Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N°20 - Gennaio 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
A tutta serie A
di Marco Cadin
Foto ripresa da: http://de.eurosport.yahoo.com/
Juventus
e Roma continuano nella loro marcia, passeggiando su inermi
avversari. Il Napoli perde contatto, a dodici punti dalla vetta può
serenamente richiudere i sogni di gloria in un cassetto. Il fiato
della Fiorentina è a ridosso del collo dei partenopei, sarà una
dura battaglia per il terzo posto. L’Inter sprofonda nel fango e
nella sfortuna. Il Milan prende un brodino con il rigore di Kakà, ma
senza innesti dalla cintola in giù non ha speranze di recupero.
Ottima partenza di Reja, sette punti in tre gare, ma domenica contro
la capolista ci sarà l’esame di maturità….o forse di serietà.
La
Roma ha aperto il girone di ritorno battendo 3-0 il Livorno. Gara mai
in discussione, che i giallorossi hanno dominato, lasciando per 75
minuti capitan Totti in panchina. Il match si sblocca al sesto,
Destro tocca in rete un cross basso di Ljajc deviato da Gervinho. La
posizione dell'ivoriano era in offside, indiscutibile l'errore
arbitrale. Destro e Gervinho mancano in più occasioni il raddoppio,
che arriva ad opera di Strootman lesto ad insaccare dopo un
salvataggio sulla linea di Valentini (36º). Nella ripresa stessa
cadenza, il terzo goal è realizzo dal redivivo Ljajc, bravo a
spostarsi la palla sul destro e a fulminare Bardi con un rasoterra a
fil di palo (78º). Livorno mai propositivo, sembra già
rassegnato all'oblio.
La
Juventus supera 4-2 la Sampdoria, allungando la sua striscia di
vittorie consecutive (12). Apre le marcature Vidal, che tocca
lievemente un passaggio filtrante di Pogba, ingannando Da Costa
(18º). Sei minuti dopo, Llorente colpisce di testa all'incrocio dei
pali un corner di Tevez. I doriani accorciano le distanze grazie
all'autogol di Barzagli, che devia goffamente un cross di
Gabbiadini (38º). Al 41º, la Juve ristabilisce il doppio vantaggio
con un rigore di Vidal, concesso per l'atterramento in area del
cileno. Al 70º la gara si riapre, quando Gabbiadini segna con un
tapin, dopo una corta respinta di Buffon. Poco dopo, l'attaccante
blucerchiato sfiora il pareggio con una potente conclusione dal
vertice dell'area, che si stampa sulla traversa. La Juventus non
vuole correre altri rischi, così Pogba segna il quarto goal con un
tiro dalla distanza (73º). Vittoria meritata dai campioni d'Italia,
ma un plauso va alla Sampdoria capace di tenere il match in bilico
sino a un quarto d'ora dalla fine.
Partita
folle al Friuli, vinta dalla Lazio 3-2 sull'Udinese. Partono bene i
bianconeri, che al sesto vanno in vantaggio con un rigore di Di
Natale. Indiscutibile l'atterramento di Maicosuel ad opera di
Cavanda. Ad inizio ripresa, arriva l'espulsione di Onazi, che
sembrerebbe segnare il match. Al 62º, Candreva segna il pareggio con
un penalty, concesso per atterramento di Klose. L'Udinese ripassa
avanti con Badu al 66º, che conclude con uno splendido esterno
destro dal limite. Quando tutto sembra finito, la Lazio compie
un'esaltante, quanto fortunata, rimonta. Il pareggio è frutto di un
autogoal di Lazzari all'82, ma il destino della gara si compie
all'ultimo minuto: Hernanes, partito dalla panchina, sfodera un
preciso sinistro dal limite, che batte Brkic. La Lazio è tutt'altro
che impeccabile, ma Reja ha fatto un gran lavoro sul carattere della
squadra.
Successo
del Torino per 2-0 sul campo del Sassuolo. Gli emiliani non ripetono
l'impresa di una settimana fa, mostrandosi meno maturi degli
avversari. Il vantaggio granata viene realizzato da Immobile, che
dopo un contropiede di 50 metri batte il portiere con un colpo sotto
(25º). Il campo fangoso non favorisce il tentativo di rimonta del
Sassuolo, che a inizio ripresa subisce il secondo goal: Brigi spinge
in rete una respinta di Pegolo, causata da un diagonale di Cerci.
Torino quasi da vecchi fasti, al settimo posto in classifica.
La
Fiorentina espugna il Massimino, battendo 3-0 il Catania. Partita
chiusa nei primi quarantacinque minuti, in cui sono stati realizzati
i tre goal. Al 25º, Matri offre una sponda a Fernandez, che di
esterno destro sblocca il risultato. Due minuti dopo, Matri colpisce
di prima intenzione un cross basso e batte il portiere avversario.
L'ex Milan segna in tapin il 3-0 (41º), occasione scaturita da un
tiro respinto di Fernandez. Incredibile la rinascita di Matri: al
Milan un solo goal in 19 turni.
Il
Genoa batte 1-0 l'Inter, acuendo la crisi nerazzurra. Un campo
impraticabile ha fatto da cornice al match, bagnando le polveri degli
attaccanti interisti. Johnathan e Palacio falliscono le conclusioni
in due pericolosi contropiedi, ma sono solo due esempi della
supremazia meneghina. Nella ripresa, Palacio spara alle stelle la
palla del vantaggio, mentre un rigore per fallo di mano di Cofie non
viene concesso. All'83º il goal beffa: Antonelli gira in rete di
testa un corner per il Genoa. Inter poco cinica e sfortunata,
servirebbe una vittoria scaccia-crisi.
Il
2-2 tra Bologna e Napoli è il risultato più sorprendente della
domenica. Al 37° il Bologna passa in vantaggio: cross dalla
trequarti di Diamanti per l’inzuccata vincente di Bianchi. La
replica partenopea è tutta in un’azione in fotocopia, ma Callejon
alza troppo la traiettoria del colpo di testa. La ripresa si apre con
una punizione di Mertens che impegna Curci, mentre poco dopo Higuain
mette di poco fuori di testa in tuffo (59°). Il pareggio giunge un
minuto dopo, quando Higuain realizza il rigore concesso per
l’atterramento di Dzemaili. Il Napoli raddoppia all’80°, quando
Callejon supera Curci con un preciso diagonale, capitalizzando al
meglio il passaggio filtrante del solito Pepita. La festa campana
viene rovinata, allo scadere, dalla consueta disattenzione difensiva.
In seguito alla battuta di un corner, Bianchi, solo soletto, può
scaricare un bolide sotto la traversa. La squadra di Benitez non è
ancora riuscita a risolvere le carenze più volte paventate, l’esser
raggiunti al novantesimo da una squadra in dieci è imperdonabile.
Il
Parma vince in extremis sul campo del Chievo (2-1). In avvio, gli
ospiti potrebbero colpire: Amauri serve Parolo, che anticipa il
portiere in uscita, ma coglie il palo esterno (2°). Al 15°, il
Chievo passa in vantaggio con Paloschi, che segna in tapin dopo un
flipper con la traversa avversaria. Al 24°, il Parma ha una ghiotta
opportunità per pareggiare, infatti l’arbitro concede un penalty
per il fallo di mano di Hetemaj. Puggioni rovina la festa agli
emiliani, respingendo il rigore calciato da Amauri. Il brasiliano
naturalizzato cerca di rifarsi poco dopo, ma la traversa gli nega il
pareggio. Gli emiliani riescono ad impattare al 27°, quando Cassano
converge al limite dell’area in posizione centrale, sferrando un
preciso tiro alla destra di Puggioni. Il resto della gara non porta
grandi brividi, ma al 93° un errore del portiere clivense cambia
l’esito finale. Un tiro senza tante pretese di Lucarelli si insacca
a causa della goffa opposizione di pugni di Puggioni.
L’Atlanta
continua a macinare punti casalinghi, sconfiggendo 1-0 il Cagliari.
Va subito chiarito che i sardi non hanno meritato la sconfitta, solo
la Dea bendata ha negato il goal ai rossoblù. Nel primo tempo, il
Cagliari ha colpito ben tre legni: in due casi con Ibarbo, che ha
colpito due pali di sinistro (7° e 15°), e il terzo palo con una
punizione di Conti (32°). L’Atlanta ha fatto ben poco, tranne in
una circostanza con Brivio, ha provato solo con tiri dalla distanza.
La svolta del match è giunta al 68°: cross dalla destra, che
Bonaventura sfrutta infilando il pallone in rete con un’ardita
spaccata. Ibarbo non regge la delusione e si fa espellere per una
gomitata nei minuti di recupero.
Nel
posticipo, vittoria risicata del Milan sul Verona (1-0).
Seedorf si
presenta con una squadra molto offensiva, mettendo in campo Honda,
Kaka, Balotelli e Robinho. Nonostante ciò, i rossoneri stentano a
creare occasioni, affidandosi per lo più alle conclusioni
infruttuose di Balotelli. L'Hellas, senza Toni e Jorginho (ceduto al
Napoli), è meno pungente, anche se Martinho e Iturbe si affacciano
un paio di volte dalle parti di Abbiati. Il goal vittoria è
determinato da un rigore realizzato di Balotelli (83º), concesso per
una scellerata entrata sulla linea di fondo di Gonzalez su Kakà. La
mano di Seedorf non si è vista, la sua buona stella sì.
L´acquario di Genova
di Gianluca Danese
Foto ripresa da: http://www.inter.it/
In un campo ai limiti della praticabilità e sotto una pioggia battente per tutti i 90' i minuti, l'Inter cade 1-0 a Marassi contro il Genoa.
Oggi grande novità si partiva con due punte (Palacio e Milito) e Alvarez, con diga in mezzo Cambiasso-Kuzmanovic; per il resto tutto invariato.
All' inizio l'Inter prova a fare la partita e per un po' ci riesce anche arrivando alla conclusione sotto porta due volte con Jonathan molto propositivo come sempre ma Perin e la difesa sbrogliano.
Al 20' Alvarez è costretto ad uscire per un duro colpo al ginocchio e da lì in poi la luce si spegne e si smette di giocare visto che il suo sostituto Kovacic è un fantasma e non combina niente di buono fino al 90'. Il Genoa così cresce, guadagna campo e comincia ad essere pericoloso dalle parti di Handanovic.
Peccato per una buona occasione di Palacio che spara fuori, magari poteva anche servire Milito solo davanti alla porta.
Nel secondo tempo l' Inter sembra ripartire bene e va vicina al gol sempre con Palacio, ma è un fuoco di paglia e il Genoa riprende le distanze e va più volte vicino al vantaggio; un certo Feifatzidis, causa la pochezza della difesa neroazzurra, oggi sembra un mix tra Messi e Maradona.
Al 65' entra Guarin per Kuzmanovic e le cose sembrano andare un pochino meglio per i neroazzurri.
Il campo infamissimo non aiuta ma le due squadre ci provano. Le pozze davanti alle due porte regalano tiri, voli e respinte epiche e forse proprio il super pantano davanti a Perin andava sfruttato meglio.
All'82' però su calcio d'angolo la difesa si perde Antonelli che di testa insacca.
L'Inter prova a pareggiare con la forza della disperazione, entra anche Ruben Botta che sulla famosa pozza sfiora il pari di testa in schiacciata (bravo Perin).
Forse il pari sarebbe stato il risultato più giusto viste le occasioni sprecate e l'ottima prova di Perin ma comunque oggi si paga la poca lucidità sotto porta e la solita fragilità difensiva; in più l'uscita di Alvarez è stata determinante visto che lui è l'unico che inventa, che ci sa fare con la palla tra i piedi, che salta l'uomo e che può mandare in porta gli altri. Palacio non più solo, molto mobile, ma poco lucido sotto porta; Milito poche sponde, pochi spunti e spesso per terra. Kovacic ancora bocciato.
La classifica fa pena come la squadra, il nuovo presidente non compra, e noi ci siamo rotti i coglioni. Domenica a San Siro arriva il Catania ultimo, vediamo almeno di ritrovare i tre punti
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