Nel primo tempo
sono soprattutto gli ospiti a spingere, trovando il vantaggio con una
perla di Denis (42°): el Tanke irride Gonzalez e supera Rafael con
un pregevole tocco sotto. Nella ripresa, il Verona prova a scuotersi,
ma le sue iniziative sono ripetitive: sponda aerea di Toni per gli
inserimenti dei compagni. Dopo un’occasione per parte con Iturbe e
Denis, nel finale si capovolge il risultato. All’82°, Gomez
incorna di testa un angolo infilando il pallone in rete. Tre minuti
dopo l’episodio che condiziona la gara: l’arbitro concede il
rigore ai padroni di casa per una trattenuta di Cazzola (espulso) su
Cacia. Preciso che a mio parere l’attaccante veronese è reo di
simulazione, penalty ed espulsione ingiusti. Jorginho non sbaglia e
regala il successo ai suoi. Il Verona sembra aver perso lo smalto
delle settimane addietro, mentre l’Atalanta, oggi per sfortuna, non
riesce a ripetere le prestazioni casalinghe.
Vittoria
in rimonta per il Cagliari, che supera 2-1 il Genoa. I grifoni sono
passati in vantaggio al 16° in virtù della rete di Gilardino, che
servito da un passaggio filtrante di Lodi batte Avramov. Il Genoa è
riuscito a tenere bene il campo fino all’espulsione di Manfredini a
fine tempo, dovuta ad un’ingenua seconda ammonizione per spintoni
(nell’occasione da rimarcare l’astuzia di capitan Conti). Il
secondo tempo è un assalto all’arma bianca dei padroni di casa,
che impegnano il bravo Perin con le conclusioni Naingcolan e una
spettacolare rovesciata di Conti. Il pareggio arriva al 77°, quando
Sau mette a sedere tre avversari e scaglia un tiro sotto la traversa.
A tre minuti dal termine il sorpasso, lo stesso Sau colpisce in rete
un assist in rovesciata di Nenè. Entrambe le squadre veleggiano
nelle acque tranquille della parte sinistra della classifica.
Torino-Lazio
finisce 1-0 per i granata. Il goal decisivo arriva al 19°, quando
Glik segna da due passi potendo sfruttare l’assist ravvicinato di
D’Ambrosio. Il resto della partita segue un unico spartito, Lazio
in attacco senza trovare grandi spazi e Torino chiuso dietro, ma
pronto a partire in contropiede. Nella ripresa, sono i tiri di
Hernanes (50° appena sopra la traversa) ed del subentrato Floccari
(80° sfiora l’incrocio dei pali) le conclusioni più pericolose.
Cerci manca il raddoppio al novantesimo, ma ai granata vanno già
bene i tre punti conquistati. La Lazio avrebbe meritato il pareggio,
ma in questo periodo non gliene va bene una.
Giostra
del goal a San Siro, il posticipo ha regalato uno spettacolare 3-3
tra Inter e Parma. Vantaggio in apertura degli ospiti, Sansone
concretizza il passaggio filtrante di Marchionni (11º). Al 44º,
Palacio pareggia deviando in rete un cross basso di Johnathan. La
gioia interista dura poco, Handanovic si fa sfuggire il pallone,
permettendo a Parolo di riportare avanti il Parma prima del riposo.
Uno-due nerazzurro al 54º e al 56º: prima Palacio incorna in rete
un cross di Alvarez, poi lo stesso argentino offre una sponda aerea
per Guarin, che dal limite scocca il tiro del vantaggio. Al 60º il
definitivo tre pari, quando Sansone colpisce di prima un pallone teso
in mezzo all'area offerto da Cassani. Nell'ultima mezzora è il Parma
a fare la partita, ma è Cambiasso a mancare il goal partita al
novantesimo. Inter leggerina, che non sfrutta l'occasione di
guadagnare punti su Napoli e Fiorentina.
La bi-zona
di Fabio Pierboni
Foto ripresa da: http://www.sportsmole.co.uk
<<
In
che cosa consiste questa bizona: voi sapete che le norme generali di
tutti gli allenatori del mondo più o meno usano le stesse
formazioni, c'è 4-5-1 o 4-4-2, io invece uso una cosa
diversa: il 5-5-5. >>
<< Sono sedici, perché ti sei
dimenticato il portiere. >>
Il
film di Torino – Lazio non può che esser paragonato alla commedia
italiana anni ottanta, d'altronde quale personaggio più che
“l’allenatore nel pallone”, può raccontarci la confusione
tattica alla quale siamo stati costretti ad assistere?
Per
i granata di Ventura, restano i dubbi sulle reali potenzialità di
una squadra che per novanta minuti si affaccia una sola volta dalle
parti del portiere avversario, escludendo qualche discesa di un
impreciso Cerci, ma restano anche tre punti pesanti come il piombo,
strappati grazie alla sortita offensiva di Glick.
Alla
Lazio invece, resta la confusione, le incertezze, i continui cambi
tattici, l´assenza di Klose, le non presenze del fantasma Hernanes e
l’apporto inconsistente da parte di chi dovrebbe caricarsi la
squadra sulle spalle.
I
biancocelesti partono con il solo Biglia davanti alla difesa e
quattro centrocampisti in linea dietro Perea, il Torino risponde con
la difesa a tre supportata da D’ambrosio e Pasquale, più impegnati
a difendere che ad attaccare, in avanti Cerci e Immobile sono spesso
dietro la linea del pallone a dare una mano al centrocampo. Al 19’
è il Toro a passare in vantaggio con un gol di Glick, il difensore
polacco chiude in rete un controllo imperfetto dell’ottimo
D’Ambrosio, lasciato colpevolmente solo da un distratto Perea.
Petkovic rivede subito l’assetto tattico affiancando Onazi a
Biglia. E’ proprio l’argentino, qualche minuto più tardi, a
impensierire Padelli con un tiro dai venticinque metri che l’estremo
difensore granata devia in angolo. Il primo tempo si chiude con la
Lazio in avanti, senza mai riuscire a sfruttare la supremazia
territoriale.
Nel
secondo tempo Petkovic, finalmente, inserisce il giovane Keita per
Pereirina, arretrando Lulic sulla linea della difesa. Per i
biancocelesti è il momento migliore della partita, il Toro è
schiacciato nella sua metà campo e non riesce mai a ripartire. Al
62’ il fantasma di Oronzo Canà s’impossessa nuovamente
dell’allenatore dei biancocelesti. Il tecnico di Sarajevo
sostituisce Biglia con Floccari, ingolfando l’attacco e
rivoluzionando l’assetto tattico. Keita e Candreva sono costretti
ad arretrare per cercare spazio, ritrovandosi spesso dietro Konko e
Lulic, Hernanes va ad affiancare Onazi al centro del campo, mentre
Perea e Floccari vagano nell’area avversaria in cerca della
posizione. Il quadro si completa con l’ingresso in campo di Ederson
che si posiziona dietro le due punte. L’ennesima sconfitta si
abbatte sulla Lazio che non vince da due mesi, ora la classifica
comincia a fare paura e l’immobilismo societario ancora di più.
MUOIA SANSONE CON TUTTI I DIFENSORI
di Gianluca Danese
Un'altra brutta prova dell'Inter che pareggia 3-3 in casa contro un ottimo Parma che ha più volte rischiato di fare bottino pieno a San Siro.
La partita mette ancora in luce le enormi lacune tecniche della squadra che non contando più sulla forma fisica dei primi mesi, si trova ora in grande difficoltà contro avversari ben messi in campo. Alcuni uomini in tutti i reparti ci sembrano non adeguati al gioco di Mazzarri e comunque non da Inter.
Nel 3-5-1-1 di stasera torna Zanetti dal primo minuto per Nagatomo ancora convalescente in panchina, mentre Kovacic torna titolare per aiutare (con Guarin) Palacio in avanti.
Il primo tempo è un mezzo disastro: lenti, macchinosi, poco movimento senza palla, poco pressing, fraseggi inesistenti ma solo sporadiche iniziative personali. Guarin sbaglia tutto quello che si può sbagliare e Kovacic è un fantasma.
Al 16' cominciano gli orrori in difesa quando Marchionni smarca Sansone nel corridoio centrale con difesa in bambola per lo 0-1.
Nemmeno il gol sveglia l'Inter che continua con il suo non gioco. Meglio negli ultimi 15-20' quando il Parma forte del vantaggio cala un po', ma si arriva dalle parti di Mirante con poca lucidità.
Al 43' però Jonathan si infila sul fondo e mette dentro una gran palla che Palacio in scivolata mette dentro. Al primo minuto di recupero Handanovic( anche lui!) fa la frittata lasciandosi scappare una palla innocua che Parolo deve solo spingere in gol.
L'atteggiamento nella ripresa è molto più combattivo ed infatti in due minuti tra il 53' e il 55' l' Inter prima pareggia con un gran colpo di testa in torsione di Palacio su cross di Alvarez e poi si trova clamorosamente in vantaggio quando, sempre su cross di Alvarez, lo stesso Palacio sponda di testa per Guarin che controlla e con l'aiuto di un difensore beffa Mirante.
La gioia del vantaggio dura appena tre minuti perchè il Parma non si disunisce, riordina le idee e Cassani si ritrova solo a sinistra (dov'è Zanetti?) e libero di mettere in mezzo dove Sansone anticipa tutti e firma il 3-3.
La partita rimane aperta fino al 90', entrano Nagatomo per Zanetti e Belfodil per Jonathan, si abbozza una difesa a quattro ma in mezzo è caos ed è il Parma ad andare più vicino al gol.
Dunque male anche oggi sia sul piano fisico che su quello tecnico-tattico. Troppi giocatori non convincono in difesa e a centrocampo; Palacio è un grande ma ha bisogno di un partner forte; in mezzo Guarin e Taider sono un disastro; Kovacic a volte fa grandi cose altre sembra un corpo estraneo. Bene solo i soliti Palacio, Alvarez e Jonathan.
E domenica a Napoli...
A tutta Bundesliga
15° Giornata
di David Rodinó
Foto ripresa da: http://www.ran.de
La quindicesima giornata della Bundesliga verrá ricordata per la grandiosa vittoria del Bayern Monaco a casa del Werder Brema. lo 0 a 7 finale incorona gli uomini di Guardiola come protagonisti di una stagione trionfale. Sino ad ora 41 punti con 13 vittorie, 2 pareggi. 39 le reti realizzate e solo 7 quelle incassate.
Nel big match di Dortmund tra il Borussia ed il Leverkusen hanno la meglio gli ospiti che, grazie ad un gol del coreano Son, consolidano il secondo posto in classifica, vincendo per 0 a 1. Il Borussia paga i troppi infortuni che ne stanno caratterizzando la stagione e malgrado una partita gagliarda non possono nulla contro la squadra con le magliette rossonere.
Il Borussia viene raggiunto in classifica dall´altro Borussia, quello di Mönchengladbach,
che sconfigge in casa lo Schalke con il risultato di 2 a 1 in una partita tiratissima. La squadra di Favre puó ben sperare in una qualificazione in Champions League.
Lo Stoccarda torna al successo casalingo contro un derelitto Hannover. Il 4 a 2 finale consente agli uomini guidati da Schneider di rifiatare mentre sul tecnico Slomka si aggirano sempre piú scure le nubi che potrebbero portare al suo esonero.
Colpo grosso dell´Augsburg in casa dell´Amburgo. Raul Bobadilla realizza il gol dello 0 a 1 finale.
Scivolone casalingo anche per il Francoforte, che non vince da dieci turni, contro l´Hoffenheim. Successo meritato, 1 a 2 il risultato finale, per gli uomini di Gisdol.
Ennesima partita senza successo per il Norimberga. Tra le mura amiche la squadra bavarese non va oltre l´ 1 a 1 contro il Mainz. Da segnalare il bellissimo gol degli ospiti realizzato dal giapponese Okazaki.
Grande successo per 0 a 3 da parte del Wolfsburg a casa del Friburgo. Con il successo la squadra dell Volkswagen sorpassa in classifica lo Schalke raggiungendo il quinto posto in classifica.
Successo meritato dell´Hertha Berlino a casa di un Eintracht Braunschweig privo di idee. Lo 0 a 2 finale consente ai berlinesi di avvicinarsi in classifica alle posizioni che contano.
Grande successo per 0 a 3 da parte del Wolfsburg a casa del Friburgo. Con il successo la squadra dell Volkswagen sorpassa in classifica lo Schalke raggiungendo il quinto posto in classifica.
Successo meritato dell´Hertha Berlino a casa di un Eintracht Braunschweig privo di idee. Lo 0 a 2 finale consente ai berlinesi di avvicinarsi in classifica alle posizioni che contano.
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