Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N°21 - Gennaio 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
Punti, gioco e gol
di Michele Sensini
Archiviate le pratiche casalinghe di Genoa e Livorno con sette gol all'attivo e nessuno al passivo, la Roma si trova di fronte ad una di quelle trasferte insidiose che tanto l'hanno fatta soffrire nelle scorse stagioni. L'Hellas è a buon titolo la rivelazione del campionato e il Bentegodi, contro gli scaligeri, anche per via di un'antica e sentita rivalità, è tradizionalmente un campo ostico per i Giallorossi. In tutto questo la Juve ha frenato poche ore prima per merito di una buona Lazio, per giunta sfortunata, e col salire della posta in gioco salgono anche le tensioni.
Ma niente paura: con un Gervinho in questa forma Garcia si può permettere di lasciare la fantasia in panchina e basta affidare il centrocampo ai tre mastini per ridurre al minimo i pericoli provenienti dal veloce Iturbe e dal vecchio ma sempre ingombrante Luca Toni. La vittoria è netta e in partita non si è mai sofferto; dopo il pareggio, arrivato per una disattenzione di Castan, non si è mai avuta la sensazione di aver perso il pallino della partita. Il rigore finale, dubbio per qualche napoletano e per i soliti gufi, non fa altro che chiudere sette minuti prima una partita già chiusa. Benissimo Benatia (Toni non la vede mai) e bene Destro nonostante non sia arrivato il gol: il suo è un gran lavoro di movimento e di sacrificio per tutta la partita. Ottimo Garcia che coniuga acume tattico e gestione del gruppo schierando una formazione un po' a sorpresa che si rivelerà vincente.
La partita. Solito copione, con la Roma che manovra senza fretta ed affida al "tendina" le pochissime ripartenze concesse da un abbottonato Verona. Due quelle del primo tempo, la prima sciupata da Destro e la seconda finalizzata al meglio da Ljiaic, di partita in partita sempre più pericoloso e concreto. Il gol chiude il primo tempo e la tempistica che sembrava perfetta per portare a casa i tre punti beffa invece i giallorossi: neanche il tempo di schierarsi per i secondi 45 minuti di gioco, infatti, che arriva il pareggio veronese.La mezza doccia fredda non scalfisce nessuno e riparte l'assedio ai gialloblù, questa volta con maggiore convinzione. Gervais, come lo chiama il suo allenatore, ci delizia ora con lo scatto da fermo: porta a spasso quattro difensori, trova lo spiraglio e lo infila con un fendente preciso per il gol del vantaggio. Gli ultimi venti minuti sono affidati al Capitano, che entra in campo col piglio del ragazzino al debutto. Largo sulla fascia sfrutta al meglio gli spazi aperti dal Verona che timidamente cerca il pareggio e, da posizione defilata, prende la parte alta della traversa con una palomba che forse era un cross ma con la quale, più probabilmente, cercava l'angolo opposto in modalità 'cucchiaio'. I veronesi si scaldano, picchiano forte e cercano di giocare anche a pallone: tutto inutile, la Roma di oggi chiude i cancelli della difesa e fa ripartire tutti, attaccanti, centrocampisti ed esterni di difesa. Così trova lo spazio giusto Torosidis che, entrato in area da solo viene atterrato dall'oppositore gialloblù che col piedone trova tutto, palla e caviglia. Totti prende in mano la palla e ancora prima di metterla sul dischetto è già tre a uno. Tutti a casa, e ricordatevi sempre che faceva Giulietta di notte.
Gli spalti. Per buona parte dell'incontro al Bentegodi si sentono solo i duemila giallorossi giunti da Roma, a dimostrazione che spesso è meglio in pochi ma avvelenati che tanti 'indivanati'. Il pubblico veronese invece delude, si scalda solo al 73' per insultare la terna arbitrale, rea di aver concesso un rigore dubbio, e i romanisti rei di averlo segnato. Non si vinceva in trasferta da ottobre più o meno e questi tre punti sono la prova che la Roma è tornata a volare. Punti, gioco e gol: solo così si può pensare di stare dietro alla Juve e di tenere a distanza gli avversari per il posto nell'Europa che conta.
A tutta Bundesliga
18° giornata
di David Rodinó
Tutte le Foto e la Classifica sono state riprese da:http://www.kicker.de/
Dopo la consueta pausa invernale Venerdí 24 Gennaio il Bayern capolista era ospite a casa del Borussia Monchengladbach. La partita come da tradizione per il primo match del girone di ritorno della Bundesliga é stata trasmessa da ARD, la Rai 1 della Germania, cosí 6 milioni di spettatori che non possegono l´abbonamento a Sky hanno potuto vedere comodamente a casa la partita. E che bella partita tra due squadre in grande forma mi sono potuto godere sui 107 cm del mio Philips. Malgrado il Borussia abbia fatto tutto il possibile per infastidire il Bayern, gli uomini guidati da Guardiola hanno dimostrato una superiore tecnica individuale e una precisione nei passaggi che non hanno lasciato scampo all´impegno dei padroni di casa. Un gol per tempo regalano al Bayern un altro importantissimo successo.
Sabato pomeriggio il Leverkusen aveva la possbilitá di tenere il passo del Bayern ma la trasferta in casa del Friburgo si é rivelata piú dura del previsto. Dopo un primo tempo dominato dalla squadra ospite nella ripresa il Friburgo ha cambiato passo ed inflitto al Leverkusen la quinta sconfitta stagionale vincendo negli ultimi minuti per 3 a 2 a conclusione di un Match entusiasmante.
Il Borussia Dortmund ha avuto una ghiotta occasione contro l´Augsburg per accorciare le lunghezze sul Leverkusen. Malgrado i gialloneri abbiano dominato in lungo e largo il match non sono riusciti a portare a casa i tre punti ed il risultato finale di 2 a 2 é ancora piú amaro a causa dell´ennesimo grave infortunio per la squadra guidata da Klopp accorso al fortissimo Kuba Blaszczykowski.
Finalmente vince una partita il Norimberga che sfrutta gli errori difensivi dell´Hoffenheim. Il risultato di 4 a 0 per i padroni di casa é sin troppo severo per gli ospiti che con questa sconfitta scivolano in una zona pericolosa della classifica.
Il nuovo tecnico Tayfun Korkut porta fortuna all´Hannover che va a vincere per 3 a 1 in casa del Wolfsburg. Malgrado i padroni di casa abbiano dettato i tempi in tutti i 90 minuti gli ospiti hanno capitalizzato freddamente le poche occasione avute a disposizione.
Importantissimo successo del Mainz in casa dello Stoccarda. Gli svevi erano passati in vantaggio ma si sono fatti raggiungere sul finire del primo tempo. Tuchel indovina il cambio nel finale inserendo Saller al posto di Park. Il nuovo entrato realizza il gol del 2 a 1 che avvicina i renani alle posizioni di classifica che contano.
La sera del sabato l´Hertha Berlino é stata ospite del Francoforte. Il Francoforte ha vinto per 1 a 0 in una partita non bella tra le recreminazioni dei Berlinesi nei confronti di un arbitraggio a dir poco casalingo.
Domenica pomeriggio pareggio a reti inviolate tra il Werder Brema e la squadra ospite di Braunschweig. Su un terreno di gioco ghiacciato ed ai limiti della praticabilitá le due squadre hanno dato vita ad uno spettacolo miserrimo che é stato confermato dal risultato finale di 0 a 0.
Nella partita della domenica sera ad Amburgo netto successo degli ospiti dello Schalke che si aggiudicano l´incontro per 3 a 0 avvicinandosi pericolosamente alla zona Champions League e spedendo l´Hsv all´inferno del terzultimo posto, quello dell partita di relegazione.
Risultati
Fr | 24.01. 20:30 | - | 0:2 (0:1) | Spielbericht | ||||||
Sa | 25.01. 15:30 | - | 2:2 (1:0) | Spielbericht | ||||||
- | 1:2 (1:1) | Spielbericht | ||||||||
- | 1:3 (1:1) | Spielbericht | ||||||||
- | 4:0 (2:0) | Spielbericht | ||||||||
- | 3:2 (1:2) | Spielbericht | ||||||||
Sa | 25.01. 18:30 | - | 1:0 (1:0) | Spielbericht | ||||||
So | 26.01. 15:30 | - | 0:0 (0:0) | Spielbericht | ||||||
So | 26.01. 17:30 | - | 0:3 (0:1) | Spielbericht |
Classifica
1 | 17 | 15 | 2 | 0 | 44:8 | 36 | 47 | ||||||||||||
2 | 18 | 12 | 1 | 5 | 34:19 | 15 | 37 | ||||||||||||
3 | 18 | 10 | 3 | 5 | 40:22 | 18 | 33 | ||||||||||||
4 | 18 | 10 | 3 | 5 | 35:21 | 14 | 33 | ||||||||||||
5 | 18 | 9 | 4 | 5 | 35:28 | 7 | 31 | ||||||||||||
6 | 18 | 9 | 3 | 6 | 29:22 | 7 | 30 | ||||||||||||
7 | 18 | 8 | 4 | 6 | 27:21 | 6 | 28 | ||||||||||||
8 | 18 | 8 | 3 | 7 | 27:32 | -5 | 27 | ||||||||||||
9 | 18 | 7 | 4 | 7 | 23:27 | -4 | 25 | ||||||||||||
10 | 18 | 6 | 3 | 9 | 26:32 | -6 | 21 | ||||||||||||
11 | 18 | 5 | 5 | 8 | 22:37 | -15 | 20 | ||||||||||||
12 | 17 | 5 | 4 | 8 | 30:33 | -3 | 19 | ||||||||||||
13 | 18 | 4 | 6 | 8 | 36:42 | -6 | 18 | ||||||||||||
14 | 18 | 4 | 6 | 8 | 21:29 | -8 | 18 | ||||||||||||
15 | 18 | 4 | 5 | 9 | 19:33 | -14 | 17 | ||||||||||||
16 | 18 | 4 | 4 | 10 | 33:41 | -8 | 16 | ||||||||||||
17 | 18 | 1 | 11 | 6 | 21:33 | -12 | 14 | ||||||||||||
18 | 18 | 3 | 3 | 12 | 10:32 | -22 | 12 |
BRUTTI FINO ALL` ULTIMA
di Gianluca DaneseFoto ripresa da: http://golparade.net/
Un` Inter sempre più brutta non va oltre lo 0-0 in casa contro l' ultima in classifica.
Su questa partita c'e' poco da dire: in un clima di contestazione alla società si é vista la solita Inter. Stessa formazione di Marassi, con Milito-Palacio e Alvarez che svaria, Kuzmanovic-Cambiasso in mezzo, e stessi scarsi risultati: poco gioco, poche idee, piedi scarsi, giocatori in età pensionabile, poca determinazione, poco pressing e un Catania ben chiuso ha anche sfiorato il colpaccio nel secondo tempo. C` e' stato tanto predominio territoriale ma molto sterile, se ci si avvicina alla porta avversaria o non si tira o si tira male. Non si sono sfruttati i tanti angoli conquistati, le fasce sono rimaste bloccate, tanti lanci per la difesa e per il portiere avversario. Il solo Alvarez, a tratti, ha cercato di dare una scossa con giocate personali ma sempre fine a se stesse.
Male in mezzo con Kuzmanovic (di nuovo titolare!) e peggio con Kovacic nel secondo tempo; male gli esterni, male Milito ( sempre per terra o in fuorigioco) Palacio é stanco e la difesa é sempre da brividi.
Presente in tribuna il nuovo presidente Tohir si sarà già pentito ma almeno si renderà conto che c'e' tanto da fare e magari da anche tanto da spendere.
E domenica sera a Torino con la Juve...
A tutta serie A
di Marco Cadin
Foto ripresa da: http://m.goal.com/
La ventunesima giornata
si è tinta di giallorosso, i capitolini hanno guadagnato terreno non
solo sulla capolista, ma anche sul duo tosco-campano. Gervinho è
stato l’eroe della settimana, capace di affondare la Juventus in
Coppa Italia e di spezzare l’equilibrio nella complicata trasferta
scaligera. I bianconeri, pur interrompendo la striscia di dodici
vittorie consecutive, hanno saputo rimediare un punto quando erano
sotto di un goal con l’uomo in meno. Quelli di Napoli, Fiorentina e
Inter sono, invece, due punti persi in casa, considerando il livello
non elevato degli avversari. Il Milan vince con fortuna a Cagliari,
potendo guardare con fiducia alla zona Europa League (ormai distante
solo cinque punti). La Lazio ha ritrovato punti, autostima ed
equilibrio tattico, d’ora in avanti sarà avversario ostico per
chiunque.
Il
solito Napoli squilibrato pareggia 1-1 nella gara interna con il
Chievo. Dopo un colpo di testa di Martens, gli ospiti fanno tremare
il San Paolo con il goal del vantaggio. Sardo triangola con Thereau,
scaricando un gran destro sotto l'incrocio (18º). Sette minuti dopo,
Higuain sbaglia l'impossibile: il suo tapin a porta vuota, scaturito
da un tiro errato di Callejon, è degno di un piede a banana. Tra la
fine del primo tempo e l'inizio del secondo, Mertens colpisce due
pali uno su azione e l'altro su punizione. Dopo una traversa
scheggiata da Insigne, è Albiol a trovare il pareggio a due minuti
dal termine, superando Puggioni con un destro in mischia. Il Napoli
ha perso troppi punti casalinghi con le provinciali, per poter ambire
ad una classifica appagante.
La
Juventus non va oltre l'1-1, nel confronto esterno con la Lazio. Un
Buffon svagato, probabilmente distratto dalle notizie di gossip che
lo riguardano, ha condizionato la gara con errori di grave
superficialità. Al 14º, il numero uno azzurro controlla male un
retropassaggio di Barzagli, permettendo a Klose di sfiorare il
vantaggio in scivolata. Al 26º, Buffon stende Klose a un metro dalla
porta, rimediando un cartellino rosso ed un penalty. Candreva
trasforma il rigore, permettendo ai padroni di casa di chiudere in
vantaggio la prima frazione. Da segnalare un fallo di mano in area di
Bonucci, sul quale l'arbitro ha chiuso due occhi. Nella ripresa, la
Juve trova l'inaspettato pareggio con un colpo di testa beffardo di
Llorente (61º), perfetto nell'impattare il cross di Lichtsteiner.
Berisha nega a Tevez il goal partita, ma sono i biancocelesti a fare
di più nel finale. Su una punizione di Ledesma (76º), Klose
colpisce di testa in totale solitudine, ma un colpo di reni di
Storari spedisce il pallone sulla traversa. A cinque minuti dal
termine, il subentrato Keita colpisce il palo con un pregevole tiro a
giro. La Lazio avrebbe meritato i tre punti, ma può consolarsi con
le apprezzabili prestazioni della gestione Reja.
La
Roma sbanca il Bentegodi, battendo 3-1 il Verona. Primo tempo
imbalsamato, le due squadre si sono controllate come due scacchisti.
Gervinho è l'unico a velocizzare l'azione, da una delle sue sortite
sulla destra nasce l'assist per il goal di Ljajc (46º). Ad inizio
ripresa, Iturbe soffia il pallone all'ingenuo Castan, dando il via
all'azione conclusa con il tiro del pareggio di Hallfredsson (49º).
Garcia inserisce man mano i "panchinari" Pjanic, Florenzi e
Totti, cambiando il volto della gara. Tuttavia è ancora
l'attaccante ivoriano a fare la differenza: Gervinho irride gli
avversari in area scaligera e dopo aver spostato il pallone
sulla destra incrocia un tiro sul palo opposto (60º). La partita si
chiude solo all'82º con un rigore di Totti, concesso per il dubbio
atterramento di Torosidis. Va precisato che Marques colpisce prima il
pallone e solo dopo la caviglia del romanista. I giallorossi non
perdono l'occasione di guadagnare due punti da tutte le dirette
avversarie.
Sconcertante
0-0 nella soporifera sfida tra Inter e Catania. Nel primo tempo,
l'unico pericolo corso dagli etnei è sfato un tiro di Milito deviato
in angolo (26º). Nella ripresa, la migliore occasione è stata una
traversa di Palacio (50º), per altro in offside. Un Catania più
cinico avrebbe potuto vincere, sfruttando in modo più efficace i
contropiedi intrapresi nel finire di gara. I nerazzurri, ormai
in caduta libera, hanno bisogno di una scossa.
Il
Cagliari si fa superare nel finale dal Milan, 2-1 il risultato. La
disattenta retroguardia rossonera regala palloni a gogò ai padroni
di casa: su un erroneo passaggio di Amelia Sau è lesto a sorprendere
il portiere e portare in vantaggio il Cagliari (28º). La
reazione milanista è tutta nelle conclusioni respinte di Honda
e Balotelli. Nella ripresa, la manovra rossonera è sempre lenta
e prevedibile. Il pareggio arriva solo grazie ad una punizione di
Balotelli (43º). Due minuti dopo, il subentrato Pazzini segna
colpendo con la suola un cross proveniente dall'angolo. Successo
fortunato per il Milan, che non sembra reggere l'assetto con
quattro punte.
Una Sampdoria sciupona
non ottiene oltre la divisione della posta, nello scontro salvezza
col Bologna (1-1). A dire il vero non si è trattato di un match
esaltante, nel primo tempo non si sono registrate occasioni
rimarchevoli. Al 62° è giunto il goal che ha illuso Marassi: Eder
arriva sulla linea di fondo campo e serve con un retropassaggio
Gabbiadini, che di prima conclude in rete. I doriani controllano il
gioco senza troppe apprensioni, ma a un minuto dal termine Costa
stende all’ingresso dell’area l’innocuo Christodoulopoulos.
Diamanti non sbaglia il rigore del pareggio.
Il Livorno, rivitalizzato
dalla cura Di Carlo, batte 3-1 il Sassuolo. Primi ventisei minuti da
incubo per gli emiliani, che subiscono le tre reti avversarie. Apre
le danze Greco, che approfitta nel modo corretto dell’assist di
Emeghara (4°). Raddoppia Paulinho con un potente sinistro dalla
distanza (11°), mentre segna il terzo goal Benassi smarcato
dall’ispirato Emeghara (26°). Berardi accorcia le distanze su
penalty (28°), concesso per l’atterramento di Sansone ad opera del
portiere. Di Francesco prepara le valige, mentre dagli spalti
Prandelli si sarà reso conto che Berardi è ancora acerbo.
Il Torino conquista il
sesto posto in classifica, superando 1-0 l’Atalanta. Una delle
prestazioni più incolore dei granata, premiata da un rigore regalato
dall’arbitro. Il misfatto si compie al 59°, quando Cerci piomba
addosso a Consigli, reo solo di aver respinto un pallone di pugno.
Per l’arbitro è rigore, che viene puntualmente realizzato da
Cerci. Denis, entrato nella ripresa, si è reso pericoloso in un paio
di occasioni. In particolare al 77°, l’argentino colpisce di testa
verso l’incrocio, ma Padelli si supera deviando in angolo. Nei
minuti di recupero, Immobile potrebbe raddoppiare, stavolta per un
giusto rigore, ma Consigli è bravo a parare il penalty.
Il Parma conferma il suo
momento di grazia, superando per 1-0 l’Udinese. Al 13°, Gargano
penetra in area e sfodera un gran destro, respinto prontamente da
Brkic. Quattro minuti dopo è Parolo a sfiorare il palo, ma il goal
partita arriva al 35°: Amauri insacca di testa un cross di Cassano.
Nella ripresa entra Di Natale, ma i bianconeri non riescono a
scuotersi. E’ ancora il Parma ad andare vicina al goal con
Biabiany, ma il diagonale del francese trova pronto Brkic. I padroni
di casa volano a 32 punti, mentre l’Udinese è a soli tre punti dal
baratro.
Scoppiettante
3-3, nel posticipo tra Fiorentina e Genoa. Pareggio giusto,
indirizzato dalle dubbie decisioni arbitrali. In effetti, il
vantaggio genoano arriva con un rigore di Gilardino, concesso per un
atterramento inesistente di Antonelli (27º). Cinque minuti dopo, il
pari arriva con un penalty realizzato da Aquilani, concesso in modo
generoso per una trattenuta su Ambrosini. Al 34º, Antonini riporta
in vantaggio i rossoblù con un preciso diagonale, anche se la sua
posizione sul passaggio di Matuzalem era in fuorigioco. Due minuti
prima del riposo, Aquilani impatta con un tiro in mischia all'altezza
del dischetto. L'ex giallorosso realizza la sua storica tripletta,
grazie ad una conclusione la cui traiettoria deviata inganna Perin
(57º). I viola si fanno raggiungere al 78º, quando De Maio è lesto
ad insaccare in spaccata un traversone proveniente dal corner. I
viola perdono un'occasione d'oro per avvicinare il Napoli.
di Fabio Pierboni
Foto ripresa da: http://de.eurosport.yahoo.com/
Quando ho visto la Juve coprire il
campo alla perfezione e chiudere bene sulle ripartenze della Lazio,
anche dopo l’espulsione di Buffon, mi sono chiesto: ma non
incominceranno le partite con un uomo in più?
L’uomo in più in realtà è la
mentalità, una difesa solida, ottimi ricambi e un impianto di gioco
collaudato, ma l’uomo in più è anche Vidal che lo trovi ovunque,
Pogba, una forza della natura con l’eleganza di una pantera e la
coppia Llorente/Tevez, perfettamente amalgamata e funzionale alla
squadra.
Al 39’ del secondo tempo in realtà,
l’uomo in più lo ha messo dentro anche la Lazio, Keita Balde Diao
classe ’95 non fa in tempo neanche ad entrare che regala una delle
sue perle. Riceve palla in profondità da Klose, controlla tra due
avversari, rientra sul destro e lascia partire un tiro a giro che
scavalca Storari e si stampa sul palo interno, il gesto più bello
della partita.
La Juve si presenta all’olimpico con
la formazione titolare, fatta eccezione per lo squalificato Chiellini
sostituito da Ogbonna, a centrocampo Conte preferisce Marchisio a
Pirlo. Reja schiera i suoi con un’inedita difesa a tre, Biglia e
Ledesma al centro del campo e gli esterni molto bassi, in avanti
Candreva, Hernanes e Klose, ancora assente Marchetti, tra i pali c’è
Berisha.
La partita comincia a farla la Juve che
si scontra con il muro alzato da Reja, la Lazio prova a pressare
alto, Buffon si attarda a rinviare e per poco Klose non lo punisce,
il tedesco riesce a prendere il pallone ma non centra la porta. Al
24’ una buona discesa di Konko spiazza la difesa juventina, Klose
taglia l’area e anticipa Buffon che gli frana addosso, l’arbitro
assegna il rigore e sventola il cartellino rosso al numero uno
bianconero. Dal dischetto va Candreva, portiere da una parte e
pallone dall’altra, la Lazio passa in vantaggio.
La Juve prova a riorganizzarsi e a
reagire, Llorente gira bene in area, Berisha blocca a terra.
Il primo tempo si chiude con un cross
di Dias per Hernanes, il brasiliano gira verso la porta, Bonucci lo
contrasta in maniera scomposta e con il braccio allargato stoppa il
tiro, per l’arbitro è tutto regolare, Mazzarri per un episodio del
genere avrebbe pianto per i prossimi tre mesi.
Nel secondo tempo la Juve sembra non
risentire dell’uomo in meno, al 60’ Lichtsteiner supera Konko e
centra per Llorente, lo spagnolo gira di testa avvitandosi, la sfera
scavalca Berisha insaccandosi nel secondo palo.
La Juventus prova a ribaltare la
partita, il portiere biancoceleste è costretto a rifugiarsi in
corner sul diagonale di Tevez.
La Lazio rialza la testa, gli uomini di
Reja provano a riportarsi in vantaggio con Hernanes, il suo tiro a
giro esce di poco, poi con Candreva che chiude di poco alto dalla
destra. All’75’ Klose colpisce di testa a botta sicura da pochi
passi, Storari riesce a deviare d’istinto sulla traversa.
La partita si chiude con il palo di
Keita, la Juve riesce a portare via un punto pur giocando due terzi
di partita in inferiorità numerica, la Lazio sembra rinata
dall’avvento di Reja, Biglia ha finalmente dato una prova
convincente, la difesa è rigenerata e Hernanes, tornato al suo
antico ruolo, sembra essere di nuovo il faro della squadra, i
biancocelesti devono per forza ripartire da questi segnali e dal
talento di un giovane di grandi prospettive.
Nessun commento:
Posta un commento