Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 23 Febbraio 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
Il Muro del Pianto
di Gianluca Danese
Foto ripresa da: http://www.unionesarda.it/
L'Inter torna alla vittoria 1-0 a San Siro contro il Sassuolo, giocando una partita leggermente migliore rispetto alle ultime uscite e meritando la vittoria e i 3 punti che mancavano da troppo tempo.
Formazione di partenza tutta nuova: 3-5-2 con il ritorno di the wall Samuel per Campagnaro, Rolando e Jesus ai suoi fianchi, Kuzmanovic davanti alla difesa( Cambiasso starà fuori ancora per un po'), il nuovo acquisto il Profeta Hernanes e il rispolverato Guarin (prima partita dopo la mancata cessione alla Juve) liberi di creare visto che anche Ricky Alvarez dovrà stare un po' fuori per infortunio, Milito e Palacio davanti.
Nel primo tempo l'Inter fa tanto possesso palla ma sterile; Guarin è sempre nel vivo dell'azione anche se molto impreciso e il Profeta si vede poco, fatica a trovare la posizione ma è lui per primo a sfiorare il gol con un gran tiro da fuori.
Si prova a fare gioco, si prova qualche triangolazione, si accenna un po' di pressing ma come al solito poche soluzioni, tanti lanci inutili per nessuno, poca lucidità e poca pericolosità offensiva. Dietro si rischia poco anche se Handanovic è bravissimo su una punizione velenosa di Berardi.
Il Sassuolo si chiude bene ed è difficile sfondare, ma negli ultimi cinque minuti del primo tempo due grandissime discese palla al piede di Palacio prima sulla destra e poi sulla sinistra mettono un impacciato Milito due volte solo davanti a Pegolo che in tutte e due le occasioni neutralizza.
All' inizio della ripresa, su corner del Profeta, Samuel di prepotenza insacca di testa il gol dell' 1-0.
Il resto è la fotocopia del primo tempo con l'Inter che controlla abbastanza agevolmente senza però riuscire a chiudere il match, anche se si affaccia più volte dalle parti di Pegolo con Milito (disastroso esce al 65' per Ruben Botta), con il Profeta, con Jonathan, con Guarin e con Botta ma un po' l'imprecisione un po' un super Pegolo negano il raddoppion alla squadra di Mazzarri.
Dunque oggi un po' meglio grazie alla maggiore qualità del centrocampo; finalmente poi si comincia anche a tirare da fuori ( e sia Guarin sia il Profeta sono specialisti a riguardo). Davanti bene Palacio spina nel fianco della difesa emiliana, ma malissimo ancora Milito. Sulle fasce anche oggi ancora un po' bloccate male Jonathan ( ha bisogno di un po' di riposo, vogliamo vedere D' Ambrosio), un po' meglio Nagatomo sia in copertura che in fase offensiva. la difesa oggi abbastanza sicura anche se il Sassuolo non ci è parso troppo pericoloso.
Forse questo è il primo passo per imboccare la strada giusta, e sabato sera andiamo a Firenze per un durissimo banco di prova.
Non è una partita, è il derby
di Fabio Pierboni
Foto riprese da: http://www.sportlive.it/
“A te ho giurato fedeltà eterna, a
te darò eterno amore”, la curva nord laziale accoglie la sua
squadra con l’immagine di un legionario e una dea, al loro fianco
la coppa Italia adagiata sopra una colonna greca, tutt'intorno un
mare di bandiere biancocelesti. La sud risponde con tanti fumoni e
un’incomprensibile rettangolo bianco al centro della curva.
Il derby non è mai una partita, il
derby è “il derby”, contano poco le assenze, la tattica, il
meteo, le condizioni del terreno, le statistiche e i moduli.
Molto spesso conta poco anche la
differenza tra le due squadre, non sempre vince la più forte e non
sempre si riesce a esprimere il proprio gioco. Non ci riesce la Roma,
imballata a centrocampo e imprecisa in fase offensiva, ci riesce
ancor meno la Lazio che spreca in contropiede e si arrende troppo
presto regalando tutto il secondo tempo.
In ombra i giganti Klose e Totti,
spaesato il debuttante Keita, fuori condizione il suo sostituto
Mauri, sottotono Pjanic e Strootman, confusionari e imprecisi Lulic e
Gervigno. Una bella figura la strappano le difese, sempre attenta
quella della Roma, con Castan pronto a chiudere ogni tentativo di
cross dei biancocelesti, dall’altra parte Dias e Biava sembrano
tornati quelli di un tempo, mai in affanno e sempre puntuali. Tra i
migliori in campo Maicon e il sopracitato Castan per i giallorossi,
Candreva e Ledesma per la Lazio.
Nel primo tempo la Roma spreca con
Florenzi, che in piena libertà spara alto di destro al volo. Gol
annullato giustamente a Gervinho, bravo a ribadire in rete la
respinta di Berisha, l’ivoriano è oltre la linea dei difensori
laziali. Un minuto più tardi De Sanctis commette un pasticcio, Lulic
per poco non ne approfitta, anche se l’arbitro ferma il gioco per
un fallo inesistente del Serbo.
Il primo tempo si chiude con altre due
occasioni, una per parte: Totti perde palla a centrocampo permettendo
a Gonzales di ricevere palla e concludere con un destro potente di
poco alto sopra la traversa. Sul fronte opposto, bella imbeccata di
Maicon per Pjanic che si attarda nel controllo permettendo il
recupero della difesa biancoceleste.
Nel secondo tempo la Lazio arretra
lasciando l’iniziativa alla Roma. I giallorossi non riescono a
trasformare la superiorità territoriale in concrete azioni da gol,
ci provano nell’ordine Gervinho, destro sul primo palo deviato in
corner da Berisha, Pjanic, che sfiora il palo e Totti con un tiro
potente da fuori area, di poco alto sulla traversa.
La Lazio rischia il delitto perfetto in
contropiede, due contro uno di Onazi e Klose, il nigeriano sbaglia
clamorosamente non riuscendo a servire il tedesco che si involava
libero verso la porta difesa da De Sanctis. Il secondo tempo si
chiude con due belle iniziative del subentrato Bastos.
Attacco contro Difesa
di Michele Sensini
Foto ripresa da: http://www.fanatik.com.tr/
Il mezzo bicchiere, pieno o vuoto che sia ma molto amaro per i giallorossi, soddisfa solo i laziali che al triplice fischio festeggiano come i tifosi del Sassuolo, del Cagliari e dell'Atalanta. Un punto d'oro per Reja, che non ha ambizioni di classifica, e di platino per i tifosi laziali che escono indenni da uno dei derby più squilibrati di sempre: il divario tecnico e tattico tra le due squadre, ora come ora, è netto e aver frenato la corsa della Roma basta e avanza per chi campa di rendita.
Il pareggio della Juve che arriva al novantesimo confonde gli umori di fine partita e rende indecifrabile il bicchiere di cui sopra. Un derby inutile, in poche parole, ultimo di una stagione in cui potevano essere quattro e meno male per loro che sono stati solo due, visto che in 180 minuti non è arrivato neanche un tiro nella porta di De Sanctis.
La partita. Dura un tempo, il primo, l'unico con due squadre in campo e ne esce una gara tesa ma tutto sommato bella. La Roma tiene il pallino del gioco ma la Lazio è sempre pronta a ripartire con Candreva e Keita, pericolosi e velocissimi nella ricerca degli spazi laterali. La Roma, nella sua formazione tipo, affida alla fascia di Maicon le incursioni in attacco, con Pjianic e Totti a gestire gli spazi centrali e Gervinho solita spina nel fianco. La partita è maschia ma Orsato è bravo a lasciar giocare, molto meno nel gestire le ammonizioni. Il primo giallo in faccia ad un laziale viene sventolato solo al 40', quando già sarebbero dovuti essere due o tre.
Reja inserisce Mauri al posto di Keita e la fase offensiva della Lazio finisce al primo del secondo tempo, da ora in poi sarà attacco contro difesa. Contro il pullman biancoceleste messo di traverso davanti alla porta la Roma non troverà lo spiraglio giusto per far esplodere di gioia la sud. I ritmi rimaranno bassi per tutta la partita e questa è forse la colpa più grande dell'undici giallorosso, oltre ad aver messo poca cattiveria nelle decine di incursioni offensive che hanno scandito la partita. I cambi, che rinvigoriscono gli ultimi dieci minuti, arrivano tardi e il mini assedio finale - che proprio assedio non è perché subentra la paura della beffa - rimane monco grazie ad Orsato che concede solo due minuti di recupero per un secondo tempo molto spezzettato e con cinque cambi.
Gli spalti. Ampi spazi vuoti in curva e distinti nord, tribuna Tevere in versione partita di tarda primavera da campionato di mezza classifica, spazi vuoti anche in distinti sud ma curva giallorossa gremita. Sarà colpa anche del prezzo folle (30 euro una curva) ma ieri ho assisitito ad uno dei derby più deserti della storia recente. Solita coreografia laziale, più organizzata, e solita coreografia giallorossa, mezza organizzata e mezza estemporanea, con uso massiccio di botti e fumoni di grande effetto. Solite schermaglie tra opposte fazioni affidate agli striscioni, con fuori programma divertente che coinvolge la parte bassa della nord: quindici minuti abbondanti per ritrovare l'ultimo pezzo di scritta, finito chissà dove, senza il quale rimane esposta a lungo una frase senza senso ma che in realtà non lo acquisisce neanche quando si completa. Chi parlava di memorial, infine, celebra al 26' del secondo tempo San Lulic da Formello, l'eroe di quello che probabilmente rimarrà a lungo l'ultimo successo biancoceleste.
A Tutta Serie A
di Marco Cadin
Foto ripresa da: http://sport.sky.it/
Bianconeri e
giallorossi rimpiangono la domenica delle occasioni perse, avendo
entrambe sciupato una ghiotta opportunità di guadagnare punti sulla
rivale. La Roma avrebbe dovuto vincere contro un avversario distante
ben 19 punti in classifica, anche considerando le implicazioni
psicologiche che il derby nasconde. L’atteggiamento timoroso della
Lazio è stato l’umile modo di fare di chi di più non può e non
gliene si può fare una colpa. La Juventus ha visto sfumare il
successo nei minuti di recupero, ma almeno si risparmia le polemiche
settimanali per gli off side e i falli di mano non visti. Chi gode
sono Napoli, Fiorentina ed Inter, che finalmente rosicchiano qualcosa
al duo di testa. Milan non pervenuto.
Partita
senza storia al Friuli, Udinese-Chievo 3-0. I goal sono arrivati
tutti nella ripresa, dimostrazione che gli ospiti abbiano resistito
molto più di quello che racconta il risultato finale. L’unico
lampo della prima frazione è il palo di tacco di Therau sul cross di
Bentivoglio. Nel secondo tempo cambia musica, Di Natale fa esplodere
il Friuli: passaggio filtrante a pallonetto di Basta, stop e
diagonale di destro dell’ex azzurro (56°). Al 74°, tacco
smarcante di Di Natale per Pereyra, che serve l’indisturbato
Fernades per il raddoppio. Chiude i conti Badu, che conclude in rete
un retropassaggio dal fondo di Fernandes (86°). L’Udinese sta
riprendendo quota, ora la zona retrocessione è a sei punti.
La
Fiorentina sistema la pratica Atalanta con un secco 2-0. I viola
hanno impiegato un quarto d’ora a trovare il vantaggio, grazie ad
una pregevole punizione di Ilicic. Neto deve districare un paio di
situazioni pericolose, su cui Cigarini e Bonaventura avrebbero potuto
pareggiare, ma tutto rimane immutato. Anche nella ripresa,
scarseggiano le emozioni, prima dell’espulsione di Cigarini (81°),
si registra solo un tiro-cross pericoloso di Vargas. Per vedere il
raddoppio bisogna arrivare a quattro minuti dal termine: Wolski
mostra la sua tanta voglia di giocare saltando con un dribbling secco
Estigarribia e concludendo in rete. Non la migliore Fiorentina della
stagione, ma una squadra attenta e concreta.
L'anticipo
di sabato sera ha raccontato il 3-1 del Napoli sul Milan. La partita
era iniziata bene per i rossoneri, in grado di segnare subito con
Taarabt (4º, contropiede solitario e tiro a giro dal limite). Il
Napoli non ha impiegato molto a pareggiare: tiro dal limite di Inler,
deviato in rete (7º). Nella ripresa, Higuain spizza in rete un cross
di Inler (56º), portando in vantaggio i partenopei. L'argentino
chiude i conti all'83º, concludendo in rete una rapida sequenza di
passaggi con Hamsik e Callejon. Il Napoli riprende il suo cammino,
mentre il confusionario Milan sembra un ubriaco nella nebbia.
Frizzante
2-2 tra Verona e Juventus. Match dai due volti, con le due squadre
che hanno preso un tempo per parte. I bianconeri segnano due goal nei
primi venti minuti, ipotecando la vittoria finale. Tevez è pronto a
ribadire in rete una corta respinta di Rafael (4º), resta da
stabilire se Llorente (in off side) coprisse il portiere. L'argentino
raddoppia con un preciso diagonale (20º), ma anche in questo caso
c'è il fuorigioco di Tevez al momento del passaggio di Pogba. In
apertura di ripresa, Toni riapre il match incornando in rete un cross
proveniente da una punizione. Anche qui un fuorigioco non visto. Il
neoentrato Osvaldo coglie il palo in contropiede, ma è l'Hellas a
sfiorare più volte il pareggio. Un mani in area di Lichtsteiner,
ignorato dall'arbitro, fa gridare "ladri ladri" ai tifosi
scaligeri. La gioia veronese è rimandata ai minuti di recupero:
Gomez spinge in rete un cross su punizione di Romulo. Clamorosa
occasione persa per la Juventus, mentre l'Hellas è una piacevole
conferma.
Deludente
0-0 nel derby capitolino, vinto dalla paura di perdere di entrambe le
squadre. Gli zero tiri in porta dei biancocelesti dicono tutto
sull'atteggiamento della Lazio, ma era la Roma costretta a vincere.
Nel primo tempo, spiccano un goal giustamente annullato a Gervinho
per fuorigioco e un tiro di Totti non troppo pericoloso. Nel secondo
tempo, l'ingresso di Bastos ha vivacizzato il gioco sulla fascia
sinistra. Proprio il laterale ha concluso sull'esterno della rete
l'ultima occasione della gara. Ai giallorossi è mancato un guizzo in
grado di regalare il derby e due punti tolti alla Juve. Lazio
coriacea, ancora un pareggio di sostanza.
Inaspettato
successo del Bologna sul campo del Torino (1-2). Ciro Immobile illude
i suoi con il goal del vantaggio, dopo soli cinque minuti di gioco:
il cross dal fondo di Darmian è un invito troppo ghiotto per essere
ignorato. Sembra una partita in discesa per i padroni di casa, ma un
combattivo Bianchi sradica la palla ai difensori avversari e serve a
porta vuota l’accorrente Cristaldo: 1-1. I granata sono
frastornati, al 24° Cristaldo è pronto ad insaccare il tapin
susseguente alla conclusione di Krhin. Al 50°, Cerci fa tremare la
traversa a pochi passi dalla linea di porta, ma l’insistenza dei
padroni di casa non sortisce gli effetti sperati. Neanche le
scellerate uscite di Curci permettono al Torino di pervenire al
pareggio. La partenza di Diamanti ed il sesto posto dei granata
facevano presagire un facile successo per gli uomini di Ventura, ma
il tappeto verde ha raccontato un’altra storia.
Il Livorno
perde la delicata sfida salvezza con il Genoa (0-1). Partenza
bruciapelo dei grifoni, che al decimo passano in vantaggio con
Antonelli, bravo a risolvere con un diagonale di sinistro una mischia
creatasi nell’area piccola amaranto. Al 20°, Paulinho viene
lanciato in area da Greco, ma il brasiliano tira debolmente. Sette
minuti dopo, Emeghara sfiora l’incrocio dei pali con un tiro
ravvicinato, mentre al 51° è Perin a deviare la potente conclusione
di Mesbah. Il pareggio arriverebbe al 73°, ma il goal di Emeghara è
in fuori gioco. Ultima chance un colpo di testa di Paulinho salvato
sulla linea da Portanova, ma era destino che la porta di Perin
rimanesse inviolata. I grifoni ottengono molto di più di ciò che
avrebbero meritato.
Vittoria di
peso della Sampdoria, che batte 1-0 il Cagliari. Il goal decisivo
arriva già all’11°, quando Gastaldello schiaccia in rete il
traversone di Krsticic. Al 20°, la terna arbitrale annulla
ingiustamente il pareggio di Sau: il suo inserimento vincente viene
vanificato dalla segnalazione di off side. Al 58°, Gabbiadini non è
preciso nel diagonale del possibile raddoppio, dopo il buon
suggerimento di Okaka. Il Cagliari ci mette tanta buona volontà, ma
continua a latitare lo spunto vincente.
0-0
nell’incontro che ha messo di fronte Parma e Catania. Pareggio
noioso, con gli etnei più attivi dei padroni di casa, ma scarsamente
precisi in zona offensiva. Nel primo tempo, un cross errato di
Barrientos s’infrange sulla traversa, mentre Cassano scalda i pugni
di Andujar con una punizione centrale. In apertura di ripresa, un
contropiede etneo si conclude con la seconda traversa, stavolta
colpita da Berghessio. Se il Catania avesse avuto un pò di buona
sorte, avrebbe portato in Sicilia i meritati tre punti.
L'Inter
batte 1-0 il Sassuolo nel posticipo. Nerazzurri più brillanti delle
ultime uscite, ma imprecisi in fase di finalizzazione. Nei primi
venti minuti, sono Guarin ed Hernanes a sfiorare il goal con due
conclusioni da fuori area, ma quando il pallone non esce Pegolo è
pronto a respingere. Alla mezzora l'unico sussulto ospite: bella
punizione di Berardi, ma Handanovic salva la porta. In due occasioni
Milito è servito con perizia da Palacio, ma l'argentino spara il
pallone sul portiere (40º e 43º). La ripresa si apre con il goal di
testa di Samuel, lesto ad insaccare un cross dal corner. Ancora
Hernanes scalda i pugni di Pegolo, ma l'Inter non corre mai rischi.
Tre punti che danno fiducia, ma Milito pare bollito.
A tutta Bundesliga
20° giornata
di David Rodinó
Foto ripresa da: http://www.mopo.de/
Nell´anticipo del Venerdí sera il Mönchengladbach ha ospitato il Leverkusen. Gli ospiti si sono imposti per 0 a 1 meritatamente dimostrando da una parte un assetto difensivo molto compatto, dall´altra un gioco offensivo molto efficace. Il gol del successo é stato realizzato dal bravissimo coreano Son giunto al suo ottavo centro stagionale.
Sabato pomeriggio il Mainz per circa un´ora se la era giocata alla pari nella tana del Wolfsburg. Ma un dubbio calcio di rigore, assegnato dall´arbitro Stieler e trasformato da Rodriguez, ha cambiato il volto del match e ha scatenato i padroni di casa che si sono imposti alla fine per 3 a 0
Troppo forte il Borussia Dortmund ospite di un sin troppo remissivo Werder Brema. Il risultato finale di 1 a 5 fa uscire i padroni di casa tra i fischi del pubblico nel tutto esaurito Weser Stadion.
Il Bayern vince anche in casa del Norimberga. Nello 0 a 2 finale brilla Mandzukic autore di un gol e di un assist.
Pareggio senza troppe emozioni tra il Friburgo e l´Hoffenheim. Dopo un primo tempo non degno di una partita di Bundesliga le due squadre hanno provato a darsi un poco da fare e prima Schmid per i padroni di casa e poi Modeste per l´Hoffenheim realizzavano i due gol dell´1 a 1 finale.
La sfida tra le due Eintracht della Bundesliga termina con la netta vittoria del Francoforte che tra le mura amiche travolge per 3 a 0 il Braunschweig. Protagonista assoluto del match il centrocampista Flum autore di un gol e di un assist.
La sera del sabato ad Amburgo contro l´HSV era ospite l´Hertha Berlino. Solo una squadra in campo ha segnato accenti importanti ed é stato il team berlinese, grazie ad un Ramos scatenato, a vincere per 0 a 3. L´Amburgo é sembrata una squadra allo sbando e il penultimo posto in classifica é meritato.
Domenica pomeriggio 40000 spettatori hanno assistito alla Mercedes Benz Arena di Stoccarda alla debacle della squadra di casa contro il sempre piú sorprendente Augsburg. Nel derby di Svevia si impongono gli ospiti per 1 a 4 con la grande prova del centrocampista Hahn.
Prova incolore dell´Hannover a casa dello Schalke. I padroni di casa dominano nella prima parte di gioco e solo con molta fortuna riescono gli ospiti a contenere il passivo nei canoni di una partita di calcio e non di palla a mano. Nella ripresa lo Schalke amministra il match ed il 2 a 0 finale accontenta entrambe le squadre.
Eccovi i risultati e la classifica. Grazie alla collaborazione di: http://www.kicker.de/
Begegnungen
Anstoß | Heim | Auswärts | Anzeige | Bericht | i | S | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Fr | 07.02. 20:30 | - | 0:1 (0:0) | Spielbericht | ||||||
Sa | 08.02. 15:30 | - | 3:0 (0:0) | Spielbericht | ||||||
- | 1:5 (0:2) | Spielbericht | ||||||||
- | 0:2 (0:1) | Spielbericht | ||||||||
- | 1:1 (0:0) | Spielbericht | ||||||||
- | 3:0 (3:0) | Spielbericht | ||||||||
Sa | 08.02. 18:30 | - | 0:3 (0:3) | Spielbericht | ||||||
So | 09.02. 15:30 | - | 1:4 (0:2) | Spielbericht | ||||||
So | 09.02. 17:30 | - | 2:0 (2:0) | Spielbericht |
Tabelle
Pl. | Verein | Sp. | g. | u. | v. | Tore | Diff. | Pkte. | |||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 20 | 18 | 2 | 0 | 53:9 | 44 | 56 | ||||||||||||
2 | 20 | 14 | 1 | 5 | 37:20 | 17 | 43 | ||||||||||||
3 | 20 | 12 | 3 | 5 | 47:24 | 23 | 39 | ||||||||||||
4 | 20 | 11 | 4 | 5 | 39:29 | 10 | 37 | ||||||||||||
5 | 20 | 10 | 3 | 7 | 36:25 | 11 | 33 | ||||||||||||
6 | 20 | 10 | 3 | 7 | 33:24 | 9 | 33 | ||||||||||||
7 | 20 | 9 | 4 | 7 | 31:24 | 7 | 31 | ||||||||||||
8 | 20 | 9 | 4 | 7 | 30:29 | 1 | 31 | ||||||||||||
9 | 20 | 9 | 3 | 8 | 29:35 | -6 | 30 | ||||||||||||
10 | 20 | 7 | 3 | 10 | 29:35 | -6 | 24 | ||||||||||||
11 | 20 | 5 | 7 | 8 | 40:43 | -3 | 22 | ||||||||||||
12 | 20 | 5 | 6 | 9 | 24:34 | -10 | 21 | ||||||||||||
13 | 20 | 5 | 5 | 10 | 24:45 | -21 | 20 | ||||||||||||
14 | 20 | 5 | 4 | 11 | 33:41 | -8 | 19 | ||||||||||||
15 | 20 | 4 | 6 | 10 | 20:36 | -16 | 18 | ||||||||||||
16 | 20 | 2 | 11 | 7 | 24:36 | -12 | 17 | ||||||||||||
17 | 20 | 4 | 4 | 12 | 33:47 | -14 | 16 | ||||||||||||
18 | 20 | 3 | 3 | 14 | 11:37 | -26 | 12 |
Stand: So. 09.02. 20:47 Uhr
Nessun commento:
Posta un commento