Fußball Total!
Rubrica settimanale sul calcio di massima serie tedesco ed italiano
N° 36 Maggio
Con la collaborazione di Michele Sensini, Emiliano di Calogero, Gianluca Danese, Marco Cadin, Fabio Pierboni e del sottoscritto David Rodinó
VERGOGNA
di Gianluca Danese
L' Inter perde 1-0 il derby contro il Milan.
Una prestazione talmente mediocre che non merita nemmeno un commento.
Per la cronaca vi lascio alla penna sapiente del nostro grande Marco Cadin, per il resto c'é poco da dire, oltre a non giocare questi ragazzi non hanno fatto vedere nemmeno un briciolo di voglia e di cattiveria. (e zero tiri in porta!..) E stavolta tutti bocciati e tanti da cacciare via al termine di questa ennesima sciagurata stagione.
A tutta serie A
di Marco Cadin
Si è parlato per un anno della cavalcata della
Juventus e della strenua resistenza di una Roma mai doma, tuttavia,
nella settimana della consacrazione bianconera, l’attenzione è
concentrata sui fattacci della Coppa Italia. Per l’ennesima volta,
il tifo organizzato ha dimostrato di poter fare ciò che crede e di
poter condizionare le scelte del mondo del calcio. Tutto ciò non
sarebbe possibile se il “sistema” calcio e le istituzioni non
fossero compiacenti di fronte ad atti criminali, condannati a parole
e tutelati nei fatti. Se la politica è incapace di adottare misure
che riportino in essere un clima di sana convivenza civile, la
Federazione e i club mostrano una perenne incapacità ad evolvere a
livello culturale, infrastrutturale e sportivo. Stadi vecchi e vuoti,
violenza imperante, bassa competitività internazionale, vivai
azzerati e razzismo latente (i napoletani ne sanno qualcosa) sono
problematiche solo apparentemente eterogenee tra di loro. La
decadenza del calcio nostrano non è altro che lo specchio di un
paese, in cui la contrapposizione dei piccoli campanili è il terreno
fertile dove far prosperare le solite lobby.
La Juventus ha conquistato il titolo ancor prima di
entrare in campo, in virtù della sconfitta della Roma a Catania. I
giallorossi hanno offerto una prestazione scadente e svogliata, segno
che la resa anticipata di Garcia non è stata una grande trovata. La
zona Europa League cambia le sue protagoniste ogni domenica, tanto da
rimettere in discussione la qualificazione dell’Inter (perdente nel
derby). Il Sassuolo mette la freccia e supera Bologna e Chievo,
sempre di più condannate a contendersi l’ultimo posto nella
massima Serie.
La Roma saluta matematicamente il sogno scudetto,
subendo un pesante 4-1 sul campo del Catania. La testa dei giocatori
giallorossi non era al Massimino: la migliore difesa del torneo si è
tramutata in un’invitante groviera. Il vantaggio etneo giunge
grazie alla conclusione di Izco, coronamento di una triangolazione di
prima tra Leto, Berghessio e lo stesso Izco (26°). Al 34° i padroni
di casa raddoppiano, in virtù della sponda aerea di Berghessio, che
libera al tiro vincente l’accorrente Izco. Unico baluardo
capitolino è il solito Totti, pronto a realizzare il suo 234° goal
in Serie A, non vanificando l’assist di testa di Florenzi.
Gervinho, appena entrato, fallisce il pareggio a pochi minuti dal
riposo. Nella ripresa, il Catania chiude i conti con due reti, ma i
giallorossi avrebbero potuto tornare a casa con un passivo ancor più
gravoso. Al 56°, il tiro di Leto è goffamente respinto da De
Sanctis a centro area, dove Berghessio è lesto a ribadire in rete.
Al 79°, il tiro dal limite di Barrientos va troppo veloce per essere
intercettato dal lento portiere giallorosso.
Il Livorno perde l’ultimo treno per la Serie A,
subendo un duro 5-3 da parte dell’Udinese. Paulinho illude i suoi
pennellando una punizione sotto l’incrocio (13°), ma la gioia
impiega poco a svanire. Di Natale, dopo aver fallito un penalty,
riceve palla dagli sviluppi di un corner ed insacca tutto solo (19°).
Due minuti dopo, Di Natale svirgola l’aggancio di un assist a
centro area, ma involontariamente serve a Badu un pallone che va solo
spinto in rete. Al 29°, Paulinho pareggia ancora su punizione, ma
stavolta la deviazione della barriera è determinante. Il finale di
tempo bianconero è devastante. Pereyra realizza il terzo goal,
potendo calciare dal dischetto dopo una combinazione di prima (33°).
Gabriel Silva spinge in rete un assist imperdibile offerto da Allan
(44°), mentre, un minuto dopo, Di Natale realizza la quinta rete
calciando a fil di palo, dopo esser scattato sul filo del fuorigioco.
A due primi dal termine della gara, Mesbah segna il terzo goal
amaranto, approfittando di una mischia in area piccola.
Il Parma mostra di credere ancora nell’Europa
League, superando 2-0 la Sampdoria. La gara si sblocca grazie ad una
percussione di Biabiany, che giunto in area serve Parolo, il cui
leggero tocco favorisce il tiro vincente di Cassano (18°). Poco
dopo, Acquah potrebbe raddoppiare in virtù dell’assist di
Fantantonio, ma il tiro viene respinto da Fiorillo. Gabbiadini (palo)
e Sansone provano ad impensierire Bajza con conclusioni dalla
distanza, ma senza fortuna. Nella ripresa, Biabiany mette fuori un
buon diagonale, mentre Amauri non aggancia in scivolata un cross
basso di Molinaro. Al novantesimo giunge il definitivo raddoppio
scudato: Acqua, giunto sul fondo, passa il pallone indietro, la
derivante conclusione di Molinaro viene deviata in rete da Schelotto.
Pareggio amaro per il Bologna, che non va oltre lo
0-0 con il Genoa. Primo pericolo al 42°, quando Antonelli si trova
casualmente con il pallone davanti Curci, ma il portiere è pronto a
chiudere lo specchio. Nel secondo tempo, Friberg lancia sul filo del
fuorigioco Bianchi, che stoppa di petto, ma conclude fuori (57°).
Poco dopo, Kone colpisce di testa un pallone proveniente da un calcio
fermo, ma la traversa nega la gioia del goal. Bianchi riesce a
servire Paponi in contropiede, ma Perin respinge il tiro sul primo
palo. Le ultime mischie non regalano lo spunto vincente ai felsinei,
penalizzati, come al solito, dalla mancanza di una punta capace
segnare.
Il Torino continua a cullare il sogno europeo,
battendo 1-0 il Chievo. I padroni di casa prendono l’iniziativa con
un paio di tiri dalla distanza, ma il primo tempo passa senza offrire
sussulti. Nella ripresa, il pallino del gioco diventa granata, Kurtic
scalda i pugni di Agazzi con un forte diagonale (48°). E’un
autogoal a segnare l’esito della gara: Kurtic prolunga di tacco la
parabola di un corner, impattando nella sfortunata deviazione di
Sardo (54°). Al 65°, Pellisier si fa espellere, rimediando due
cartellini gialli nei cinque minuti in cui era entrato in campo. Nel
resto della gara, i granata potrebbero raddoppiare più volte con i
contropiedi di Cerci e immobile, ma Agazzi ha opposto una strenua
resistenza. I veneti vedono complicarsi la salvezza, che sino ad ora
si erano assicurati.
Uno dei più noiosi derby meneghini della storia, si
conclude con il successo di misura del Milan (1-0). Una percussione
di Nagatomo sull’out di sinistra, trova pronto Abbiati sul cross
basso (18°). De Sciglio s’inserisce sulla sinistra dell’area
interista, ma il suo diagonale si spegne sull’esterno della rete
(25°). Kaka, lanciato a rete in contropiede, conclude da fuori area
timbrando la traversa (37°). Il goal partita giunge al 65°: da una
punizione defilata Balotelli mette a centro area un pallone, su cui
De Jong è il più veloce ad insaccare di testa. Nella restante
mezzora, i nerazzurri non trovano la forza per impensierire Abbiati.
I rossoneri possono festeggiare il sesto successo nelle ultime sette
gare, mentre l’Inter sente il fiato sul collo delle rivali
accorrenti.
La Lazio non è squadra per cardiopatici, infatti,
nel match con il Verona, regala ai suoi tifosi un altro rocambolesco
3-3. Vantaggio dei padroni di casa al 30°: affondo sulla fascia
sinistra di Candreva, che pesca il destro vincente di Keita a centro
area. Al 37°, Marquino pesca il destro di precisione dal limite
dell’area, sorprendendo Berisha. Nella ripresa, Lulic controlla il
pallone di testa saltando i centrali avversari e batte Rafael con un
destro al volo (60°). Nove minuti dopo, Iturbe scatta sul filo del
fuorigioco bruciando difesa e portiere laziale. Il sorpasso
dell’Hellas si compie all’83°, quando Romulo insacca in tapin
sul suggerimento di Hallfredsson. All’84°, Lulic si fa espellere
per una brutta entrata su Iturbe, ma a tempo scaduto giunge
l’inaspettato pareggio laziale. Si tratta di un regalo
dell’arbitro, che concede il penalty per un inesistente fallo su
Klose. Ad ogni modo, Mauri non sbaglia dal dischetto. Per le due
squadre, il pareggio è un mezzo passo falso alla corsa europea.
Juventus-Atalanta è finita 1-0, ma più che una
partita è stata la giusta passerella per i campioni d’Italia.
Conte ha dato spazio alle seconde e terze linee, regalando una serata
di gloria anche a chi quest’anno ne aveva passate poche. Nel primo
quarto d’ora, è l’attivissimo Giovinco a sfiorare il palo in
paio d’occasioni. Al 26°, Lichtsteiner cross per Osvaldo, ma il
colpo di testa dell’attaccante è deviato in angolo da Consigli. Al
63°, Pogba va vicino al sette con un tiro dalla tre quarti campo. Il
goal partita arriva al 72°: Padoin conclude con un destro di prima
intenzione dal limite dell’area, che sbatte sul palo e s’infila
in rete. Prima del fischio finale c’è il tempo di rivedere in
campo Pepe, che ha saltato quasi due stagioni per un brutto
infortunio.
All’Artemio Franchi il Sassuolo coglie tre punti fondamentali
per la salvezza, battendo 4-3 la Fiorentina. I primi quarantacinque
minuti conoscono un solo protagonista: l’estemporaneo Berardi. Il
talento sblocca la gara su penalty, concesso per il fallo di mano di
Borca Valero (23°). Al 33°, Zazza libera in area Berardi, che con
un sinistro non irresistibile piega le mani di Rosati. Al 42°, Zazza
ruba palla ad un ingenuo Rodriguez, permettendo a Berardi di siglare
in diagonale la sua personale tripletta. Lo stesso Rodriguez si fa
perdonare accorciando le distanze su rigore, concesso al 57°.
Sansone ristabilisce le distanze con uno slalom fra tre avversari in
area piccola, concludendo in rete al 65°. Rossi impiega sette minuti
dall’ingresso in campo per realizzare il goal del 2-4: controllo
palla al limite dell’area e destro a spiazzare Pegolo. I viola
riaprono la gara al 75°, quando Cuadrado, liberato da un lancio di
cinquanta metri di Pizarro, salta il portiere con un preciso
pallonetto. La rimonta gigliata non riesce, permettendo al Sassuolo
di mettere la testa fuori dalla Serie B.
Il Napoli festeggia la Coppa Italia, imponendosi 3-0
sul Cagliari. Primo pericolo per i sardi al 29°, quando Dzemaili
esplode un destro da trenta metri, che Silvestri riesce a deviare
sulla traversa. Mertens realizza il rigore del vantaggio (33°),
concesso per l’atterramento in area di Pandev. Il raddoppio
partenopeo arriva dieci minuti più tardi: cross basso di Callejon
per Pandev, che da due passi insacca. Al 53°, Silvestri stende il
macedone in area, rimediando espulsione e rigore. Peccato che Hamsik
non si sblocchi, calciando sulla traversa il penalty. Tuttavia, per
il terzo goal è solo questione di cinque minuti. Dzemaili segna su
tapin, approfittando della respinta di Avramov sul tiro di Pandev. I
cori per Ciro Esposito hanno fatto da colonna sonora del match.
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