giovedì 24 aprile 2014

Fußball Total numero 34

Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 34  Aprile 2014
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó

A tutta serie A
di Marco Cadin


La Juventus si trova a due passi dalla meta, un paio di successi negli ultimi quattro turni le consegnerebbero il trentesimo scudetto. La Roma mette in carniere il secondo posto, garantendosi l’accesso diretto alla Champions League. Se Fiorentina e Inter sembrano essersi messe al riparo da sgradite sorprese, la lotta per l’Europa League si fa sempre più avvincente nell’assegnare l’ultimo posto disponibile. Considerando che sono tutte strette in due punti, è difficile capire chi se lo aggiudicherà tra le solite Lazio e Milan o le sorprese Parma, Torino e Verona. Anche la zona salvezza lascia più di un’incognita, poiché il corsaro successo del Sassuolo ha rimescolato le carte in tavola.

Pareggio inutile tra Lazio e Torino (3-3). Le due squadre, impegnate nella lotta per la qualificazione in Europa League, avrebbero dovuto vincere per alimentare le proprie speranze. Entrambe possono rimpiangere l’occasione persa: i padroni di casa per esser stati due volte in vantaggio, gli ospiti per essersi fatti raggiungere all’ultimo respiro. Il primo tempo è stato più noioso del secondo, ma si è concluso con il vantaggio di Mauri. Lo scommettitore incallito ha incornato in rete, sfruttando la sponda aerea di Novaretti (42°). Al 52°, la difesa biancoceleste non si avvede dell’arrivo di Kurtic che, ben servito da Meggiorini, pareggia di piatto. Al 61°, Candreva riporta avanti la Lazio su calcio di rigore, battendolo con un elegante colpo sotto. Un cross proveniente dal corner viene lisciato dai centrali capitolini, permettendo a Tachtsidis di realizzare il suo primo goal in Serie A (67°). La Lazio subisce il colpo, rimanendo in dieci per la doppia ammonizione di Novaretti. Immobile, raccoglie l’assist di Barreto e porta in vantaggio i granata con un potente tiro sul primo palo (89°). Quando tutto sembra finito, un tiro senza pretese di Anderson diventa assist per Candreva, che solo davanti a Padelli non può fallire il 3-3 (93°).

L’Inter espugna il Tardini, superando il Parma per 2-0. Nel primo tempo, le due squadre si sono controllate, anche se i nerazzurri si sono dimostrati più attivi dei padroni di casa. I gialloblù hanno sprecato l’occasione d’oro per il vantaggio, quando l’arbitro ha concesso un rigore per il fallo di Samuel su Parolo. Handnovic si è superato, respingendo sul palo il penalty di Cassano (41°). Gli emiliani non si sono più ripresi dallo shock, rimanendo in dieci alla prima azione della ripresa, a causa della doppia ammonizione di Paletta. Un minuto dopo, un colpo di testa in avvitamento di Rolando ha portato in vantaggio i meneghini. Il Parma non è riuscito a concludere un granchè, se non un suggerimento di Cassano per Biabiany sul secondo palo, ben salvato da Nagatomo. A tre primi dal termine, il subentrato Guarin ha assestato il colpo del KO: destro preciso dal limite dell’area, che si è infilato alla destra di Mirante. Successo meritato per gli uomini di Mazzarri, che vedono il traguardo europeo ad un passo.

Il Milan aggancia il Vecchio Continente, battendo 3-0 il Livorno. I rossoneri hanno annichilito l’avversario, partendo subito forte. Al quarto d’ora, Rami fa tremare la traversa con un colpo di testa. Il vantaggio arriva al 43°: cross di Costant e stacco imperioso di Balotelli, che insacca l’1-0. Al 51°, Taarabt mette al sicuro il risultato, battendo Bardi con un destro in diagonale. Kaka sfiora il goal con un tiro ravvicinato, deviato sopra la traversa da Rinaudo (63°). Giampaolo Pazzini firma la terza rete, superando Bardi in corsa sul filtrante di Balotelli e concludendo a porta vuota (84°). La squadra di Seedorf sembra in ottima forma, la sfida con la Roma si prospetta molto interessante.

Salomonico 1-1 tra Udinese e Napoli, due squadre che non hanno più niente da chiedere al torneo. Insigne costringe Scuffet al plastico tuffo per respingere un pericoloso tiro a giro (11°), mentre Badu mette fuori un colpo di testa che era più difficile sbagliare (31°). Il goal partenopeo giunge al 38°: torre di Zapata per l’accorrente Callejon, che di controbalzo supera Scuffet. Al 54°, Reina rinvia malamente servendo Pinzi, che di prima intenzione offre a Fernandes l’assist del pareggio. Il bianconero segna con un preciso diagonale, ma la rete era da annullare per offside. Insigne prova a riportare avanti i suoi, tuttavia la sua conclusione di prima sorvola di poco la traversa (81°). Il Napoli termina la gara in dieci per l’espulsione di Fernandez. Risultato giusto, ma i friulani difficilmente avrebbero pareggiato senza l’errore del portiere spagnolo.

Sorprendente 2-1 del Verona sul campo dell’Atalanta. Al 2°, il sinistro di poco fuori di Livaja illude in un proseguo di gara promettente. Sempre Ljvaia, che non a caso verrà sostituito sotto copiosi fischi, liscia un buon suggerimento di Bonaventura (20°). Con il passare del tempo, il Verona sale in cattedra, rendendosi pericoloso con le iniziative di Toni e Iturbe. Nel secondo tempo, l’equilibrio viene spezzato dal goal dell’ex: destro radente di Donati (54°). I nerazzurri si scoprono attaccando in modo sconsiderato, favorendo i contropiedi degli ospiti. Una penetrazione tambureggiante di Iturbe permette a Toni di depositare in rete il raddoppio (72°). Il finale è tutto atalantino: Denis accorcia le distanze, deviando in goal una sponda aerea di Moralez (87°). Al novantesimo, Moralez potrebbe pareggiare con un comodo tapin, ma la conclusione finisce in curva. L’Hellas continua a sperare nell’Europa League, mentre gli orobici sembrano già sazi per la tranquilla stagione vissuta.

Importante vittoria del Sassuolo al Bentegodi, 1-0 sul Chievo. Gli emiliani partono col piglio giusto, il primo quarto d’ora è tutto per le loro iniziative. Al 26°, il corner di Berardi trova l’incornata di Cannavaro, ma il portiere scaligero respinge come può. Al 40°, un filtrante libera in area Berardi, permettendo al gioiellino nero verde di battere Agazzi in diagonale. Prima Biondini, poi Ziegler sulla ribattuta, rischiano di raddoppiare, ma il Chievo resta in partita. I gialloblù si affidano principalmente ai cross da calci fermi, in particolare all’83° è Thereau a impegnare severamente Pegolo con un bel colpo di testa. Un’altra inzuccata, stavolta di Sardo, va vicina al pareggio (88°), tuttavia il vantaggio del Sassuolo non viene più messo in discussione.

Il Catania batte 2-1 la Sampdoria, alimentando le residue speranze di permanenza in Serie A. In avvio, Plasil libera in area Leto, ma l’etneo conclude a lato. Berghessio devia di testa una punizione di Lodi, ma Fiorillo è vigile sulla respinta (22°). Al 44° il vantaggio siculo: Leto rovescia in rete il cross delicato di Peruzzi. L’inizio di ripresa restituisce al campo un Catania dormiente, tanto che i doriani non si fanno pregare nell’approfittarne. Sansone colpisce il palo con un tiro dal limite dell’area, mentre Okaka pareggia con una grande azione (60°): dribbling su Izco e Purizzi e destro poderoso in rete. Due minuti più tardi, Plasil potrebbe segnare, ma il suo tiro in solitaria termina tra le braccia di Fiorillo. Al 63°, Barrientos lancia sul filo del fuorigioco Berghessio, che in diagonale batte il portiere ospite. Gli etnei potrebbero triplicare, ma tutto termina a tarallucci e vino. Le maggiori motivazioni del Catania, rispetto a quello della Sampdoria, hanno fatto la differenza.

Marassi è stato il teatro della rimonta del Cagliari sul Genoa, 2-1 il risultato finale. Partenza sprint dei genoani, che al 3° sono già in vantaggio: sugli sviluppi di un corner, De Maio è lesto a ribadire in rete. Sempre dal corner, Antonelli impegna Avramov con un insidioso colpo di testa (25°). Al 37°, Sau approfitta dell’incertezza dei centrali rossoblù per incunearsi in area e battere Perin con un colpo sotto. Nella ripresa, le due squadre non si accontentano del pari. Il Genoa ci prova in due occasioni: prima con un destro di Antonelli (70°) e poi con un colpo di testa di Gilardino (72°). Il goal partita è opera di Ibarbo all’83°: l’honduregno segna con un tapin, scaturito dalla ribattuta di Perin sul tiro di Sau. Salvezza in cassaforte per le due contendenti.

La Juventus avvicina la festa scudetto, sconfiggendo 1-0 il Bologna. La vittoria di misura tra le mura amiche, giunta solo nella ripresa, ha avvalorato l’impressione di una squadra stanca, ma ancora capace del colpo risolutore. La spinta bianconera è stata forte solo nei primi minuti, quando Pogba ha colpito di testa sfiorando la traversa (11°). Nell’arco del primo tempo si è visto poco altro, confermando la tenuta del fortino felsineo. Al 50°, Giovinco libera di tacco Isla, ma l’esterno si fa respingere il tiro da Curci. Paul Pogba palleggia di destro e infila con un sinistro al volo la porta emiliana (64°), togliendo più di un patema allo Juventus Stadium. Gli ospiti decidono di svegliare Buffon dal torpore del match, grazie a un tiro dalla distanza di Lazaros, ma il numero uno azzurro è attento (82°). La sfida si chiude, come da pronostico, col diciassettesimo successo casalingo dei bianconeri.

La Roma conquista matematicamente la seconda piazza del campionato, battendo 1-0 la Fiorentina all’Artemio Franchi. Partita non spumeggiante, con le due squadre molto attente nella fase difensiva. Prima occasione per i giallorossi: Ljajc vola in contropiede sulla destra e mette sui piedi di Gervinho un pallone solo da spingere in rete, ma l’ivoriano mette fuori il piatto destro (10°). I viola non trovano spazi, facendosi vivi solo con qualche velleitario tiro dalla distanza. Al 26° giunge il vantaggio capitolino: delizioso assist di Ljajc per l’inserimento di Naiggolan, che in spaccata anticipa Savic e Neto. Cuadrado, Ilicic e Aquilani provano a riequilibrare il risultato con prodezze balistiche, che non fanno altro che esaltare l’organizzazione difensiva della Lupa. La Roma riporta a casa i tre punti, anche se a credere nella rimonta è rimasto solo Garcia.


Sparmati
di Gianluca Danese


Seconda vittoria consecutiva in trasferta per l'Inter nel turno pasquale: 2-0 a Parma, dove non si vinceva da sei anni, in uno scontro-uefa.
Di buono però anche stavolta ci sono soltanto i tre punti perchè fino al gol del 2-0 la partita è rimasta sempre troppo in bilico, si sono visti i soliti errori tecnici, tattici e di atteggiamento alla gara dove i ducali hanno giocato in 10 per tutta la ripresa.

Stessa formazione di Genova (D'Ambrosio per Jonathan ancora ai box e Kovacic titolare) con Campagnaro per lo squalificato Ranocchia.
Il primo tempo è tutt' altro che entusiasmante per l'Inter: squadra lenta e prevedibile, errori grossolani, poco movimento senza palla, improvvisazioni… Kovacic è ingabbiato e il Profeta è un fantasma. Ci si avvicina poco a Mirante e si tira ancora meno. Samuel soffre troppo Cassano (miracolo di Handanovic su un suo colpo di testa) e dalla parte di D'Ambrosio affondano troppo spesso.
Dopo 43' di noia succede di tutto: su una palla apparentemente innocua in area D'Ambrosio e Samuel pasticciano e un mezzo pestone dell'argentino su Parolo provoca un rigore che il grande Handanovic respinge sul palo a Cassano. Subito dopo prima Cambiasso (incredibile carambola palo-portiere) e poi Icardi sfiorano il colpo del KO.
Anche la ripresa parte col botto: Palacio si invola sulla sinistra e Paletta già ammonito lo falcia, secondo giallo e Parma in 10. Sulla punizione il Profeta trova Rolando lasciato colpevolmente solo che con un gran bel tuffo di testa infila l'1-0.
Partita in discesa? Neanche stavolta.
Da questo punto in poi invece di diventare cattivi e andare a chiudere la partita, si va in bambola totale come contro la Samp: in superiorità numerica subiamo, non pressiamo, perdiamo palla e loro sfiorano il pari più volte.
D'Ambrosio è ancora in tilt e al 59' Mazzarri mette dentro Zanetti.
Poi con il passare dei minuti la stanchezza si fa sentire (abbondante pioggia per tutti i 90') e il Parma molla un poco, l'Inter comincia a controllare di più, capisce di dover fare girare la palla, il Profeta cerca di dare qualche strappo e così si arriva fino all'88' quando Guarin appena entrato trova l'angolino con un gran tiro da fuori area.

Dunque anche oggi tutti rimandati o quasi:  grande il portiere decisivo anche stavolta, Palacio sempre pericoloso e Rolando che oltre al gol sembra in difesa quello con meno defaillances; per il resto c'è ancora da lavorare.
Domenica contro il Napoli mancheranno per squalifica lo stesso Rolando e Samuel, e con Jesus fuori causa chi giocherà in difesa? Proporrei a Mazzarri un "giovane" Rodinaldo baluardo del SC Charlottenburg nella Verbandsliga over 40 berlinese…
Buona Pasqua a tutti e FORZA INTER



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