lunedì 24 marzo 2014

Fußball Total n° 29

Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 29  Marzo 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó

Dodici su dodici
di Michele Sensini

E anche Verona è sistemata. Dodici punti su dodici in questa stagione nella città di Giulietta e Romeo per una Roma ancora una volta spietata e concreta. Poca cosa i gialloblù per la banda Garcia, ancora una volta schierata con l'attacco pesante e il centrocampo rimediato che però funziona alla grande. È proprio Rodrigo Taddei l'immagine di questa grande Roma che non molla un colpo e le sue parole a caldo del dopo partita esprimono benissimo lo spirito di questo gruppo, fatto anche di Benatia e Maicon che si scornano platealmente ma anche questo serve, evidentemente, a tenere alta la tensione.
E mentre la Juve non lascia un punto nemmeno a scudetto praticamente cucito sulle maglie, si ferma il Napoli che ormai farebbe meglio a guardarsi dalla Fiorentina invece di pensare alla Roma, lontana e lanciata verso il secondo posto in solitudine.

La partita. I numeri parlano chiaro: con Totti in campo è un’altra cosa. Eppure, quella di sabato, è stata una delle peggiori prestazioni stagionali del Capitano, caratterizzata da errori nei passaggi e palle perse. Sarà che la magia di condividere il campo con uno dei più grandi giocatori in attività influenza i compagni, ma i movimenti di attacco funzionano meglio e le occasioni fioccano. L’insostituibile Gervinho continua a macinare gioco e azioni e Destro rimane in linea con la media gol altissima che però sembra non bastare alle migliaia di tecnici e direttori sportivi che a Roma sono già in cerca di un bomber che sostituisca il giovane marchigiano. La gara si chiude nel primo tempo, con l’ivoriano che sfrutta alla grande la dormita difensiva dei veronesi, e con Destro che capitalizza una bellissima verticalizzazione di Taddei. Il secondo tempo è normale controllo della partita e turn over, con il Chievo zeppo di punte e trequartisti che non risulterà mai pericoloso.

Gli spalti. Gli oltre duemila romanisti presenti sono gli indiscussi protagonisti della serata con cori incessanti, petardi, fumoni e bandiere che scaldano l’atmosfera altrimenti tetra del Bentegodi targato Chievo. Dalla curva clivense – la stessa dei tifosi dell’Hellas, ma dal rendimento del tutto differente… – non si sente partire per tutta la partita neanche un coro, al massimo qualche brusio in occasione di un paio di percussioni dei gialloblù. Per loro, allo stadio o in tv è uguale.

MALASVENTURA di Gianluca Danese

L'Inter perde clamorosamente in casa 2-1 contro l'Atalanta.
Un passo indietro rispetto agli ultimi progressi mostrati, ma oggi la sfortuna è stata quasi decisiva: quattro legni colpiti, altrettante occasioni sprecate e tanta ma tanta ingenuità in difesa.
 
Dopo un buon inizio con diverse occasioni mancate ma anche più di qualche sbandamento difensivo, al 35' subiamo contropiede dopo un nostro angolo come tante altre volte è successo, Moralez fa quello che vuole e serve a Bonaventura per l'1-0.
Abbiamo la forza e la fortuna di pareggiare un minuto dopo con Icardi lanciato alla grande nel corridoio da Guarin rimandando l'assalto ai 3 punti nel secondo tempo. Aggressivi solo a sprazzi lasciamo giocare troppo l'Atalanta che fa la sua partita andando spesso alla conclusione. Hernanes si vede poco, ci prova Guarin con poca precisione, Palacio si danna l'anima e Icardi sembra un po' stanco; gli esterni appaiono un po' bloccati.
Nella ripresa proviamo ad essere più aggressivi, a tenere palla, a cercare il varco giusto, a schiacciare l'avversario, ma ci riusciamo solo a sprazzi, concedendo sempre qualcosa all'avversario in contropiede.
Peccato per la traversa di Guarin, l'icredibile palo in girata di testa di Palacio, la traversa di Jonathan sotto porta e il susseguente palo di Icardi quasi sulla linea.
Al 90' patatrac della difesa che su uno spiovente si dimentica di Bonaventura che di testa beffa Handanovic per l'1-2.
 
Oggi forse Hernanes ha funzionato di meno e si è visto solo a sprazzi, un pochino meglio nella ripresa ma insufficiente; Guarin ci ha provato di più ma è mancata la lucidità come al solito e la mira, in più da solo non è in grado di portare la croce. Male Alvarez che entra per Cambiasso spostando il Profeta come regista basso, intuizione così così di Mazzarri.
Meglio Nagatomo nei suoi 20' giocati che D'Ambrosio (poco aiutato da Hernanes); bene Jonathan pericoloso, costruttivo, macinacross, bravo più volte anche in copertura difensiva ma c'è da dire che purtroppo dalla sua parte Bonaventura ha fatto i due gol. Tanti atteggiamenti difensivi poi sono da rivedere. Male Campagnaro, meglio Ranocchia e Rolando.
Di nuovo in campo per il turno infrasettimanale aspettiamo l'Udinese ancora a San Siro e vediamo di non commettere  altri errori fatali.


A tutta Bundesliga
26° giornata
di David Rodinó

Raramente avevo visto il Bayern Monaco quest´anno cosí in difficoltá come sabato pomeriggio nella trasferta a casa del Mainz. I padroni di casa hanno buttato il cuore oltre l´ostacolo ed affrontato la squadra di Monaco di Baviera senza paura referenziale. Schweinsteiger e Götze hanno nei minuti finali, grazie ai loro goal,  rovinato il sogno dei renani di interrompere la serie positiva dei bavaresi. Lo stesso tecnico del Bayern, Pep Guardiola, ha ammesso di essere molto felice di questo successo perché ottenuto con la squadra, a suo avviso, tra le piú piú forti affrontate quest´anno. Martedí nel turno infrasettimanale a casa dell´Hertha Berlino ha il Bayern Monaco la possibilitá, con un successo, di laurearsi campione con ben sette turni di anticipo sul finale di stagione, cosa questa che rappresenterebbe un Record difficile da battere.
Unica sorpresa del 26° turno é stata la vittoria dell´Hoffenheim nella tana del Leverkusen. Il Bayer a causa di questa sconfitta dovrá sudarsi le cosiddette sette camice per mantenere il quarto posto che la farebbe accedere ai turni preliminari per accedere alla Champions League del prossimo anno. Le sue calcagne sono morse dal Borussia Mönchengladbach, tornato pimpante nel successo per 3 a 0 contro i bianco blu di Berlino e dal Wolfsburg, fermato in casa ( 1 a 1 ) dalla sorpresa della stagione Augsburg.
Vi do appuntamento a giovedi´ quando probabilmenti i giochi per il titolo saranno fatti ed il Bayern sará festeggiato a Berlino per la ventiquattresima volta campione.
La Classifica dopo 26 giornate: Bayern 74, Dortmund 51, Schalke 50, Leverkusen 44, Gladbach 42, Wolfsburg 41, Mainz 41, Augsburg 39, Hertha BSC 36, Hoffenheim 29, Hannover 29, Brema 29, Francoforte 26, Friburgo 25, Stoccarda 24, Amburgo 23, Norimberga 23, Braunschweig 18.

A Tutta Serie A
di Marco Cadin
Inutile continuare a descrivere la marcia trionfale della Juventus, che continua a vincere, per altro sempre con il solito striminzito 1-0. La Fiorentina batte il Napoli al San Paolo, sospirando una gloriosa rimonta in chiave Champions League (distante sette punti). A dire il vero gli infortuni di Rossi e Gomez lasciano qualche perplessità sulle possibilità di successo. La Roma offre una prova confortante al Bentegodi, ampliando il vantaggio sui partenopei. Inter e Parma sono fermate in modo inaspettato tra le mura amiche, ma la Lazio non sa avvantaggiarsene pareggiando con il cadavere del Milan. Nell’inferno delle ultime posizioni, il Bologna è l’unica a vincere, ma il futuro prossimo è tutto da scrivere.
Il 3-1 del Torino sul Livorno è il risultato di una partita senza storia. Il dominio territoriale piemontese trova sfogo nell'incornata di Immobile, che spedisce in rete una palla proveniente da un calcio piazzato dalla destra (25º). Nei minuti seguenti, Bardi si oppone al destro di Bovo, al colpo di testa di Glik e al tiro di Cerci. Anche nel secondo tempo, i toscani non riescono a scuotersi, subendo le iniziative granata. Al 60º, El Kaddouri serve con un pallonetto Immobile, che con un destro ciabattato al volo sorprende il portiere. L'attaccante campano firma la tripletta con un potente e preciso tiro da fuori area (67º). Allo scadere, Siligardi accorcia le distanze con una conclusione vincente, figlia della goffa smanacciata di Padelli. Immobile prenota prepotentemente un biglietto per il Brasile.
La Roma espugna il Bentegodi, battendo il Chievo 2-0. I veronesi hanno commesso errori imperdonabili, agevolando il compito ai secondi della classe. Al 17º, Cesar non si avvede dell'accorrente Gervinho, servendolo con un corto retropassaggio di testa: l'ivoriano non si fa pregare, depositando il pallone in rete. Dainelli commette lo stesso errore del compagno, mettendo Destro davanti ad Agazzi, ma la conclusione della punta finisce sull'esterno della rete (32º). Destro non impiega molto a farsi perdonare, insaccando con un preciso piatto un assist di Taddei (43º). Anche nell'occasione va rimarcata la "marmorea" difesa clivense. Nella ripresa, i capitolini gestiscono senza patemi il match. Al 64º, un sinistro di Nainggolan sfiora il palo, mentre, a tempo quasi scaduto, Gervinho colpisce di testa un cross in scivolata di Pjanic, impegnando Agazzi. Il Chievo prova a farsi vivo con un paio d’innocue conclusioni di Obinna, ma nulla di più. La Roma torna a vincere in trasferta, offrendo una prova autorevole.
Sorprendente 2-1 dell’Atalanta in casa dell’Inter. Inizio di gara in salita per i meneghini: prima Stendardo e poi Cigarini impegnano severamente Handanovic. Dove non arriva il portiere ci pensa la traversa a frenare il colpo di testa di Denis (16°). Al 33°, Bonaventura stoppa palla con tutta calma al limite dell’area, concludendo in rete con un potente destro. Imbarazzante la dormita dei tre difensori nerazzurri, incapaci di opporsi all’avversario. Due minuti dopo, Icardi viene imbeccato con un perfetto filtrante da Guarin: dribbling e tiro preciso per il pareggio interista. Ad inizio ripresa, Guarin prende la faccia alta della traversa con un poderoso destro da tre quarti campo. Al 59°, solo il palo ferma la corsa del pallone, colpito di testa da Palacio. In una ripartenza orobica, Brienza viene servito all’altezza del dischetto dell’area, ma la sua conclusione a botta sicura è salvata sulla linea di porta da Jonhatan. Guarin serve Jonathan a due passi dalla porta, il pallonetto dell’esterno prende in pieno la traversa e il tapin a porta vuota di Icardi finisce sul palo (88°). Al 90°, Brienza imbecca su punizione il liberissimo Bonaventura, che può schiacciare in rete di testa. L’Inter non riesce a dare continuità ad una striscia di risultati positivi, che aveva illuso il popolo nerazzurro.
Match senza storia a Marassi, dove la Sampdoria si sbarazza del Verona con un netto 5-0. Vantaggio già al 4°: tiro dalla distanza sul palo di Renan e tapin in scivolata di Sansone. Al 23°, Renan riceve un assist involontario da parte dell’arbitro, concludendo in rete dal limite dell’area. Il terzo goal giunge al 38°, Reggini arriva sul fondo, pescando il tocco in rete di Soriano. Il giovane emigrante tedesco bissa la rete del primo tempo al 49°: entusiasmante cavalcata dalla propria difesa e tiro incrociato dal limite dell’area. Il definitivo 5-0 è merito di Palombo, che al 59° buca la barriera con una punizione bassa. La gestione Mihajlovic ha una media punti da Europa League, complimenti al tecnico serbo. L’Hellas si gode la tranquillizzante classifica con la testa già in vacanza.
L’Udinese batte 1-0 il combattivo, quanto ingenuo, Sassuolo. Zazza si costruisce la prima occasione goal della partita, liberandosi di due avversari, ma nel momento di concretizzare non riesce a superare Schuffet (13°). Il vantaggio bianconero arriva grazie ad un colpo di testa di Di Natale, che devia in rete un tiro sporco di Pinzi (26°). Dieci minuti dopo, il bomber campano potrebbe raddoppiare, ma il penalty viene calciato fuori dallo specchio. Il rigore era stato concesso per un fallo di mano inesistente, errore provvidenziale. Pur in difficoltà, gli emiliani avrebbero l’occasione per il pari, grazie ad un rigore concesso per una serie di insistenti trattenute in mezzo all’area. Floccari calcia sul palo il tiro dal dischetto, condannando alla sconfitta i neroverdi.
Il Bologna vince immeritatamente lo scontro diretto con il Cagliari (1-0). Partita senza grandi emozioni, anche se nel primo tempo sono i sardi a sfiorare il goal. Una conclusione ribattuta di Sau, permette a Perico di tirare in porta, ma Curci mette una pezza (22°). Tre minuti dopo, Ekdal riceve palla dall’attivissimo Ibarbo, ma la conclusione sorvola la traversa. Al 78°, il Bologna raccoglie ciò che non aveva seminato, ovvero l’insperato vantaggio. Christodoulopoulos insacca il rigore, concesso per una spinta ai suoi danni da parte di Dessena. Il Cagliari prova a reagire con le iniziative di Ibarbo, ma quando un assist viene recapitato a Pinilla, il risultato non è dei più confortanti (84°). Il Bologna torna a respirare, mentre al Cagliari servono ancora punti per sentirsi al sicuro.
Parma e Genoa si dividono la posta, pareggiando 1-1. Primo tempo equilibrato, con i padroni di casi che nei minuti iniziali si rendono pericolosi con Munari e gli ospiti con Calaiò. Al 22° il Genoa sblocca il risultato, in virtù di un preciso diagonale di Cofie. Il pareggio ducale non si fa attendere (31°): mischia scaturita da una punizione di Cassano e sassata sotto il sette di Schelotto. Tra il 68° e il 75°, Parolo ha una doppia occasione per segnare: prima liscia un assist di Cassano e poi mette fuori di testa. De Ceglie risponde con una traversa casuale, nata da un cross errato (32°). Il forcing parmense non porta frutti, permettendo ai grifoni di tornare a casa con un punto.
Colpaccio della Fiorentina al San Paolo, dal quale esce con una preziosa vittoria per 1-0. Napoli giù di corda e di morale, forse ha influito la recente eliminazione dall'Europa League. La prima mezzora è tutta di marca partenopea: Higuain s’invola in solitaria corsa verso la porta, ma la forte conclusione è deviata sopra la traversa da Neto. Hamsik si ritrova un pallone d'oro, che calcia con troppa fretta sul portiere (22º). La partita cambia al 37º, quando Ghoulam viene espulso per fallo in chiara occasione da goal, ai danni di Bakic. I viola, pur perdendo Gomez per l'ennesimo infortunio, crescono minuto dopo minuto rendendosi sempre più pericolosi. Matri si divora il vantaggio di testa, mettendo fuori il cross di Joaquin (77º). Il goal partita giunge a due primi dal termine: Joaquin corregge in rete di testa un cross smarcante di Pasqual. I gigliati sono a sette punti dalla zona Champions: provarci non costa nulla.
Inutile pareggio (1-1) tra le due grandi deluse del campionato. Lazio e Milan hanno offerto una prova poco confortante per due squadre in cerca di rilancio. Nel primo tempo, i padroni di casa si mettono in mostra solo per due colpi di testa di Novaretti, in entrambi i casi scaturiti da un calcio piazzato. In una delle due occasioni, la palla finisce in rete, ma la segnatura viene annullata per un dubbio offside di Biava. I rossoneri fanno ancora meno, ma trovano il goal in modo fortuito (44º): Kaka affonda sulla destra, potendo festeggiare grazie ad un cross deviato in rete da Konko. Nella ripresa, la pressione biancoceleste trova sfogo al 61º: cross di Candreva, sponda aerea di Biglia e colpo di testa vincente di Gonzalez. Candreva avrebbe l'opportunità per divenire il match winner, ma trovandosi da solo davanti ad Amelia spara alle stelle. Balotelli, subentrato nella ripresa, coglie il palo con un destro dal vertice dell'area (83º). Squadre lontane dall'Europa, ma la Lazio può ancora sperare.
Il testacoda del Massimino viene vinto dalla Juventus sul Catania (1-0). Proibitiva l'impresa richiesta agli etnei, che molto dovranno sudare per salvarsi. Pirlo sfiora la rete su punizione al 13º, mentre Osvaldo è tanto attivo quanto impreciso. Al 31º, l'oriundo colpisce al volo di tacco, ma ancora una volta sbaglia di un soffio. Al 57º, l'ex romanista prova anche in rovesciata, senza assaporare la gioia del goal. Tre minuti dopo, Osvaldo offre di testa un assist a Tevez, il cui tiro piega le mani di Andujar. Al 67º, Berghessio si fa espellere per un gomito alto su Chiellini, rendendo l'ipotetica rimonta alquanto improbabile. Pirlo, Vidal e Tevez potrebbero arrotondare il punteggio, ma optano per non dare ulteriori sofferenze ai catanesi.





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