Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 27 Marzo 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
Uno Stadio Vuoto
di Fabio Pierboni
Toro incornato
di Gianluca Danese
A Tutta Serie A
di Marco Cadin
A tutta Bundesliga
di Fabio Pierboni
Uno stadio vuoto, una squadra mediocre,
una dirigenza pessima, quale miglior ricetta per abbandonare anche
l’ultimo traguardo. La Lazio abbandona le ultime speranze di
recuperare almeno in parte la pessima stagione. Le contestazioni si
dovrebbero fare allo stadio, supportando la squadra e affermando il
dissenso, la decisione di lasciare gli spalti vuoti suona più come
una resa, come un abbandono, una battaglia persa.
La Lazio si frantuma di fronte a tanti
seggiolini vuoti, a un presidente che non ha minimamente idea di
quale danno stia perpetrando, si sfalda nella decadenza di molti sui
giocatori, nella mediocrità di altri, nell’inconsistenza degli
ultimi arrivati.
Si lascia andare all’ennesima
sconfitta che scivola via passando per gli occhi terrorizzati di
Marchetti, gli stessi del mondiale sudafricano, per le amnesie di
Konko e le tante palle perse da Biglia, i mille errori di Gonzales,
la frustrazione di Candreva e le amnesie di Lulic e Klose, i troppi
anni di Biava, il talento sprecato di Keita, le promesse non
mantenute di Onazi e gli sforzi poco lucidi di Cana e Radu,
l’Atalanta resta a guardare mettendo dentro quella gentile
concessione arrivata sui piedi di Morales, ci mette del suo anche
l’arbitro, ma sarebbe riduttivo fermarsi ad analizzare gli episodi
quando i problemi sono altrove. La spaccatura è ormai insanabile e
probabilmente assisteremo ad altre partite senza tifosi, la Lazio è
prigioniera di un presidente inadeguato e borioso, ma anche di
passioni messe in naftalina, di una generazione che ha dimenticato
troppo presto la storia di questa squadra, una storia di sofferenze e
di lotta, una storia di orgoglio e di passione. La più bella partita
che ho visto in vita mia è stata Lazio-Vicenza del 1987, non c’era
una coppa da alzare, né un presidente amato, c’era la Lazio da
salvare ed eravamo li, 62.000 cuori a spingere una palla in rete.
Toro incornato
di Gianluca Danese
L'Inter vince 1-0 a San Siro contro il Torino nel giorno del suo 106° compleanno e davanti al sempre più presente presidente Tohir.
Partita così così, squadra e gioco così così, poca manovra e poco fluida, pochissimo movimento senza palla, lentezza nelle ripartenze, poca determinazione sotto porta o in zona tiro; insomma, i soliti problemi. Ma è altresì evidente una maggiore solidità soprattutto difensiva rispetto a qualche tempo fa.
Comunque ogni volta che c'è da fare la partita contro squadre chiuse e ben messe in campo troviamo quasi sempre molte difficoltà.
Solito 3-5-2 con difesa tutta nuova (Rolando-Campagnaro-Ranocchia) viste le squalifiche, Hernanes dal 1' e Alvarez in panca, Icardi ancora titolare.
Il primo tempo è noiosissimo, la squadra è lenta e fatica a costruire malgrado il tanto possesso palla, ma è un possesso sterile e sempre orizzontale, e le verticalizzazioni sono un miraggio; il Profeta, attesissimo, non lascia segni. Ci prova di più Guarin che però si perde sempre sul più bello.
Al 26' Padelli si supera sul colpo di testa di Palacio, ma al 30' in una delle pochissime triangolazioni in area Cambiasso serve Palacio che di testa vuole appoggiare ad Icardi sotto porta ma la palla si inpenna e stavolta il portiere granata viene beffato. 1-0.
Il primo tempo si chiude senza altri sussulti.
La ripresa vede le due squadre giocare di più ma le conclusioni in porta si conteranno con il contagocce. L'Inter aumenta un pochino il ritmo e sembra più pericolosa ma mancano convinzione e determinazione e pericoli effettivi non ne crea. Bisognerebbe cercare di chiuderle il più presto possibile queste partite mangiandosi l'avversario e non farlo giocare rischiando così il pari come tante altre volte è successo quest'anno.
Il Profeta è più vivo rispetto alla prima frazione ma rifornimenti alle punte non arrivano.
Venti minuti finali con Kovacic per Guarin che rispetto a questi ha dato molto più dinamismo e qualche buona geometria, in più cerca sempre di proporsi ma spesso sul più bello si perde.
Bene ancora la difesa grazie soprattutto al sapiente lavoro di Cambiasso che tampona, riparte, ragiona, sembra proprio tornato ai suoi ottimi livelli. Meglio Kovacic di Guarin o Hernanes; Palacio grandissimo con super lavoro su tutto il versante offensivo e soprattutto anche in difesa a spazzare sui calci d'angolo avversari; Icardi sportella tanto ma è un po' troppo lento e comunque ha poche palle giocabili; rivedibili gli esterni che badano soprattutto a tamponare.
Sabato sera ci attende la delicata trasferta di Verona, attesissima soprattutto dagli ultras neroazzurri e da quelli gialloblu. Ne vedremo delle belle...
A Tutta Serie A
di Marco Cadin
La ventisettesima giornata di questo
campionato verrà ricordata come la pietra tombale della lotta allo
scudetto, che la partenza sprint della Roma aveva tenuto viva fino a
tre quarti del torneo. I due scontri diretti sono stati combattuti,
decisi da episodi, come spesso accade nelle partite che contano.
L’estroso dribbling di Asamoah è stato valorizzato da un
palo-goal, mentre il colpo di testa di Matos si è infranto sulla
faccia della traversa sbagliata. L’incrocio dei pali colto da
Callejon è stato benevolo, mentre la sventola di Maicon ha fatto
solo la barba al sette. In ogni caso, i quattordici punti che
dividono i bianconeri dai giallorossi, non sono certo frutto del
caso, ma di una superiorità ormai acclamata. Non esiste turno di
recupero o scontro diretto, che possa resuscitare ciò che è
defunto. La lotta per la seconda piazza deciderà chi dopo il
mondiale potrà riposarsi e chi dovrà sobbarcarsi un insidioso
preliminare di Champions League. In vista della prossima stagione non
è cosa da poco. Fiorentina, Inter e Parma sono le tre serie
candidate all’Europa League, a meno che Lazio e Milan non decidano
di correre nelle ultime settimane. Il Chievo è stata l’unica
squadra della zona salvezza a vincere, ma dovrà ancora faticare per
sentirsi al sicuro.
L'Udinese mette fieno in cascina,
grazie al successo per 1-0 nei confronti del Milan. I rossoneri
avrebbero meritato il pari, in particolar modo per un primo tempo di
buon livello. Al 14º, Pazzini mette fuori di testa un cross di De
Sciglio, su cui Schuffet era uscito in modo incerto. Alla mezzora,
uno Zapata indisturbato incorna spedendo il pallone sopra la
traversa. Un minuto dopo, Schuffet onora la sua fama di talento,
deviando in angolo una girata di Pazzini. Nella ripresa, Widmer mette
spesso in difficoltà il modesto Mexes. Al 61º, il polacco serve Di
Natale, la cui conclusione non termina nello specchio della porta.
Una triangolazione di prima, Pereyra-Fernandes-Di Natale permette al
capitano friulano di portare in vantaggio i suoi (67º). Poco dopo,
Allan sfiora l'incrocio con un tiro a giro, ma il 2-0 sarebbe stato
troppo. Il Milan non segna più, mentre la difesa è sempre
imbarazzante.
Il
Catania non coglie più di un punto nello scontro diretto con il
Cagliari (1-1). Primo tempo deludente, con gli etnei che si rendono
pericolosi solo con una punizione di Lodi (29º). Sau spaventa gli
avversari con due girate, ma la mira è imprecisa.
In apertura di ripresa, arriva il vantaggio
sardo: Vecino gira in rete un pallone in mischia (53º). Dieci minuti
dopo, un cross su punizione di Lodi viene spinto in rete dal ciuffo
di Berghessio. Al 73º, il Cagliari rimane in dieci per l'espulsione
di Avelar (doppia ammonizione discutibile). La pressione siciliana è
forte, ma il palo ferma la corsa del violento diagonale di Biraghi.
La traversa nega la soddisfazione della rete ad un colpo di testa di
Rolin (83º), chiudendo di fatto la contesa. Gli etnei vedono
assottigliarsi le speranze di salvezza.
Una Juventus
insaziabile supera 1-0 la Fiorentina. Primo tempo a ritmi elevati per
bianconeri, che sfiorano la rete con un destro, di poco alto di Pogba
(16º). Al 26º, Asamoah fa le prove generali del goal, ma Neto si fa
trovare pronto. La rete vincente arriva al 42º, quando Asamoah salta
un avversario e segna con un destro deviato, che sbatte sul palo ed
entra in porta. La ripresa vede una Fiorentina attiva, che con un pò
di fortuna avrebbe meritato il pari. Al 71º, Ogbonna rischia
l'autogoal deviando un cross di Vargas. Matos colpisce la traversa,
concludendo di testa su una torre di Wolski (80º). I bianconeri sono
invincibili in casa, oggi anche grazie alla loro buona stella.
Successo di
misura dell'Inter, nei confronti del Torino. Primo e unico squillo
dei granata nella prima frazione, una conclusione dal dischetto di
Immobile, di poco alta. La ditta Guarin-Palacio prima costringe
Padelli ad una strepitosa parata in tuffo (26º), poi porta in
vantaggio i nerazzurri con un colpo di testa a pallonetto
dell'argentino (30º). Basha sfiora il pareggio con un rasoterra, che
termina vicino al palo (67º). Hernanes cerca il raddoppio con un
destro di poco a lato, ma il secondo goal sarebbe stato troppo
punitivo per il buon Torino. I nerazzurri fanno sentire il loro fiato
sul collo all'arrancante Fiorentina.
I quattromila,
dico quattromila, tifosi dell'Olimpico hanno assistito alla disfatta
della Lazio, cagionata dall'Atalanta (0-1). Al 19º, una punizione di
Biglia crea scompiglio, ma il goal di Gonzalez è giustamente
annullato. Moralez, servito da Denis in mezzo all'area, tergiversa e
permette agli avversari di recuperare. Consigli è prodigioso su una
punizione di Candreva, mentre Stendardo sfiora il goal dell'ex di
testa. La rete decisa giunge al 60º: Estigarriba impegna Marchetti
con una pericolosa incornata, ma Moralez segna con un lesto tapin.
Quattro minuti dopo, Candreva viene espulso per doppia ammonizione.
La Lazio, in inferiorità numerica, non ha la forza di reagire,
eccezion fatta per un bel diagonale di Keita (74º). I biancocelesti
non approfittano dello stop dei viola, mentre l'Atalanta è
praticamente salva.
La sfida tra
le due rivelazioni del campionato, si è conclusa con il successo per
2-0 del Parma sul Verona. Il match comincia con l’iniziativa di
Parolo, che impegna Rafael con una diagonale dal vertice di sinistra
dell’area. Cassano, smarcato da un perfetto assist di Parolo, si
divora il vantaggio concludendo tra le braccia del portiere (8°). La
triangolazione Iturbe-Romulo-Iturbe termina con un tiro di poco a
lato (18°). Una conclusione da fuori area di Gobbi viene leggermente
sporcata da Biabiany: quando Rafael si trova tra le mani la palla,
quest’ultima aveva già varcato la linea di porta (20°). Sul
finire del tempo, Toni arriva al tiro con un’azione insistita, ma
la conclusione non trova altro che l’esterno della rete. Il
raddoppio parmense arriva al 92°: Cassano ruba palla all’ingenuo
Rafael, calcia un delizioso pallonetto che si spegne sul palo, ma
Schelotto è lesto a ribadire in goal. Vittoria meritata degli
emiliani, che ora si trovano a 2 punti dal quarto posto, con una
partita da recuperare.
La Sampdoria
mette in cassaforte il discorso salvezza, battendo con una clamorosa
rimonta il Livorno (4-2). Le due squadre si sono divise un tempo per
parte, ma i rimpianti sono tutti per i toscani. Prima occasione un
tiro di prima intenzione di Paulinho, che si spegne sulla traversa
(19°). Mesbah riceve palla in area con un filtrante, la conclusione
è deviata dal palo, ma Mbaye è il più veloce di tutti a infilare
la palla in rete (19°). Il difensore amaranto corona il suo sogno,
raddoppiando otto minuti più tardi: botta di prima intenzione sul
cross basso di Greco. Al 49°, il match si riapre, quando Bardi
respinge corto il tiro di Soriano, permettendo al subentrato Krsticic
di segnare. Passano solo quattro minuti, Ceccherini devia nella sua
porta un pallone danzante in area piccola. Al 68°, Okaka trova il
vantaggio con un destro da fuori area, che s’insacca grazie ad una
deviazione. Cigliegina finale alla rimonta blucerchiata è il quarto
goal ad opera di Gabbiadini, magistralmente servito da Okaka (75°).
Il Chievo
prende tre punti basilari per sperare nella salvezza, sconfiggendo
2-1 uno sfortunato, quanto ingenuo, Genoa. Clivensi in vantaggio con
un penalty realizzato da Paloschi, assegnato per una trattenuta su
Stoian (5°). In una mischia in area veneta, la conclusione di De
Maio non supera il muro avversario (20°). Nella ripresa, ghiotta
opportunità per il Genoa: prima Agazzi salva la porta su un colpo di
testa, poi Fetfatzidis calcia di poco alto (57°). Un minuto dopo,
Gilardino sfiora la traversa con una girata di testa. L’attaccante
azzurro si rifà all’88°, incornando in rete un pallone
proveniente dal corner. Quando i giochi sembrano fatti, Motta
strattona in area Lazarevic, cagionando un altro rigore contro i suoi
(per giunta a tempo scaduto). Paloschi conferma la sua freddezza,
realizzando il rigore della vittoria.
0-0 che non
serve a nessuno tra Bologna e Sassuolo. Ospiti più propensi
all’attacco nel primo tempo, ma le conclusioni da fuori area di
Sansone e la scarsa precisione di Floccari non portano in dote il
vantaggio. Al 41°, solo la traversa salva Curci dall’incassare la
rete, quando Sansone gira di prima intenzione un pallone al limite
dell’area. Il secondo tempo è ancora più noioso del primo, si
distinguono a mala pena due iniziative di Lazaros, di poco a lato la
prima (76°) e ben respinta da Pegolo la seconda (84°). Le due
squadre sono serie candidate alla serie cadetta, domenica avrebbero
dovuto fare molto di più.
Il Napoli
batte la Roma per 1-0, accorciando la distanza della diretta
avversaria a soli 3 punti. Primo tempo di marca giallorossa, con
Gervinho che spaventa il San Paolo con una spizzata di testa (4º).
Al 26º, Benatia colpisce di testa in rete una palla proveniente da
un calcio di punizione, ma il goal viene giustamente annullato per
offside. Gervinho, mette a sedere il difensore opposto, ma Reina gli
nega la gioia della rete a due passi dalla porta (39º). Tre minuti
dopo, Bastos tira un gran sinistro dal limite dell'area, ma Reina
devia sopra la traversa. Il Napoli si fa vedere solo con un tiro a
giro di Martens, su cui De Sanctis si fa trovare pronto. La ripresa è
più equilibrata, nei primi quindici minuti le conclusioni di Mertens
e Nainggolan sono gli unici pericoli. Al 65º, Callejon conclude al
volo dopo un assist di tacco, ma De Sanctis blocca senza problemi.
Florenzi non è preciso di testa, mentre Reina si supera su un tiro
deviato di Maicon. All'81º, il goal partita: cross sul secondo palo
di Ghoulam su cui si avventa Callejon, che insacca all'incrocio dei
pali. La reazione giallorossa è tutta in tiro da fuori di Maicon,
che sfiora di un palmo il sette. Napoli insolitamente cinico e
fortunato, mentre la Roma paga la sua scarsa prolificità.
L’infortunio di Strootman rende ancora più amara la serata
giallorossa.
A tutta Bundesliga
24° giornata
di David Rodinó
Le statistiche sono offerte da: http://www.kicker.de/
Il 24° turno del massimo campionato tedesco si é giocato tra sabato 8 marzo e domenica 9. Le partite del sabato pomeriggio hanno regalato tantissime emozioni e un gran numero di gol.
Il Bayern Monaco ha continuato il suo dominio andando a vincere con un sonante e tennistico 1 a 6 sul campo del Wolfsburg. Un impressionante possesso palla da parte dei bavaresi e la classe pura di Thomas Müller, autore di una doppietta e di un assist, non hanno lasciato scampo ai padroni di casa.
Si dimostra in grandissima forma anche lo Schalke che con un chiaro 4 a 0 cancella dalla partita l´Hoffenheim. Huntelaar con la sua tripletta é il grande protagonista del match.
Prosegue il periodo negativo del Mönchengladbach che in casa, di fronte a quasi 50000 spettatori in attesa di un successo scacciacrisi, si fa superare per 1 a 2 dalla sorpresa della stagione 2013-2014 Augsburg. Da incorniciare il gol del momentaneo pareggio dell´Augsburg in rovesciata di Altintop.
Lo Stoccarda non riesce a superare tra le mura amiche il Braunschweig. Il 2 a 2 finale costa la panchina al tecnico degli svevi Thomas Schneider. E´ giá il secondo esonero della stagione in corso per lo Stoccarda che ha scelto di affidarsi all´esperto Huub Stevens per questo finale infuocato.
L´Hannover malgrado una netta supremazia territoriale non riesce a superare davanti ai propri appassionati tifosi un Leverkusen sembrato veramente la brutta copia di quello ammirato ad inizio di stagione. Nell´1 a 1 finale grande protagonista é stato il portiere del Bayer Leno autore di alcune parate eccezionali.
Ad Amburgo i padroni di casa non riescono a superare uno spento Francoforte. Il risultato di 1 ad 1 accontenta solo gli ospiti.
Sabato sera colpo gobbo dela Werder a casa del Norimberga. Malgrado i bavaresi siano stati i migliori in campo, la squadra ospite ha sfruttato al meglio le uniche occasioni capitatele e ha ottenuto un insperato 0 a 2. Da segnalare la correttezza del capitano del Werder Brema, Hunt, che ha segnalato all´arbitro che un rigore fischiato a suo favore in realtá non lo era facendo tornare il fischietto sui suoi passi. Bravo Hunt!
Domenica pomeriggio vittoria di misura del Dortmund a casa del Friburgo per 0 a 1. Partita non bella ma vittoria meritata per gli ospiti.
Domenica sera il Mainz e l´Hertha Berlino si sono divisi la posta in una partita molto equilibrata. Il risultato finale di 1 a 1 accontenta entrambe le squadre ed i tecnici negli spogliatoi hanno elogiato le loro compagini.
Begegnungen
Tabelle
Pl. | Verein | Sp. | g. | u. | v. | Tore | Diff. | Pkte. | |||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | ![]() | 24 | 22 | 2 | 0 | 72:11 | 61 | 68 | |||||||||||
2 | ![]() | 24 | 15 | 3 | 6 | 55:27 | 28 | 48 | |||||||||||
3 | ![]() | 24 | 14 | 2 | 8 | 40:27 | 13 | 44 | |||||||||||
4 | ![]() | 24 | 13 | 5 | 6 | 46:35 | 11 | 44 | |||||||||||
5 | ![]() | 24 | 12 | 3 | 9 | 41:38 | 3 | 39 | |||||||||||
6 | ![]() | 24 | 11 | 5 | 8 | 37:34 | 3 | 38 | |||||||||||
7 | ![]() | 24 | 11 | 5 | 8 | 33:36 | -3 | 38 | |||||||||||
8 | ![]() | 24 | 10 | 6 | 8 | 41:31 | 10 | 36 | |||||||||||
9 | ![]() | 24 | 10 | 6 | 8 | 35:28 | 7 | 36 | |||||||||||
10 | ![]() | 24 | 7 | 8 | 9 | 52:52 | 0 | 29 | |||||||||||
11 | ![]() | 24 | 7 | 7 | 10 | 28:46 | -18 | 28 | |||||||||||
12 | ![]() | 24 | 7 | 5 | 12 | 31:43 | -12 | 26 | |||||||||||
13 | ![]() | 24 | 6 | 8 | 10 | 27:40 | -13 | 26 | |||||||||||
14 | ![]() | 24 | 4 | 11 | 9 | 27:42 | -15 | 23 | |||||||||||
15 | ![]() | 24 | 5 | 5 | 14 | 38:51 | -13 | 20 | |||||||||||
16 | ![]() | 24 | 5 | 5 | 14 | 39:53 | -14 | 20 | |||||||||||
17 | ![]() | 24 | 4 | 7 | 13 | 22:45 | -23 | 19 | |||||||||||
18 | ![]() | 24 | 4 | 5 | 15 | 19:44 | -25 | 17 |
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