Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 29 Marzo 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
Dodici su dodici
MALASVENTURA di Gianluca Danese
di Michele Sensini
E anche Verona è sistemata. Dodici punti su dodici in questa stagione nella città di Giulietta e Romeo per una Roma ancora una volta spietata e concreta. Poca cosa i gialloblù per la banda Garcia, ancora una volta schierata con l'attacco pesante e il centrocampo rimediato che però funziona alla grande. È proprio Rodrigo Taddei l'immagine di questa grande Roma che non molla un colpo e le sue parole a caldo del dopo partita esprimono benissimo lo spirito di questo gruppo, fatto anche di Benatia e Maicon che si scornano platealmente ma anche questo serve, evidentemente, a tenere alta la tensione.
E mentre la Juve non lascia un punto nemmeno a scudetto praticamente cucito sulle maglie, si ferma il Napoli che ormai farebbe meglio a guardarsi dalla Fiorentina invece di pensare alla Roma, lontana e lanciata verso il secondo posto in solitudine.
La partita. I numeri parlano chiaro: con Totti in campo è un’altra cosa. Eppure, quella di sabato, è stata una delle peggiori prestazioni stagionali del Capitano, caratterizzata da errori nei passaggi e palle perse. Sarà che la magia di condividere il campo con uno dei più grandi giocatori in attività influenza i compagni, ma i movimenti di attacco funzionano meglio e le occasioni fioccano. L’insostituibile Gervinho continua a macinare gioco e azioni e Destro rimane in linea con la media gol altissima che però sembra non bastare alle migliaia di tecnici e direttori sportivi che a Roma sono già in cerca di un bomber che sostituisca il giovane marchigiano. La gara si chiude nel primo tempo, con l’ivoriano che sfrutta alla grande la dormita difensiva dei veronesi, e con Destro che capitalizza una bellissima verticalizzazione di Taddei. Il secondo tempo è normale controllo della partita e turn over, con il Chievo zeppo di punte e trequartisti che non risulterà mai pericoloso.
Gli spalti. Gli oltre duemila romanisti presenti sono gli indiscussi protagonisti della serata con cori incessanti, petardi, fumoni e bandiere che scaldano l’atmosfera altrimenti tetra del Bentegodi targato Chievo. Dalla curva clivense – la stessa dei tifosi dell’Hellas, ma dal rendimento del tutto differente… – non si sente partire per tutta la partita neanche un coro, al massimo qualche brusio in occasione di un paio di percussioni dei gialloblù. Per loro, allo stadio o in tv è uguale.
MALASVENTURA di Gianluca Danese
L'Inter perde clamorosamente in casa 2-1 contro l'Atalanta.
Un passo indietro rispetto agli ultimi progressi mostrati, ma oggi la sfortuna è stata quasi decisiva: quattro legni colpiti, altrettante occasioni sprecate e tanta ma tanta ingenuità in difesa.
Dopo un buon inizio con diverse occasioni mancate ma anche più di qualche sbandamento difensivo, al 35' subiamo contropiede dopo un nostro angolo come tante altre volte è successo, Moralez fa quello che vuole e serve a Bonaventura per l'1-0.
Abbiamo la forza e la fortuna di pareggiare un minuto dopo con Icardi lanciato alla grande nel corridoio da Guarin rimandando l'assalto ai 3 punti nel secondo tempo. Aggressivi solo a sprazzi lasciamo giocare troppo l'Atalanta che fa la sua partita andando spesso alla conclusione. Hernanes si vede poco, ci prova Guarin con poca precisione, Palacio si danna l'anima e Icardi sembra un po' stanco; gli esterni appaiono un po' bloccati.
Nella ripresa proviamo ad essere più aggressivi, a tenere palla, a cercare il varco giusto, a schiacciare l'avversario, ma ci riusciamo solo a sprazzi, concedendo sempre qualcosa all'avversario in contropiede.
Peccato per la traversa di Guarin, l'icredibile palo in girata di testa di Palacio, la traversa di Jonathan sotto porta e il susseguente palo di Icardi quasi sulla linea.
Al 90' patatrac della difesa che su uno spiovente si dimentica di Bonaventura che di testa beffa Handanovic per l'1-2.
Oggi forse Hernanes ha funzionato di meno e si è visto solo a sprazzi, un pochino meglio nella ripresa ma insufficiente; Guarin ci ha provato di più ma è mancata la lucidità come al solito e la mira, in più da solo non è in grado di portare la croce. Male Alvarez che entra per Cambiasso spostando il Profeta come regista basso, intuizione così così di Mazzarri.
Meglio Nagatomo nei suoi 20' giocati che D'Ambrosio (poco aiutato da Hernanes); bene Jonathan pericoloso, costruttivo, macinacross, bravo più volte anche in copertura difensiva ma c'è da dire che purtroppo dalla sua parte Bonaventura ha fatto i due gol. Tanti atteggiamenti difensivi poi sono da rivedere. Male Campagnaro, meglio Ranocchia e Rolando.
Di nuovo in campo per il turno infrasettimanale aspettiamo l'Udinese ancora a San Siro e vediamo di non commettere altri errori fatali.
A tutta Bundesliga
26° giornata
di David Rodinó
Raramente avevo visto il Bayern Monaco quest´anno cosí in difficoltá come sabato pomeriggio nella trasferta a casa del Mainz. I padroni di casa hanno buttato il cuore oltre l´ostacolo ed affrontato la squadra di Monaco di Baviera senza paura referenziale. Schweinsteiger e Götze hanno nei minuti finali, grazie ai loro goal, rovinato il sogno dei renani di interrompere la serie positiva dei bavaresi. Lo stesso tecnico del Bayern, Pep Guardiola, ha ammesso di essere molto felice di questo successo perché ottenuto con la squadra, a suo avviso, tra le piú piú forti affrontate quest´anno. Martedí nel turno infrasettimanale a casa dell´Hertha Berlino ha il Bayern Monaco la possibilitá, con un successo, di laurearsi campione con ben sette turni di anticipo sul finale di stagione, cosa questa che rappresenterebbe un Record difficile da battere.
Unica sorpresa del 26° turno é stata la vittoria dell´Hoffenheim nella tana del Leverkusen. Il Bayer a causa di questa sconfitta dovrá sudarsi le cosiddette sette camice per mantenere il quarto posto che la farebbe accedere ai turni preliminari per accedere alla Champions League del prossimo anno. Le sue calcagne sono morse dal Borussia Mönchengladbach, tornato pimpante nel successo per 3 a 0 contro i bianco blu di Berlino e dal Wolfsburg, fermato in casa ( 1 a 1 ) dalla sorpresa della stagione Augsburg.
Vi do appuntamento a giovedi´ quando probabilmenti i giochi per il titolo saranno fatti ed il Bayern sará festeggiato a Berlino per la ventiquattresima volta campione.
La Classifica dopo 26 giornate: Bayern 74, Dortmund 51, Schalke 50, Leverkusen 44, Gladbach 42, Wolfsburg 41, Mainz 41, Augsburg 39, Hertha BSC 36, Hoffenheim 29, Hannover 29, Brema 29, Francoforte 26, Friburgo 25, Stoccarda 24, Amburgo 23, Norimberga 23, Braunschweig 18.
A Tutta Serie A
di Marco Cadin
Inutile continuare a descrivere la
marcia trionfale della Juventus, che continua a vincere, per altro
sempre con il solito striminzito 1-0. La Fiorentina batte il Napoli
al San Paolo, sospirando una gloriosa rimonta in chiave Champions
League (distante sette punti). A dire il vero gli infortuni di Rossi
e Gomez lasciano qualche perplessità sulle possibilità di successo.
La Roma offre una prova confortante al Bentegodi, ampliando il
vantaggio sui partenopei. Inter e Parma sono fermate in modo
inaspettato tra le mura amiche, ma la Lazio non sa avvantaggiarsene
pareggiando con il cadavere del Milan. Nell’inferno delle ultime
posizioni, il Bologna è l’unica a vincere, ma il futuro prossimo è
tutto da scrivere.
Il 3-1 del Torino sul Livorno è il
risultato di una partita senza storia. Il dominio territoriale
piemontese trova sfogo nell'incornata di Immobile, che spedisce in
rete una palla proveniente da un calcio piazzato dalla destra (25º).
Nei minuti seguenti, Bardi si oppone al destro di Bovo, al colpo di
testa di Glik e al tiro di Cerci. Anche nel secondo tempo, i toscani
non riescono a scuotersi, subendo le iniziative granata. Al 60º, El
Kaddouri serve con un pallonetto Immobile, che con un destro
ciabattato al volo sorprende il portiere. L'attaccante campano firma
la tripletta con un potente e preciso tiro da fuori area (67º). Allo
scadere, Siligardi accorcia le distanze con una conclusione vincente,
figlia della goffa smanacciata di Padelli. Immobile prenota
prepotentemente un biglietto per il Brasile.
La Roma
espugna il Bentegodi, battendo il Chievo 2-0. I veronesi hanno
commesso errori imperdonabili, agevolando il compito ai secondi della
classe. Al 17º, Cesar non si avvede dell'accorrente Gervinho,
servendolo con un corto retropassaggio di testa: l'ivoriano non si fa
pregare, depositando il pallone in rete. Dainelli commette lo stesso
errore del compagno, mettendo Destro davanti ad Agazzi, ma la
conclusione della punta finisce sull'esterno della rete (32º).
Destro non impiega molto a farsi perdonare, insaccando con un preciso
piatto un assist di Taddei (43º). Anche nell'occasione va rimarcata
la "marmorea" difesa clivense. Nella ripresa, i capitolini
gestiscono senza patemi il match. Al 64º, un sinistro di Nainggolan
sfiora il palo, mentre, a tempo quasi scaduto, Gervinho colpisce di
testa un cross in scivolata di Pjanic, impegnando Agazzi. Il Chievo
prova a farsi vivo con un paio d’innocue conclusioni di Obinna, ma
nulla di più. La Roma torna a vincere in trasferta, offrendo una
prova autorevole.
Sorprendente
2-1 dell’Atalanta in casa dell’Inter. Inizio di gara in salita
per i meneghini: prima Stendardo e poi Cigarini impegnano severamente
Handanovic. Dove non arriva il portiere ci pensa la traversa a
frenare il colpo di testa di Denis (16°). Al 33°, Bonaventura
stoppa palla con tutta calma al limite dell’area, concludendo in
rete con un potente destro. Imbarazzante la dormita dei tre difensori
nerazzurri, incapaci di opporsi all’avversario. Due minuti dopo,
Icardi viene imbeccato con un perfetto filtrante da Guarin: dribbling
e tiro preciso per il pareggio interista. Ad inizio ripresa, Guarin
prende la faccia alta della traversa con un poderoso destro da tre
quarti campo. Al 59°, solo il palo ferma la corsa del pallone,
colpito di testa da Palacio. In una ripartenza orobica, Brienza viene
servito all’altezza del dischetto dell’area, ma la sua
conclusione a botta sicura è salvata sulla linea di porta da
Jonhatan. Guarin serve Jonathan a due passi dalla porta, il
pallonetto dell’esterno prende in pieno la traversa e il tapin a
porta vuota di Icardi finisce sul palo (88°). Al 90°, Brienza
imbecca su punizione il liberissimo Bonaventura, che può schiacciare
in rete di testa. L’Inter non riesce a dare continuità ad una
striscia di risultati positivi, che aveva illuso il popolo
nerazzurro.
Match senza
storia a Marassi, dove la Sampdoria si sbarazza del Verona con un
netto 5-0. Vantaggio già al 4°: tiro dalla distanza sul palo di
Renan e tapin in scivolata di Sansone. Al 23°, Renan riceve un
assist involontario da parte dell’arbitro, concludendo in rete dal
limite dell’area. Il terzo goal giunge al 38°, Reggini arriva sul
fondo, pescando il tocco in rete di Soriano. Il giovane emigrante
tedesco bissa la rete del primo tempo al 49°: entusiasmante
cavalcata dalla propria difesa e tiro incrociato dal limite
dell’area. Il definitivo 5-0 è merito di Palombo, che al 59° buca
la barriera con una punizione bassa. La gestione Mihajlovic ha una
media punti da Europa League, complimenti al tecnico serbo. L’Hellas
si gode la tranquillizzante classifica con la testa già in vacanza.
L’Udinese
batte 1-0 il combattivo, quanto ingenuo, Sassuolo. Zazza si
costruisce la prima occasione goal della partita, liberandosi di due
avversari, ma nel momento di concretizzare non riesce a superare
Schuffet (13°). Il vantaggio bianconero arriva grazie ad un colpo di
testa di Di Natale, che devia in rete un tiro sporco di Pinzi (26°).
Dieci minuti dopo, il bomber campano potrebbe raddoppiare, ma il
penalty viene calciato fuori dallo specchio. Il rigore era stato
concesso per un fallo di mano inesistente, errore provvidenziale. Pur
in difficoltà, gli emiliani avrebbero l’occasione per il pari,
grazie ad un rigore concesso per una serie di insistenti trattenute
in mezzo all’area. Floccari calcia sul palo il tiro dal dischetto,
condannando alla sconfitta i neroverdi.
Il Bologna
vince immeritatamente lo scontro diretto con il Cagliari (1-0).
Partita senza grandi emozioni, anche se nel primo tempo sono i sardi
a sfiorare il goal. Una conclusione ribattuta di Sau, permette a
Perico di tirare in porta, ma Curci mette una pezza (22°). Tre
minuti dopo, Ekdal riceve palla dall’attivissimo Ibarbo, ma la
conclusione sorvola la traversa. Al 78°, il Bologna raccoglie ciò
che non aveva seminato, ovvero l’insperato vantaggio.
Christodoulopoulos insacca il rigore, concesso per una spinta ai suoi
danni da parte di Dessena. Il Cagliari prova a reagire con le
iniziative di Ibarbo, ma quando un assist viene recapitato a Pinilla,
il risultato non è dei più confortanti (84°). Il Bologna torna a
respirare, mentre al Cagliari servono ancora punti per sentirsi al
sicuro.
Parma e Genoa
si dividono la posta, pareggiando 1-1. Primo tempo equilibrato, con i
padroni di casi che nei minuti iniziali si rendono pericolosi con
Munari e gli ospiti con Calaiò. Al 22° il Genoa sblocca il
risultato, in virtù di un preciso diagonale di Cofie. Il pareggio
ducale non si fa attendere (31°): mischia scaturita da una punizione
di Cassano e sassata sotto il sette di Schelotto. Tra il 68° e il
75°, Parolo ha una doppia occasione per segnare: prima liscia un
assist di Cassano e poi mette fuori di testa. De Ceglie risponde con
una traversa casuale, nata da un cross errato (32°). Il forcing
parmense non porta frutti, permettendo ai grifoni di tornare a casa
con un punto.
Colpaccio
della Fiorentina al San Paolo, dal quale esce con una preziosa
vittoria per 1-0. Napoli giù di corda e di morale, forse ha influito
la recente eliminazione dall'Europa League. La prima mezzora è tutta
di marca partenopea: Higuain s’invola in solitaria corsa verso la
porta, ma la forte conclusione è deviata sopra la traversa da Neto.
Hamsik si ritrova un pallone d'oro, che calcia con troppa fretta sul
portiere (22º). La partita cambia al 37º, quando Ghoulam viene
espulso per fallo in chiara occasione da goal, ai danni di Bakic. I
viola, pur perdendo Gomez per l'ennesimo infortunio, crescono minuto
dopo minuto rendendosi sempre più pericolosi. Matri si divora il
vantaggio di testa, mettendo fuori il cross di Joaquin (77º). Il
goal partita giunge a due primi dal termine: Joaquin corregge in rete
di testa un cross smarcante di Pasqual. I gigliati sono a sette punti
dalla zona Champions: provarci non costa nulla.
Inutile pareggio (1-1) tra le due grandi deluse del
campionato. Lazio e Milan hanno offerto una prova poco confortante
per due squadre in cerca di rilancio. Nel primo tempo, i padroni di
casa si mettono in mostra solo per due colpi di testa di Novaretti,
in entrambi i casi scaturiti da un calcio piazzato. In una delle due
occasioni, la palla finisce in rete, ma la segnatura viene annullata
per un dubbio offside di Biava. I rossoneri fanno ancora meno, ma
trovano il goal in modo fortuito (44º): Kaka affonda sulla destra,
potendo festeggiare grazie ad un cross deviato in rete da Konko.
Nella ripresa, la pressione biancoceleste trova sfogo al 61º: cross
di Candreva, sponda aerea di Biglia e colpo di testa vincente di
Gonzalez. Candreva avrebbe l'opportunità per divenire il match
winner, ma trovandosi da solo davanti ad Amelia spara alle stelle.
Balotelli, subentrato nella ripresa, coglie il palo con un destro dal
vertice dell'area (83º). Squadre lontane dall'Europa, ma la Lazio
può ancora sperare.
Il testacoda
del Massimino viene vinto dalla Juventus sul Catania (1-0).
Proibitiva l'impresa richiesta agli etnei, che molto dovranno sudare
per salvarsi. Pirlo sfiora la rete su punizione al 13º, mentre
Osvaldo è tanto attivo quanto impreciso. Al 31º, l'oriundo colpisce
al volo di tacco, ma ancora una volta sbaglia di un soffio. Al 57º,
l'ex romanista prova anche in rovesciata, senza assaporare la gioia
del goal. Tre minuti dopo, Osvaldo offre di testa un assist a Tevez,
il cui tiro piega le mani di Andujar. Al 67º, Berghessio si fa
espellere per un gomito alto su Chiellini, rendendo l'ipotetica
rimonta alquanto improbabile. Pirlo, Vidal e Tevez potrebbero
arrotondare il punteggio, ma optano per non dare ulteriori sofferenze
ai catanesi.
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