Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 24 Febbraio 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
Ti amo ma non entro
di Michele Sensini
Foto ripresa da: http://www.melty.it/
La bella partita della Roma passa in secondo piano per chi di questa squadra ha fatto una ragione di vita o quasi. Perché chi ama la Roma ama i suoi tifosi e la sua curva e non accetta quello che sta accadendo in queste settimane. Multe improbabili, chiusura dei settori dello stadio a pioggia e opinione pubblica divisa, nella capitale, tra gli intransigenti e chi si vorrebbe piegare alle inconcepibili decisioni della Lega per paura di vedere la propria squadra penalizzata e azzoppata verso la corsa alla Champions League. Io sono tra i primi e questo commento va on line in forma ridotta - e in colpevole ritardo - per protesta.
La partita. A dispetto del risultato rotondo i giallorossi hanno mostrato qualche difficoltà di troppo per quasi tutto il primo tempo. Una Samp attenta ha chiuso molto bene gli spazi per oltre mezz’ora, aprendosi solo per la ricerca del pareggio dopo il bel gol di Destro, quanto mai provvidenziale, che fa da spartiacque della partita. Destro e Pjanic migliori in campo nella fase di attacco, Castan e Benatia soliti baluardi insuperabili in difesa ma, dopo oltre sei mesi passati in prima linea a difendere la porta di De Sanctis, iniziano a mostrare qualche scricchiolio. Il secondo tempo si apre con la prodezza balistica del bosniaco, resa possibile dalla barriera che si apre, e con il colpo di grazia di Destro che ammutolisce quanti in settimana invocavano Sabatini per sostituirlo. La solita gestione attenta della partita porta tre punti preziosi, soprattutto per il morale, visto che vengo dopo l’eliminazione di Coppa Italia e dopo la vittoria per zero a zero della Lazio nel derby che i cugini ancora festeggiano, tanto che a Catania non sono neanche scesi in campo.
Gli spalti. Vuoti per ipocrisia. Chi frequenta l’Olimpico, da pochi o da molti anni, sa che quello che sta accadendo ha del grottesco e oggi la Roma paga la sorte sfortunata che l’ha messa davanti al Napoli per tre volte in questa stagione. Già, perché viene punito solo chi insulta i napoletani, non i milanesi o i genoani. E vengono puniti tutti, indistintamente. Insomma, dopo averci reso la vita impossibile tra tessere del tifoso, tessera da tifoso casalingo, tessera da tifoso da trasferta ancora non sono in grado di identificare chi, in un settore, canta cori razzisti nemmeno se quei cori vengono cantati in trasferta, dove si conoscono nomi, cognomi ed indirizzi di chi ha acquistato il biglietto. La speranza del tifoso romanista è quindi quella che venga accolto l'appello di 'My Roma', il primo supporters trust italiano, di starsene a casa in occasione di Roma Inter anche se il proprio settore non è stato colpito dalla mannaia bendata della lega: tiamomanonentro!
A tutta Bundesliga
21° Giornata
di David Rodinó
Foto e tabelle riprese da: http://www.kicker.de/
La 21° Giornata ha regalato agli spettatori della Bundesliga ben 30 reti e non poche sorprese.
Il Bayern prosegue nella sua corsa solitaria liquidando il Friburgo con un netto 4 a 0 mentre la seconda della classe, il Leverkusen si é fatta sconfiggere in casa da un sempre piú convincente Schalke che con il successo per 1 a 2 a casa del Bayer consolida il 4 posto.La terza in classifica il Borussia Dortmund si aggiudica facilmente con un netto 4 a 0 sul Francoforte il suo match casalingo. Al quinto posto in classifica si conferma il Wolfsburg che vince per 1 a 2 con non poco fortuna a casa dell´Hertha. Il sesto posto é ancora del Gladbach che va a pareggiare per 1 a 1 a casa di un sempre meno convincente Werder Brema. Il Mainz schiaccia nella propria area l´Hannover e vince in casa per 2 a 0 e ottiene il 7° posto mentre l´Augsburg si fa superare in casa pe 0 a 1 dal Norimberga scivolando al 9° posto. L´Hoffenheim passeggia sul cadavere dello Stoccarda vincendo per 4 a 1 mentre la sfida tra le ultime due viene vinta nettamente dal Braunschweig, in casa, per 4 a 2 su un sempre piú sconcertante Amburgo.
Begegnungen
Tabelle
Pl. | Verein | Sp. | g. | u. | v. | Tore | Diff. | Pkte. | |||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 21 | 19 | 2 | 0 | 57:9 | 48 | 59 | ||||||||||||
2 | 21 | 14 | 1 | 6 | 38:22 | 16 | 43 | ||||||||||||
3 | 21 | 13 | 3 | 5 | 51:24 | 27 | 42 | ||||||||||||
4 | 21 | 12 | 4 | 5 | 41:30 | 11 | 40 | ||||||||||||
5 | 21 | 11 | 3 | 7 | 35:25 | 10 | 36 | ||||||||||||
6 | 21 | 10 | 4 | 7 | 37:26 | 11 | 34 | ||||||||||||
7 | 21 | 10 | 3 | 8 | 31:35 | -4 | 33 | ||||||||||||
8 | 21 | 9 | 4 | 8 | 32:26 | 6 | 31 | ||||||||||||
9 | 21 | 9 | 4 | 8 | 30:30 | 0 | 31 | ||||||||||||
10 | 21 | 6 | 7 | 8 | 44:44 | 0 | 25 | ||||||||||||
11 | 21 | 7 | 3 | 11 | 29:37 | -8 | 24 | ||||||||||||
12 | 21 | 5 | 6 | 10 | 24:38 | -14 | 21 | ||||||||||||
13 | 21 | 5 | 6 | 10 | 25:46 | -21 | 21 | ||||||||||||
14 | 21 | 3 | 11 | 7 | 25:36 | -11 | 20 | ||||||||||||
15 | 21 | 5 | 4 | 12 | 34:45 | -11 | 19 | ||||||||||||
16 | 21 | 4 | 6 | 11 | 20:40 | -20 | 18 | ||||||||||||
17 | 21 | 4 | 4 | 13 | 35:51 | -16 | 16 | ||||||||||||
18 | 21 | 4 | 3 | 14 | 15:39 | -24 | 15 |
A tutta serie A
di Marco Cadin
Foto ripresa da: http://www.mundodeportivo.com/
Foto ripresa da: http://www.mundodeportivo.com/
Le prime tre della
classifica non fanno sconti, portando a casa il bottino pieno. La
Fiorentina perde colpi, apparendo affaticata dopo la semifinale di
Coppa Italia. Non è un bel segnale in vista della fase finale di
Europa League. Le milanesi sorridono entrambe, questa è già una
bella novità. La vittoria in trasferta della squadra di Mazzarri è
il successo di maggior rilievo della giornata, una sana iniezione di
fiducia. La Lazio perde la sua prima partita dal ritorno di Reja, ma
può festeggiare il goal di Mauri… Piccola parentesi: come si fa a
dare maglietta e fascia di capitano a un individuo che si è venduto
le partite della sua società?
Un Milan inconsistente
supera 1-0 il Bologna, nell’insolita cornice del venerdì sera. In
tutto il primo tempo, gli unici impegni per Curci sono tre
conclusioni da fuori area tentate da Montolivo. Al 22°, Khrin svetta
in area rossonera, chiedendo ad Abbiati un gran colpo di reni per
alzare la traiettoria della sfera oltre la traversa. Nella ripresa
non cambia l’inerzia del match, il Milan attacca senza grandi idee,
esponendosi ai contropiedi rossoblù. Cristaldo mette fuori in
scivolata un ottimo cross basso, offerto dal compagno Garics (60°).
L’esterno felsineo serve un gran pallone al limite dell’area a
Christodoulopoulos, ma il tiro del greco viene deviato in angolo da
un plastico tuffo di Abbiati. Poco dopo, un pallonetto in corsa di
Bianchi non trova la porta, mentre San Siro comincia rumoreggiare. Ci
pensa Balotelli a sistemare le cose, a quattro minuti dal termine:
destro potente dalla distanza siderale di trenta metri, che scende
sotto l’incrocio superando l’incolpevole Curci. I rossoneri
vincono grazie a una prodezza del loro talento maggiore, ma il
Bologna torna a casa con tanti rimpianti per le cinque occasioni da
rete non sfruttate.
L'Inter
espugna il Franchi, sconfiggendo la Fiorentina 2-1. Primo tempo a
favore dei nerazzurri, padroni assoluti dell'iniziativa di gioco. Al
12º, solo il palo ferma la corsa del destro di Palacio. Dopo un bel
contropiede di Milito, concluso in malo modo dall'egoista argentino,
arriva il meritato vantaggio meneghino. Guarin serve in mezzo
all'area Palacio, che stoppa di petto ed anticipa Neto in uscita
(34º). Al primo minuto della ripresa, un tiro dal limite di
Cuadrado, non irresistibile, regala il pareggio ai viola. Nel momento
migliore dei gigliati arriva il goal partita degli avversari. Al 65º,
Icardi colpisce al volo un cross di Nagatomo, battendo l'estremo
difensore fiorentino. La posizione dell'argentino è in off
side, ma il direttore di gara non se ne avvede. Matri sciupa
l’occasione del pareggio, mettendo fuori un diagonale di destro
(minuti di recupero).Vittoria meritata per l'Inter, ma i viola
sembrano un'altra squadra senza Valero e Rossi.
Il
Catania lascia l’ultimo posto, imponendosi sulla Lazio per 3-1.
Primo tempo equilibrato, sbloccato in apertura dal tiro al volo di
esterno destro di Izco. Al 7°, solo un grande intervento di Berisha
nega il raddoppio al sinistro di Barrientos. Biglia sfiora il palo
con un potente destro rasoterra, ma è ancora Berisha a salvare la
Lazio, deviando in angolo una punizione di Lodi diretta all’incrocio
dei pali. Il pareggio arriva nei minuti di recupero della prima
frazione: Mauri devia di testa in rete un cross di Konko. Il secondo
tempo si trasforma in incubo per i biancocelesti. Dopo nemmeno due
minuti, Spolli insacca di testa un calcio d’angolo battuto da Lodi.
Al 58°, Peruzzi triangola con Keko in area avversaria e conclude
comodamente a porta vuota. La Lazio non trova la forza di reagire di
lì alla fine. Prima sconfitta per la squadra biancoceleste, sotto la
guida tecnica di Reja.
Vittoria
per 3-1 della Juventus sul Chievo. La prima mezzora fa tremare i
polsi agli scaligeri, che incassano due reti. Al 17º, Asamoah
triangola con Vidal e scarica in rete un sinistro a giro dalla
lunetta dell'area. Marchisio raddoppia con un tapin, scaturito dalla
corta respinta di Puggioni sulla punizione di Pirlo (29º). Nella
ripresa, l'ingresso di Pellissier vivacizza l'attacco clivense, da
una sua azione nasce l'autogoal confezionato dalla coppia
Lichtsteiner-Caceres. I bianconeri sembrano sentire il colpo, ma ci
pensa Llorente a chiudere la partita con il colpo di testa, che
corregge in rete l'angolo di Pirlo. Juventus letteralmente
inarrestabile nelle gare interne.
Il
Napoli vince 2-0 sul campo del Sassuolo. Inizio perentorio dei
partenopei, che mettono Higuain e Insigne per due volte a tu per tu
con Pegolo, senza trovare la via del goal. Al 37º, un tiro
ciabattato dal limite dell'area di Dzemaili dona il vantaggio ai
napoletani. Insigne segna il secondo goal al 55º, battendo Pegolo
con un pregevole tiro a giro dal vertice destro dell'area. Zazza e
Sansone mancano le opportunità per accorciare le distanze, ma
Martens e Pandev avrebbero potuto anche rimpinguare il bottino.
Napoli in grande spolvero, finalmente anche in trasferta.
Partita
giocata a viso aperto da Genoa e Udinese, conclusasi 3-3. Il Match
prende quota negli ultimi dieci minuti della prima frazione: Basta
colpisce di sinistro al volo un cross sul secondo palo di Badu,
portando in vantaggio i bianconeri. Cinque minuti dopo, Perin
respinge come può il tiro di un Pereyra lanciato a rete, ma Bruno
Fernandes ribadisce in rete trovandosi il pallone a un metro dalla
porta. Allo scadere di frazione, Konatè accorcia le distanze con un
colpo di testa sotto l’incrocio. I conti sembrano chiudersi quando
Muriel realizza il terzo goal friulano su calcio di rigore (48°).
Molto generosa la decisione di Tagliavento di sanzionare col penalty
la trattenuta di Burdisso su Widmer. Il Genoa ha la forza di
scuotersi, aggrappandosi alle gesta di bomber Gilardino. L’azzurro
prima segna con un preciso destro a giro dal limite dell’area (69°)
ed infine pareggia con un tapin in mischia (80°). Pareggio giusto
tra due squadre che ritroveremo in Serie A anche l’anno prossimo.
Sorprendente
successo esterno del Parma, che supera 4-0 l’Atalanta. La partita
inizia sotto i peggiori auspici per i nerazzurri, che capitolano al
9°, in seguito alla conclusione deviata di Molinaro. La reazione
orobica si limita ad un colpo di testa di Moralez, prontamente
respinto da Mirante. Nella ripresa, le iniziative dei padroni di casa
non vanno oltre le conclusioni dalla distanza. A un quarto d’ora
dal termine, Benalouane non dosa a dovere il colpo di petto di
appoggio al portiere, compiendo il più classico degli autogoal.
Cassano realizza il terzo goal su punizione, sorprendendo Consigli
sul suo palo da posizione defilata (77°). Nei minuti di recupero,
l’ex Schelotto cala il poker in scivolata. Il Parma mantiene la
zona Europa League a tre punti, mentre l’Atalanta appare scarico di
motivazioni.
Vittoria
preziosa del Livorno in casa del Cagliari (2-1). Al termine di un
primo tempo di studio, a rompere l’equilibrio ci pensa il sinistro
a scendere sotto il sette di Emerson. Al 53°, Avramov frana in
uscita su Paulinho, procurando il calcio di rigore per gli ospiti. Lo
stesso Paulinho realizza il penalty senza esitazioni. Passano dieci
minuti e il Cagliari accorcia le distanze: Nenè mette a sedere un
avversario, battendo Bardi con un imparabile tiro a giro. L’eccessivo
nervosismo dei sardi si fa notare nell’occasione dell’espulsione
di capitan Conti, per eccessive proteste. Negli istanti conclusivi,
il Livorno riesce a ribaltare l’inferiorità numerica, in virtù
dell’espulsioni di Ceccherini e Benassi. E’ troppo tardi, le
speranze isolane di rimonta si spengono ben presto.
La
Roma segue il ritmo delle dirette avversarie, superando con un secco
3-0 la Sampdoria. Partita a senso unico, giocata quasi a una porta.
Gervinho è il primo a spaventare i doriani con una veemente
penetrazione in area, ma il colpo sotto viene rinviato sulla linea da
Gastaldello (30º). Dopo un paio di deviazioni sotto porta, lisciate
di un soffio da Destro, è Strootman a divorarsi il vantaggio.
L'olandese spara addosso a Da Costa un rigore in movimento,
scaturito da un erroneo retropassaggio di Palombo. I giallorossi
chiudono il primo tempo in vantaggio, grazie ad un'incornata vincente
di Destro su cross dal corner (44º). Al 54º, Pjanic raddoppia con
una punizione dalla distanza. Dopo tre minuti arriva il terzo goal:
piroetta e sassata sotto la traversa di Destro, che in questo modo
valorizza un'azione nata dal tacco di Florenzi. Il match si chiude
con l'espulsione di Gastaldello e i preoccupanti infortuni di Maicon
e Benatia. Risposta decisa dei giallorossi a chi si aspettava un
passo falso, dopo le amarezze dell'ultima settimana.
Torino
corsaro a Verona, capace di battere 3-1 l'Hellas. Primo tempo senza
grandi emozioni, chiuso in vantaggio dai padroni di casa, in virtù
del penalty trasformato da Toni. Rigore generoso, concesso per una
trattenuta di Bovo su Gomez (36º). I primi quindici primi della
ripresa sono di colore granata: inizia Immobile scaricando in rete
l'assist smarcante di El Kaddouri (49º). L'attaccante era di un
palmo in off side. Quattro minuti dopo, Cerci colpisce con violenza
il pallone all'altezza della lunetta dell'area, superando Rafael con
un rasoterra a fil di palo. Al 16º, El Kaddouri riceve palla da
Cerci e dal limite dell'area insacca con una conclusione non
irresistibile. Toni prova ad accorciare le distanze con una
pericolosa inzuccata, ma la porta granata rimane chiusa. Il Torino si
mette in scia alla zona Europa League, ma domenica prossima dovrà
fare la voce grossa al Juventus Stadium.
PIEDICARDI
di Gianluca Danese
Foto ripresa da: http://www.aargauerzeitung.ch/
L'Inter torna alla vittoria in trasferta sul difficilissimo campo di Firenze con un convincente 2-1.
Finalmente dopo tante domeniche di non gioco si è rivista una buona Inter, cattiva e cinica come ad inizio stagione, alla ricerca di gioco e di una identità.
Stesso 11 di domenica scorsa, confermato Samuel al centro della difesa, Kuzmanovic al posto di Cambiasso ancora ai box, Hernanes recuperato in extremis in mezzo con Guarin, Palacio e Milito davanti.
La squadra inaspettatamente ha preso subito possesso della partita tenendo palla e cercando di giocarla invece che buttarla via magari con lanci inutili; si è cercata la manovra, rimanendo corti e facendo pressing. Difesa sempre attenta, aiutata anche dalla decisione di Montella di non schierare punte di ruolo ma finti attaccanti (Ilicic e Joaquin).
Già al 12' Palacio colpisce un palo clamoroso in diagonale rasoterra dopo una grande fuga; poi qualche minuto dopo è Milito a sparare da ottima posizione sul portiere; ancora Milito ci riprova al 28' ma calcia fuori (forse non è il suo momento).
C'è solo una squadra in campo, Guarin ed Hernanes svariano molto sulla trequarti ed insieme a Palacio risultano un arma molto pericolosa per gli avversari.
Al 34' l'Inter trova il vantaggio con una grande azione corale cominciata da Kuzmanovic al limite della propria area e terminata da Guarin che libera Palacio il quale taglia alla grande la difesa, anticipa e beffa Neto per l' 1-0 strameritato.
La ripresa si apre subito con il pareggio viola: una busta bagnata di Cuadrado dal limite dell'area batte un colpevolissimo Handanovic per l' 1-1.
La Fiorentina trova coraggio, cerca di compattarsi e prova l'assalto.
Al 10' entra Icardi per un solito spento Milito.
Il match diventa un po' nervoso con tanti falli e tanti cartellini gialli; ma l' Inter ben presto riprende subito le misure e ricomincia a fare la partita.
Al 65' Nagatomo parte sulla fascia e mette in mezzo dove Icardi benchè marcato spara bene di piatto al volo alle spalle di Neto. 2-1
A questo punto Montella fa entrare le punte vere, Matri e Gomez, per cercare di riaddrizzare la partita, per l'Inter Taider e D'Ambrosio a fare legna. La squadra di Mazzarri si chiude bene e riparte alla grande andando vicinissima al colpo del ko ma sfruttando male un paio di ottimi contropiedi.
Nell' assalto finale, dove terminati i cambi Kuzmanovic con i crampi è costretto a rimanere in campo, al 94' Matri sfiora clamorosamente il pari con il pallone che lemme lemme scivola a fil di palo.
Dunque stasera bravi tutti o quasi; ottima stavolta la difesa con Rolando-Samuel-Jesus; grande Nagatomo che stravince il non facile confronto con Cuadrado e firma anche l'assist per il 2-1; bene in mezzo i piedi buoni di Guarin e del Profeta che non sarà un fenomeno ma è il tipo di giocatore e di ruolo che mancava in rosa; grandissimo Palacio e Milito ancora rivedibile anche se ora scalpita dalla panchina il giovane torello Icardi.
Aspettando i rientri di Cambiasso e Alvarez restiamo ora più fiduciosi per il futuro anche se questa stagione è già terribilmente compromessa.
Domenica a San Siro arriva il Cagliari e ci aspettiamo tutti di continuare con questo trend positivo.
Tre cannoli all’ombra dell’Etna
Di Fabio Pierboni
Foto ripresa da: http://www.20min.ch/
Se il centrocampo corre a vuoto e
persino Candreva sembra in giornata no;
Se Reja si traveste da Petkovic e
cambia moduli a ripetizione inserendo Keita quando ormai la partita
è persa;
Se Radu, Dias e Biava si fanno
anticipare per 90 minuti;
Se prendi tre gol dal peggior attacco
del campionato, che ne aveva fatti solo sedici fino ad oggi;
Succede che dalla gita a Catania
ritorni con tre cannoli e la cartolina dell’Etna.
Si perché Catania – Lazio è stata
una partita a senso unico, da una parte i padroni di casa che
dimostrano di non sentirsi spacciati e rialzano la testa cercando una
salvezza quasi insperata, dall’altra una Lazio priva d’idee e di
grinta che si è lasciata travolgere senza opporre resistenza.
Al primo minuto
gli etnei sono già in vantaggio grazie a Izco, che trasforma in
controbalzo di esterno l’ottimo cross di Castro. La reazione degli
uomini di Reja è sterile, Candreva cerca il pareggio prima con un
destro dal limite dell’area e poi con una punizione di poco fuori.
Pareggio che arriva alla fine del primo tempo, l’avvitamento di
Mauri, che spedisce in rete di testa, è l’unico gesto calcistico
degno di nota della trasferta laziale in terra siciliana.
Il secondo tempo comincia come il
primo, pronti-via gol del Catania che si riporta in vantaggio con un
colpo di testa di Spolli, l’argentino ruba il tempo a Dias
trafiggendo l’incolpevole Berisha. Lodi su punizione sfiora il
terzo gol, questa volta il portiere Albanese compie una vera
prodezza. Terzo gol che non tarda ad arrivare, lo confeziona il
migliore in campo, l’argentino Peruzzo, chiudendo in rete l’ottima
triangolazione con lo spagnolo Keko.
L’imbattibilità di Reja si ferma al
Cibali contro il fanalino di coda del campionato.
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