Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 32 Aprile 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
A tutta serie A
di Marco Cadin
Il fattore K…
Sedici su sedici, la Juventus
conosce una sola parola nel suo catino ai lembi delle Alpi: vittoria.
La Roma ce l’aveva messa tutta per mettere pressione alla Vecchia
Signora, sfatando il tabù di un ostico campo come quello di
Cagliari. La verità è che per quanti sforzi possano profondere i
giallorossi, i bianconeri possono disporre di un cammino che appare
una marcia trionfale. Avversari come Udinese, Atalanta e Cagliari,
che non hanno più niente da chiedere alla classifica, appaiono per
lo più degli sparring partner. Se poi chi deve salvarsi, evita di
schierare i giocatori migliori contro i campioni d’Italia (vedi
Paulinho e Greco), non si comprende chi dovrebbe segnare a Gigi
Buffon. La via Emilia è l’ultimo filo rimasto per gli equilibristi
dei sogni. Intanto, il Napoli si è tirato fuori dalla lotta per il
secondo posto. Il prossimo anno, Benitez dovrà saper domare meglio i
nervi dei partenopei. Sette squadre in cinque punti si contendono i
due posti disponibili in Europa League (la Fiorentina è già
qualificata), il Milan spera di spuntarla, ma dovrà fare l’en
plein. Il Sassuolo è l’unica squadra della zona salvezza ad aver
vinto e Sansone è stato ripagato dalla sorte per l’onesta della
scorsa settimana.
Il derby scaligero se lo aggiudica
l'Hellas, che batte 1-0 il Chievo. Sin dalla prima frazione, si mette
in luce Luca Toni, che con un’incornata costringe Agazzi alla
respinta in angolo (26º). Hallfredsson accarezza l'incrocio dei pali
con un gran sinistro dalla distanza (45º). Ad inizio ripresa, si
assiste al forcing deciso dell'Hellas, infatti, Agazzi deve uscire
repentinamente su un inserimento di Iturbe e poco dopo respinge di
pugni una botta dal limite dell'area di Romulo. Iturbe è una mina
vagante, ma il vantaggio arriva sugli sviluppi di un cross di
Cacciatore: Toni insacca in scivolata, sfruttando l'indecisione del
portiere (65º). Un tiro al volo di Thereau è l'unica occasione del
Chievo, ma la conclusione esce di un soffio (85º). Decisiva la
zampata di Toni, da vero bomber.
Il pubblico di
San Siro si deve accontentare di un altro pareggio, Inter-Bologna
finisce 2-2. L’inizio sembra dare buoni auspici ai nerazzurri, che
al 6° passano in vantaggio: il cross basso di Nagatomo viene deviato
in rete da Icardi. Al 34°, Garics supera Nagatomo servendo
Cristaldo, che tira a botta sicura: il primo tentativo vede la
respinta di Handanovic, ma sul tapin l’argentino sigla il pareggio.
Nella ripresa, la musica è la stessa. L’Inter attacca alla ricerca
dei punti, ma gli emiliani non si fanno pregare per pungere la
precaria difesa nerazzurra. Al 62°, Icardi tira fuori dal cilindro
un destro dal vertice di sinistra dell’area, il pallone sbatte sul
palo e termina in rete. Nove minuti dopo, Rolando e compagni non
riescono ad addomesticare un cross innocuo, dando il tempo a Kone di
spingere il pallone in rete. Lo stesso Kone prova a rovinare tutto
stendendo in area Palacio. Così l’Inter si procura il primo rigore
della stagione, ma Milito calcia il penalty addosso a Curci. I
nerazzurri sono riusciti a farsi recuperare due volte, sbagliare un
rigore e subire due goal da quello che, fino sabato, era il peggior
attacco della Serie A. In queste condizioni è un miracolo aver
raccolto un punto.
La Lazio vince
per 2-0 con la Sampdoria, continuando la sua rincorsa all'Europa.
Dopo qualche reciproca schermaglia, i doriani sono i primi a rendersi
pericolosi al 23º: lo schema dal corner libera il tiro di
Gabbiadini, che esce di un soffio. Il vantaggio laziale arriva al
43º: doppio passo sul fondo di Keita, che serve a centro area
Candreva, il tiro vincente dell'azzurro è lento, ma preciso. Al 52º,
Postiga viene liberato da Candreva, ma il portoghese s'improvvisa
dribblomane, invece di concludere. Un minuto dopo, viene espulso per
doppia ammonizione Biglia, ma la Lazio è brava a rimanere padrona
del campo. Il raddoppio biancoceleste giunge al 73º: Mauri anticipa
Mustafi servendo Luljc, che insacca con un destro di prima intenzione
sotto la traversa. Negli ultimi minuti, la Samp prova a reagire, ma
non trova la gioia del goal. Un colpo di testa di Soriano è salvato
sulla linea da Biava, mentre un tiro di Palombo si spegne di poco a
lato. La Lazio mostra compattezza e coesione nella ricerca
dell'obiettivo europeo. La Sampdoria è stato un avversario con la
pancia piena, incapace di sfruttare la superiorità numerica.
Roma corsara a
Cagliari, dove esce vincitrice con netto 3-1. Buon inizio dei sardi,
che al 6º si rendono pericolosi con un colpo di testa di Pinilla.
Nenè va vicino all'incrocio con una punizione a giro di destro
(23º), ma la sorte del match sta per cambiare. Al 33º, Gervinho,
salta il portiere defilandosi sulla linea di fondo, il servizio in
area piccola permette a Destro di scaraventare la sfera sotto la
traversa. Un minuto dopo, il numero 22 capitolino molla un ceffone ad
Astori e si getta a terra fingendo di essere colpito. L’arbitro
abbocca ed ammonisce Astori per proteste, condizionando il resto
della gara. Lo stesso Destro raddoppia in contropiede battendo
Avramov in uscita, grazie al lancio filtrante di Nainggolan (56º).
Il terzo goal romanista giunge al (74º), quando Destro conclude in
rete un taglio basso dalla trequarti di Florenzi. Il Cagliari non può
che accorciare le distanze, realizzando un penalty con Pinilla (88º).
Rigore concesso per un atterramento dell'attaccante ad opera di
Benatia. Roma concreta e convincente, ma tra una settimana dovrà
fare i conti con le assenze degli squalificati Florenzi, Pjanic e
Destro (se a quest’ultimo fosse applicata la prova tv, lo stop
potrebbe essere per più di un turno).
Vittoria per
2-1 della Fiorentina e l’Udinese. Al 7°, Matos conclude in
spaccata una palla giunta dal corner, ma il tiro finisce a lato.
Sempre lo spagnolo devia di testa un cross di Tomovic, ma Scuffet
respinge in angolo (13°). Cuadrado rompe l’equilibrio con un tiro
dalla distanza, su cui la deviazione sfortunata di Danilo appare
decisiva (25°). Matos impegna nuovamente Scuffet con un colpo di
testa (52°), ma il raddoppio arriva su rigore al 70°. Rodriguez
realizza il penalty, concesso molto generosamente per
“l’atterramento” di Cuadrado ad opera di Danilo. All’82°,
l’Udinese accorcia le distanze con un tiro cross di Fernandes e, a
tempo scaduto, sfiora il pari con un colpo di testa di Heurtaux. La
Fiorentina ha spinto di più, meritando il successo. I Friulani
possono solo rammaricarsi per l’assenza Antonio Di Natale.
Sconfitta
quasi letale per il Catania, che viene schiacciato dal Torino (1-2).
Gli etnei partono di gran carriera, trovando il vantaggio già al
secondo minuto. Berghessio riceve l’assist di Barrientos,
concludendo in rete sull’uscita del portiere. Man mano la spinta
dei padroni di casa perde di tono, ma i granata non si affacciano
quasi mai nell’area avversaria. Al 57°, i granata danno i primi
segni di risveglio, quando Glik conclude al volo a due passi dalla
porta, ma Andujar riesce a respingere. Negli ultimi dieci primi, il
Massimino subisce un uno-due da ko. El Kaddouri serve l’assist per
l’inserimento di Fernerud, che in scioltezza realizza il pareggio
(79°). La torre di Meggiorini per Immobile, permette al bomber di
realizzare la sua diciottesima rete in questo torneo (83°). Uno
stadio affranto saluta nuovamente Maran, al suo secondo esonero
stagionale. La salvezza è una pia speranza.
Il Sassuolo
rinfocola il proprio ottimismo, interrompendo la striscia di sei
vittorie consecutive dell’Atalanta (2-0 allo stadio Azzurri
d’Italia). Prima occasione per i bergamaschi: tiro respinto di
Estigarribia e tapin di De Luca messo in angolo da Pegolo (12°). Un
minuto dopo, Bonaventura semina il panico in area avversaria, ma il
suo recapito in area piccola non viene capitalizzato dai compagni. De
Luca prova a sorprendere il portiere con un tiro a giro di destro,ma
senza successo (26°). Al 33°, Sansone conquista palla per
un’indecisione della difesa avversaria, scaricando in rete un
preciso diagonale. Il goal degli ospiti inibisce la squadra di casa,
che di colpo perde la verve precedente. Al 71° arriva il raddoppio
di Sansone: punizione defilata, su cui Consigli non è esente da
colpe. Chibsah potrebbe realizzare il terzo goal, ma la sua
conclusione, dopo un bello slalom, è sull’estremo difensore (88°).
Bentancourt prova ad accorciare le distanze con un colpo di testa, ma
Pegolo mantiene la porta immacolata (90°).
Il Parma si
rilancia con una vittoria di misura sul Napoli (1-0). Primo tempo che
scorre via senza conclusioni nello specchio da parte delle due
squadre. Unico sussulto, un goal di testa di Fernandez, annullato per
offside (11º). Al 55º, Parolo realizza il goal partita: sul cross
basso di Cassani all'altezza del limite dell'area, Parolo gonfia la
rete con una conclusione di prima. Albiol prova a dare la carica con
un tiro di poco alto (74º), mentre Zapata reclama giustamente un
rigore per essere stato atterrato da Mirante (76º). Mertens smarca
Insigne con un perfetto filtrante, ma il diagonale del napoletano non
è preciso (83º). Al 90º, Zapata sfiora la traversa di testa,
facendo svanire le residue speranze di recupero. Partenopei molto
deludenti, ma la mancanza di costanza di rendimento non è una
novità. Il Parma ritrova il successo dopo tre sconfitte consecutive.
La Juventus
inanella un altro successo tra le mura amiche, battendo 2-0 il
Livorno. Risultato mai in discussione, anche perchè Di Carlo ha
scelto di non schierare i diffidati Greco e Paulinho. Al 6º, Tevez
si fa respingere un tiro in area da Bardi, ma il vantaggio arriva
dopo la mezzora di gioco. Llorente riceve palla da Tevez con spalle
alla porta, la veloce piroetta dello spagnolo è impreziosita dalla
sassata che s' insacca sotto la traversa. Tre minuti più tardi,
Llorente raddoppia di testa: nell'occasione va segnalata la
responsabilità di Bardi, che si è fatto scivolare il pallone dalle
mani. Lichtsteiner potrebbe triplicare, ma il suo tiro defilato è
neutralizzato dal portiere. Nella ripresa, la Juve cala l'intensità
di gioco, pur non correndo particolari pericoli. Pogba viene
imbeccato in area da Pirlo, ma la sua conclusione finisce sopra la
traversa (69º). I minuti restanti scivolano via, chiudendo una sfida
mai iniziata.
Vittoria per 2-1 del Milan a Marassi, contro un
combattivo Genoa. Apre le marcature Taarabt, che correndo verso
destra incrocia un diagonale di sinistro dal limite dell'area,
sorprendendo Perin (20º). Il Genoa chiude i rossoneri nella loro
metà campo, facendoli tremare con un destro di Bertolacci, di poco
fuori (38º). Al 43º, Mexes rischia l'autorete anticipando di testa
Gilardino. Nel secondo tempo, prima un tiro di Fetfatzidis e poi un
colpo di testa di Sturaro sfiorano il goal (54º). Taarabt serve in
profondità Honda, che salta De Maio e supera Perin con un colpo
sotto (56º). La rabbiosa reazione dei grifoni si concretizza con una
botta sotto l'incrocio dei pali di Motta (73º). Nei minuti
successivi, Abbiati salva il risultato con un tuffo prodigioso sul
tiro di Centurion. Il Genoa avrebbe meritato almeno il pareggio, ma i
tre punti erano più utili ai rossoneri.
Il fattore K…
di Fabio Pierboni
Fino a poco tempo fa, per sbloccare
certe partite complicate, c’era lo schema risolutivo: “palla a
Klose e s’abbracciamo”, ora che il tedesco amministra i suoi
muscoli per il mondiale, giocando con il contagocce e tradendo
l’affetto ricevuto nella capitale, c’è un’altra Kappa a
interpretare lo schema: Keita!
Ormai divenuto un titolare inamovibile,
il catalano di origini senegalesi si è trasformato anche in un
trascinatore, un perfetto compagno di corsa per Candreva, con cui
scambia ripetutamente la posizione e nelle ultime partite anche gli
assist.
La Sampdoria di Sinisa Mihajlovic,
relegato in tribuna per squalifica, si presenta all’olimpico con
una formazione d’attacco, in avanti c’è il tridente pesante:
Maxi Lopez, Eder e Gabbiadini, la Lazio schiera per la prima volta
Elder Postiga al posto di Miro Klose.
I primi quaranta minuti vedono una
Lazio timida, spesso in difficoltà sui calci piazzati e sui corner,
i Blucerchiati cercano di sfruttare le palle ferme con schemi
fantasiosi e spesso efficaci. L’unico appiglio per i biancocelesti
sono le sgroppate dell’accoppiata Candreva-Keita, e proprio da una
di queste nasce il vantaggio: Keita si libera con una finta di due
avversari e mette al centro un rasoterra, Candreva gira in rete con
un preciso diagonale, l’azzurro è al nono centro stagionale.
Qualche minuto più tardi ancora Keita recupera un pallone e si porta
dietro un paio di avversari, la chiusura di Mustafi è provvidenziale
ed evita ai blucerchiati un passivo eccessivo.
Nel secondo tempo
la Lazio sembra aver trovato l’assetto giusto per controllare la
partita, al 57’ però ci pensa Biglia a stravolgere gli equilibri,
l’argentino si fa soffiare ingenuamente una palla a metà campo da
Krsticic che s’invola verso la trequarti biancoceleste, Biglia lo
insegue fino a spingerlo da dietro rimediando il secondo giallo e
lasciando la Lazio in dieci uomini. La decisione di Calvarese è
ineccepibile, ma c’è da dire che l’arbitro di Teramo ha usato un
metro diverso nella distribuzione dei cartellini, facendo arrabbiare
i pochi spettatori venuti allo stadio nonostante la protesta del tifo
organizzato nei confronti del presidente Lotito.
Reja con la squadra in dieci, decide di
sostituire l’unica punta Postiga con Mauri, avanzando Keita, la
Sampdoria prova a far entrare forze fresche in attacco con Sansone e
Okaka. I biancocelesti sembrano non soffrire l’inferiorità
numerica, mettendo più volte in difficoltà la retroguardia doriana.
Al 74’ Mauri si libera in area con una finta e serve un perfetto
assist a Lulic, il centrocampista di Mostar sigla il due a zero con
un perfetto piattone che supera l’incolpevole Da Costa. La
Sampdoria prova senza successo a riaprire la partita, per la Lazio
sono tre punti d’oro nella ricerca di un posto per l’Europa.
RIGOR MORTIS
di Gianluca Danese
L'Inter sciupa l'ennesimma occasione di uscire da San Siro senza l'immancabile sottofondo dei fischi del popolo neroazzurro: 2-2 contro il Bologna; con in più (non ci facciamo mancare proprio niente) la super occasione nel finale del rigore (il primo della stagione, alleluia!!!) sciupato malamente da un Milito sempre più riesumato dalle tombe degli antichi egizi.
Un'altra gara orribile, giocata male, e ancora una volta male interpretata da Mazzarri, colpevole anche lui insieme a tutti quanti, di questa sciagurata stagione.
Ma andiamo per gradi.
C'è Ranocchia per Samuel (tanto là dietro so' tutte pippe uguali e Jesus oggi s'è pure rotto per tutta la stagione); Guarin in castigo dopo l'orrore di Livorno ed al suo posto gioca Ricky Superpippa Maravilla Alvarez; c'è D'Ambrosio poi per Jonathan acciaccato (capitolo a parte lo merita proprio quest'altra bella pippa al sugo di D'Ambrosio: chi è costui? ma perchè li dobbiamo prendere tutti noi?)
Ci troviamo in vantaggio dopo 5' con Icardi che di controbalzo insacca un invitante cross di Nagatomo. Poi, invece di azzannare l'avversario e chiudere la partita, smettiamo di giocare. Hernanes come al solito non si vede o si vede a sprazzi, e comunque fa il minimo indispensabile, Alvarez è a dir poco imbarazzante, D'Ambrosio non ne parliamo.
Non si gioca un calcio fluido, niente fraseggi, lancioni lunghi, errori banali, poco pressing, pochi movimenti, poca convinzione e il Bologna in contropiede riesce anche ad essere pericoloso.
Al 34' Garics fa un numero alla Redondo sul fondo e mette in mezzo dove per ben due volte tirano in porta, alla seconda Pazienza pareggia. Difesa immobile e colpevole.
La squadra non sa reagire e anche nel secondo tempo non sembra in grado di farlo.
Mazzarri cambia le carte: Kovacic per un D'Ambrosio in tilt a cercare di fare manovra in mezzo, Alvarez va largo a sinistra e Nagatomo a destra.
Per un po' teniamo palla ma è una supremazia sterile e le occasioni non ci sono.
Al 62' però Icardi si inventa un eurogol da fuori area per il 2-1.
Come al solito non andiamo a chiudere la partita e così al 72' su un innocuo cross Rolando sviene davanti ad Handanovic lasciando la palla del 2-2 nei piedi di Kone e tutto ancora da rifare.
L'occasionissima per vincere comunque c'è: è il famoso rigore di cui sopra che Tutankhamon Milito, entrato poco prima, calcia malissimo (perchè lo tira proprio lui? ci chiedevamo mentre era sul dischetto...)
Addirittura al 90' Handanovic miracoloso salva due volte su Acquafresca.
Domenica a Marassi contro la Samp e speriamo che questo campionato possa finire al più presto e nel modo più dignitoso possibile.
A tutta Bundesliga
Dopo 25 successi e 3 pareggi, in questa stagione 2013-2014, è arrivata la prima sconfitta per l’incredibile Bayern Monaco di Pep Guardiola. I Bavaresi erano sabato pomeriggio ospiti dell’Augsburg, squadra rivelazione assoluta nella stagione in corso, che con una prestazione gagliarda ha segnato con il suo attaccante Mölders nel primo tempo ed ha difeso con estremo raziocinio nella ripresa, il vantaggio meritatamente conquistato.
La 29° giornata della Bundesliga era cominciata venerdì sera con l’inaspettato successo per 2 a 1 dell’Amburgo su un Leverkusen che, a causa di questa sconfitta, scivola al 5° posto in classifica e perde per decisione della dirigenza il tecnico Saami Hyypiä, che viene esonerato. Nelle altre partite del sabato pomeriggio lo Stoccarda ha regolato facilmente con un secco 2 a 0 il Friburgo. Il Gladbach è andato a prendersi 3 punti importantissimi nella tana del Norimberga con un netto 0 a 2 che riporta gli uomini guidati daFavre al 4° posto mentre fa scivolare i bavaresi in penultima posizione. Il Werder Brema ed lo Schalke si sono divisi la posta nell’esaurito Weser Stadion, risultato questo che sta bene ad entrambe le compagini in quanto il Werder è oramai salvo mentre lo Schalke ha la quasi garanzia nella prossima stagione di giocare nella Champions League; Il Francoforte fa uno sgambetto al Mainz nella sua, insperata ad inizio di stagione, corsa ad un piazzamento per l’Europa League mentre Lewandowski e Reus regalano al Borussia Dortmund una vittoria importante casalinga contro il Wolfsburg, che era anche passato in vantaggio con il sempre verde Olic.
La domenica pomeriggio clamoroso il 3 a 0 del Brauschweig ai danni dell’Hannover mentre l’Hertha di Berlino non riesce a superare in casa l’Hoffenheim.
La classifica dopo 29 giornate:
Bayern 78 Punti
Borussia 58
Schalke 55
Gladbach 48
Leverkusen 48
Wolfsburg 47
Mainz 44
Augsburg 42
Hoffenheim 37
Hertha BSC 37
Francoforte 35
Werder 33
Hannover 29
Friburgo 29
Stoccarda 27
Amburgo 27
Norimberga 26
Braunschweig 25
Prossimo turno 11.04.2014-13.04.2014:
Schalke-Francoforte;Gladbach-Stoccarda;Hannover-Amburgo;Wolfsburg-Norimberga;Friburgo-Braunschweig;Mainz-Brema;Bayern-Borussia;Leverkusen-Hertha;Hoffenheim-Augsburg
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