Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 28 Marzo 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
JONATHAN MEGLIO DI ROMEO
di Gianluca Danese
Una buona e sempre più convincente Inter vince 2-0 sul difficilissimo campo di Verona meritando ampiamente il risultato.
Solito 3-5-2 con la novità D'Ambrosio (prima da titolare per lui) che prende il posto dell' infortunato Nagatomo; dietro, con l'ormai inamovibile Rolando, c'è Campagnaro per lo squalificato Jesus e fiducia ancora a Ranocchia oggi marcatore naturale di Luca Toni (Samuel in panca); Icardi ancora titolare con Palacio (Milito ormai è diventata la seconda scelta).
Gran ritmo nel primo tempo di tutte e due le squadre con i neroazzurri scatenati nei primi 15' in pressing e manovra, soprattutto sulla fascia destra con l'asse Jonathan-Guarin e con Cambiasso grande playmaker basso. Icardi prima colpisce un clamoroso incrocio di testa e poi sempre di testa sfiora ancora il vantaggio; vantaggio che arriva al 14': Jonathan viene posseduto dallo spirito di Cristiano Ronaldo ed entra in area con super doppio passo e serpentina mandando in bambola la difesa e serve rasoterra Palacio che in tap in infila l'1-0.
Dopo il vantaggio per un po' subentra la solita paura di vincere anche se comunque la squadra di Mazzarri si chiude bene e cerca di colpire in contropiede, ma il Verona pressa molto e qualche palla persa in malomodo fa tremare la retroguardia neroazzurra che però tiene bene. Ranocchia e Toni se le danno di santa ragione anche se il centravanti veronese si fa notare soprattutto per delle inutili proteste su inesistenti rigori.
Il Profeta si vede poco e D'Ambrosio certo non l'aiuta; meglio Guarin sempre abbastanza nel vivo dell'azione anche se come al solito è molto impreciso, ma lui, Jonathan e Cambiasso tengono sempre viva l'Inter che finisce il tempo in crescendo. Bene anche Icardi e Palacio sempre pericolosi.
Ottimo approccio dei neroazzurri anche nella ripresa con pressing, ripartenze veloci e qualche buona geometria ma di contro il Verona è sempre vivo anche se poco pericoloso; si sveglia anche Iturbe che comincia a mettere in difficoltà la difesa.
Al 56' una grandissima punizione di Hernanes da posizione defilatissima si stampa sulla traversa per il secondo legno della giornata. Il Profeta del secondo tempo è molto più vivace e propositivo e finirà la partita come uno dei migliori, bravo anche più volte nel cercare le conclusioni da fuori.
Al 63' grandissima ripartenza dalla propria area Cambiasso-Hernanes-Jonathan, con quest'ultimo che si infila in area e prima sparaccia sul portiere e poi con un po' di fortuna e tanta bravura torna in possesso della palla e infila Rafael. 2-0 e partita in cassaforte.
Al 70' entra Zanetti per D'Ambrosio (così così la sua partita, tiene bene la posizione ma dietro si concede qualche sbavatura e davanti si fa notare poco) e il vecchio Capitano diventa subito padrone della fascia.
Al 73' è il turno di Kovacic per Guarin (troppo impreciso il colombiano e troppe palle perse), il croato ha il compito di tenere palla per portare in tranquillità a casa il risultato e lo fa alla grande finendo la partita anche lui tra i migliori e sfiorando anche la prima rete in neroazzurro dopo una grande azione personale.
Al 90' si guadagna la pagnotta anche Handanovic, fin lì quasi inoperoso, con una super doppia parata.
Dunque i progressi intravisti nelle ultime giornate forse stanno diventando realtà: squadra solida, triangolazioni e filtranti, movimenti senza palla, pressing, tiri da fuori. Hernanes, che non è un fenomeno, ha comunque i piedi buoni e buona visione di gioco e in quella zona del campo uno così mancava tanto; in più anche gli altri sembrano trovare giovamento dalla sua presenza, soprattutto Guarin. Dietro sembra esserci maggiore sicurezza anche perchè la squadra sta trovando più equilibrio e si subisce molto meno.
Domenica a San Siro arriva l'Atalanta e sarà una buona occasione per confermare i progressi fin qui fatti e per continuare la striscia positiva.
A tutta Bundesliga
25° giornata
di David Rodinó
Siamo
oramai giunti al 25° turno della stagione numero 51 della Bundesliga
ed il Bayern é ormai lanciatissimo alla conquista del suo 23°
titolo. Sabato pomeriggio ha avuto la meglio del Bayer Leverkusen
ottenendo il suo diciasettesimo successo consecutivo grazie ad un
meritatissimo 2 a 1 casalingo.
La
giornata calcistica era iniziata venerdí sera con il successo dello
Schalke 04 in casa dell´Augsburg. La squadra di casa era anche
passata in vantaggio con un gran gol di Werner ma nulla ha potuto
contro la giornata di grazia del´olandese Huntelaar che con una
doppietta ha portato al successo la squadra di Gelsenkirchen.
Successo
esterno per 1 a 2 anche del Mönchengladbach a casa del Borussia
Dortmund. Un successo a sorpresa ma non immeritato che ha rilanciato
la squadra guidata da Favre.
Incredibile
anche il successo del Mainz nella tana dell´Hoffenheim. I padroni di
casa erano passati due volte in vantaggio all´inizio della ripresa.
Il doppio vantaggio dell´Hoffenheim ha scatenato la reazione furiosa
degli uomini guidati dal tecnico Tuchel che negli ultimi 25 minuti di
gioco hanno realizzato ben 4 reti trascinati dal giapponese Okazaki,
autore di una doppietta, vincendo una partita che sembrava persa.
Malgrado
un netto dominio territoriale non riesce il Wolfsburg a vincere in
casa del fanalino di coda Braunschweig. Il risultato di 1 a 1 non
accontenta nessuno.
L´Hertha
Berlino perde malamente in casa per 0 a 3 contro un cinico Hannover e
dice addio al sogno di raggiungere una die piazzamenti che assegnano
la possibilitá di partecipare ad una coppa europea. Troppe le
occasioni sprecate dagli avanti della squadra berlinese ma le
dimensioni della sconfitta superano i demeriti die padroni di casa.
Si
dividono la posta a Brema il Werder e lo Stoccarda. La partita
termina per 1 a 1, risultato che condanna gli svevi ad un
soffertissimo finale di stagione.
Domenica
pomeriggio vince per 2 a 1 in casa l´Amburgo contro un remissivo
Norimberga mentre il Friburgo fa il colpo grosso a casa di un
inguardabile Francoforte vincendo per 1 a 4 anche e soprattutto
grazie alla prova del giocatore Guedé autore di una doppietta.
La
Classifica: Bayern Monaco 71 Punti, Borussia Dortmund 48, Schalke 47,
Bayer Leverkusen 44, Mainz 41, Wolfsburg 40, Bor. Gladbach 39,
Augsburg 38, Hertha BSC 36, Hoffenheim 29, Hannover 29, Werder Brema
29, Eintacht Francoforte 26, Amburgo SV 23, Norimberga 23, Friburgo
22, Stoccarda 21, Braunschweig 18.
A Tutta Serie A
di Marco Cadin
Nessuna sorpresa
in questa ventottesima giornata, in cui le prime sette squadre della
classifica hanno conquistato il bottino pieno. Juventus, Napoli e
Roma sono state protagoniste di partite molto simili, decisamente
sofferte. Nessuna di loro avrebbe meritato il successo, ma l’essersi
imposti in partite come queste non può che essere una nota lieta.
Inter, Parma e Lazio si giocheranno i due posti di Europa League (per
la Fiorentina è già fatta essendo finalista di Coppa Italia), anche
se i biancocelesti sono un po’ staccati per insidiare due squadre
in forma. Il Milan vuole essere il più brutto dell’era Berlusconi:
ci sta riuscendo. Il problema non è scegliere tra Allegri, Seedorf o
Inzaghi, ma comprendere che la gestione societaria è stata quanto
mai fallimentare.
In coda la lotta
è sempre più serrata: cinque squadre, racchiuse in quattro punti,
si giocano due posti nella massima serie.
Vittoria convincente e di peso per
l'Inter, che batte il Verona 2-0. Il pubblico del Bentegodi ha
intuito l'inerzia del match già al 5º, quando Icardi coglieva la
traversa, colpendo di testa l'assist di Guarin. Dalla medesima fascia
destra è arrivato il primo goal: cross basso di Jonathan e tiro di
prima di Palacio (12º). Prima dell'intervallo, Guarin scalda i pugni
di Rafael con un tiro da posizione defilata, mentre Toni si fa notare
solo per la vana richiesta di un penalty. Nella ripresa, i nerazzurri
hanno il merito di insistere nella perpetua ricerca del raddoppio.
Una punizione mancina di Hernanes si stampa sulla traversa (55º), ma
la rete è rimandata di soli 8 minuti. Jonathan conclude dall'interno
dell'area prima destro, per poi insaccare di sinistro. L'Inter
potrebbe segnare anche il terzo goal, ma nel finale concede qualcosa
all'Hellas. Moras fallisce un comodo colpo di testa, mentre le
conclusioni di Iturbe e Romulo non sorprendono Handanovic. I
nerazzurri raggiungono il sesto risultato utile consecutivo,
mostrando una certa solidità interna ed esterna.
Sonante 4-2 del
Parma in casa del Milan. Rossoneri in bambola già al 5º, quando
Abbiati stende il lanciatissimo Schelotto: espulsione e rigore
(Cassano trasforma). Al 18º, Kaka offre un assist di testa a
Balotelli, ma l'azzurro colpisce palo a pochi passi dalla linea di
porta. Cassano, ricevuta palla al limite dell'area, irride De Jong e
insacca di destro (50º). Nella mezzora seguente, il Milan reagisce
accorciando le distanze con un colpo di testa di Rami e pareggiando
con un rigore di Balotelli (74º). La gioia rossonera dura solo due
minuti, visto che Amauri devia in rete di tacco un suggerimento
dell'ottimo Schelotto. A tempo ampiamente scaduto, Biabiany incorna
in rete un pallone proveniente da un'azione rocambolesca. Parma in
paradiso e Cassano in nazionale, mentre Seedorf prepara le valige.
Una Lazio convincente torna con tre
punti in tasca dalla trasferta di Cagliari (0-2). Il vantaggio
biancoceleste arriva dopo soli 18 minuti: Gonzalez lancia in
profondità Lulic, che brucia con una perfetta conclusione il
portiere in uscita. Il primo tempo non regala altre emozioni, visto
che la Lazio mantiene una compattezza non scalfibile, pur non
riuscendo a pungere in contropiede. Nella ripresa, Vecino viene
colpito in area da Biglia, ottenendo un insperato calcio di rigore.
La mala sorte sarda fa sì che Pinilla calci fuori il penalty (66°),
affossando definitivamente il morale dei suoi compagni. La ripartenza
del raddoppio laziale giunge al 68°: Keita non sbaglia il
suggerimento che lo mette a tu per tu con Avramov. Prima del termine,
Conti si fa espellere per una gomitata su Ledesma, spegnendo
definitivamente le speranze sarde.
Vittoria dell’Atalanta sulla
Sampdoria per 3-0. Inizio equilibrato, gli ospiti si rendono
pericolosi con un colpo di testa di De Silvestri e una susseguente
conclusione di Krsticic, ma in entrambi i casi sono impeccabili le
risposte di Consigli. Al 36°, Carmona porta in vantaggio gli
orobici: conclusione di esterno destro al volo dal limite dell’area.
Sei minuti dopo, sugli sviluppi di un corner, Bonaventura è libero
di incornare in rete. I doriani non sanno replicare la rimonta della
settimana scorsa, incassando al 55° la terza rete: sul cross da
destra di Moralez, il difensore centrale liscia la palla, permettendo
a Denis di segnare con tutta tranquillità. Entrambe le squadre
possono dormire sonni tranquilli, la zona retrocessione è un
problema d’altri.
Il Livorno conquista il quart’ultimo
posto, vincendo lo scontro diretto col Bologna (2-1). Inizio convinto
per il Livorno; Benassi serve Paulinho all’altezza del dischetto,
ma il brasiliano mette sul fondo di testa. Sempre Benassi sblocca la
gara con un preciso diagonale di destro, su cui Curci non può nulla
(46°). La vana pressione bolognese concede spazio alle
controffensive amaranto, infatti al 53° si assiste al raddoppio:
Paulihno, ricevuta palla in modo rocambolesco da Benassi, salta Curci
e deposita la sfera in rete. Christodoulopoulos realizza il rigore
che accorcia le distanze (85°), ma nonostante gli avversari siano
rimasti in nove, non c’è più tempo per il pareggio. La sfida tra
i due team continuerà sino all’ultimo turno.
Vittoria preziosa del Sassuolo sul
Catania (3-1), che in virtù del successo abbandona l’ultima
posizione. Buon primo tempo degli etnei, a partire da una buona
iniziativa di Keko, che colpisce il palo con un tiro a giro di
destro (2°). Al 31°, Berghessio riceve palla sul filo del
fuorigioco e batte Pegolo in diagonale. La ripresa è di tutt’altro
tenore, la grinta emiliana frutta la meritata rimonta. Un affondo di
Floro Flores sorprende la retroguardia siciliana, il retropassaggio
per il subentrato Zazza viene premiato dal pareggio (56°). Cross a
centro area di Zazza e colpo di testa vincente di Missiroli (62°).
Ad un minuto dal termine, Sansone chiude i conti con un perfetto
diagonale di destro.
La Fiorentina s'
impone per 3-1 sul Chievo. I padroni di casa tengono alto il ritmo
sin dall'inizio, passando in vantaggio all'11º: triangolo
Cuadrado-Pizzarro-Cuadrado, conclusione al volo in rete del
colombiano. La reazione clivense è principalmente legata alle
conclusioni da fuori di Paloschi, ma quando sono nello specchio ci
pensa Neto a sventare il pericolo. Al 39º, Matri è lesto a deviare
in rete un suggerimento da destra di Cuadrado. Il match si riapre
grazie a Paloschi che, tagliando da destra a sinistra, sorprende
la difesa viola ed insacca con precisione (62º). All'81º, viene
concesso un rigore per fallo di mano di Rubin, ma Pizzarro si fa
neutralizzare il penalty. La partita si chiude a due minuti dal
termine: Gomez finalizza in rete il passaggio filtrante di Ilicic. I
gigliati tengono bene il passo delle dirette avversarie Inter, Parma
e Lazio.
La Juventus non
fa sconti a nessuno, espugnando Marassi con l'1-0 al Genoa. Incontro
equilibrato, deciso da due campioni che, oggi più che mai, hanno
fatto la differenza. Nel primo tempo, le migliori opportunità
bianconere sono due goal annullati a Osvaldo, in entrambi i casi
assistito divinamente da Pogba. Nel secondo caso l'offside era
inesistente. Al 38º, Bertolacci colpisce di testa in tuffo a pochi
passi dalla porta, ma la palla sorvola la traversa. Bertolacci
potrebbe rifarsi al 55º, ma il suo tiro all'altezza del dischetto è
centrale. Al 71º, il Genoa usufruisce di un penalty per il fallo di
mano di Vidal: Buffon para il rigore mal calciato da Calaiò (vera
rarità un rigore parato dal numero uno azzurro). A togliere le
castagne dal fuoco ci pensa Pirlo, che realizza il goal partita con
una magistrale punizione dalla trequarti (88º). Una domanda a Conte:
invece di inseguire i 100 punti, non avrebbe più senso risparmiare
forze per una vittoria in una competizione europea?
Il Napoli espugna l'Olimpico, in virtù
dell'1-0 sul Torino. Ventura opta per scelte imperscrutabili,
concedendo a Immobile e Curci solo il secondo tempo. Gara bloccata
nei primi 45 minuti, unica occasione il tiro da venticinque metri di
Bovo, che sbatte sul palo. Al 52º, Higuain sveglia Padelli dal
torpore, costringendolo alla respinta. Kurtic serve un pallone
invitante ad Immobile all'altezza del dischetto, ma la conclusione
della punta va oltre la traversa (73º). Padelli è pronto sul
diagonale di Mertens, ma nulla può poco più tardi. Higuain
raccoglie un lancio di Hamsik e, dopo un contrasto con Glik, può
realizzare il goal partita. La rete era da annullare per il fallo
dell'argentino su Glik. I granata avrebbero meritato almeno il
pareggio, ma la notizia è che il Napoli non prende goal da 230
minuti.
Vittoria sofferta della Roma, che
s'impone 3-2 sull'Udinese. Nei primi venti minuti, si annotano le
conclusioni da oltre 20 metri di Destro e Benatia, respinte da
Schuffet. Al 22º, Totti raccoglie palla a centro area, trovando il
varco per il vantaggio. Otto minuti più tardi, Destro vola sul
filtrante di Gervinho, sullo slancio salta il portiere e deposita il
pallone in rete. Tra la fine e l'inizio delle due frazioni, De
Sanctis nega per tre volte la rete a Di Natale. Tuttavia il goal
friulano arriva al 51º, quando Pinzi sfrutta un pallone perso da
Totti e segna con un preciso diagonale. Torosidis realizza il terzo
goal con un sinistro dal limite dell'area (69º), ma per la Roma c'è
ancora da soffrire. Basta accorcia le distanze con un sinistro al
volo in mischia (81º), tuttavia il tempo è tiranno per i
bianconeri. Le assenze di Strootman e De Rossi hanno privato i
giallorossi della consueta diga a centrocampo.
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